Emicrania Cronica? Attenzione all’eccesso di farmaci: può dare dipendenza

L’emicrania da eccesso di farmaci è un problema molto diffuso soprattutto tra le donne: va assolutamente evitato.

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(Pixabay)

L’emicrania cronica è un malanno che colpisce circa il 2% della popolazione europea. I dati mostrano che una percentuale altissima di questo 2% è formata da donne, ben il 93%.

Un’emicrania può essere generata da diversi fattori, quali stress, mancanza di sonno, cambiamenti meteorologici, fame, stimolazione sensoriale eccessiva (rumori forti e prolungati, luci troppo luminose eccetera). Esistono anche fattori aggravanti come una prolungata esposizione a odori intensi.

L’emicrania si presenta in maniera episodica ma può evolversi fino a diventare cronica. Si parla di emicrania cronica nel momento in cui il malessere si presenta per 15 o più giorni al mese. 

Fortunatamente, le emicranie compaiono più frequentemente durante l’adolescenza e la maturità, mentre cominciano a presentarsi sempre meno spesso e con meno intensità dai 50 anni in poi.

Per quanto riguarda la prevenzione e l’alleviamento dei sintomi, si indicano per lo più approcci di tipo fisico, come la pratica di yoga e la meditazione per tenere sotto controllo lo stress, uno dei fattori scatenanti più pericolosi e invasivi.

Per tenere sotto controllo il dolore provocato dalle cefalee però, vengono somministrati antidolorifici altamente specifici che, soprattutto nei casi di emicrania cronica, migliorano nettamente la qualità della vita dei pazienti, che tornano letteralmente in possesso del proprio tempo.

Purtroppo i farmaci antiemicranici nascondono insidie che bisogna conoscere per evitare conseguenze peggiori del male che con essi si intende curare.

Emicrania da eccesso di farmaci: è una dipendenza

Rimedi per mal di testa
Mal di testa Foto:Adobe Stock

Le cefalee di lieve o media entità nella maggior parte dei casi non hanno bisogno di essere trattate con medicinali antidolorifici. Nel caso delle emicranie, soprattutto di quelle croniche, assumere antidolorifici che siano in grado di placare il dolore consentire lo svolgimento normale delle attività quotidiane risulta assolutamente necessario.

In particolare, gli antidolorifici per il mal di testa vengono utilizzati in maniera preventiva: si consiglia cioè ai pazienti di assumerli alle prime avvisaglie di cefalea, in maniera da evitare che il dolore dovuto all’emicrania raggiunga picchi eccessivamente dolorosi.

Sfortunatamente, questo meccanismo induce rapidamente il paziente all’uso eccessivo di farmaci, in parole povere alla dipendenza da antidolorifici.

Si tratta di un grave problema da diversi punti di vista. Innanzitutto, a livello psicologico il paziente si convince di non poter sopravvivere senza farmaci e potrebbe letteralmente entrare nel panico se, per un motivo qualsiasi, non fosse in grado di assumerne nel momento in cui si manifesta la cefalea.

In secondo luogo, i farmaci peggiorano l’emicrania, dal momento che sono in grado di trasformare l’emicrania episodica in emicrania cronica e, successivamente, l’emicrania cronica in emicrania da eccesso di farmaci.

Gli studi hanno dimostrato che, tra coloro che soffrono di emicrania cronica, nel 70% dei casi si tratta di emicrania da abuso di farmaci.

Come se non bastasse, questa patologia ha un elevato impatto economico sulla vita del paziente, dal momento che il consumo di grandi quantità di farmaci implica la spesa di grandi quantità di denaro.

Come trattare la dipendenza da farmaci antiemicranici

Mal di testa
Mal di testa (Photo iStock)

Gli esperti in neurologia sostengono che non si possa trattare la dipendenza da farmaci emicranici senza un approccio completo al problema.

Innanzitutto i medici di base dovrebbero fornire ai pazienti che soffrono di emicrania tutto il materiale informativo necessario che serva a comprendere la pericolosità della dipendenza da antidolorifici.

Questo permetterà al paziente di approcciare in maniera consapevole all’uso dei farmaci, senza credere che un antidolorifico sia una panacea senza rischi.

Se la dipendenza è già manifesta, bisognerà attivare delle strategie di uscita che comprendano sia una terapia farmacologica alternativa, “cucita su misura” per il paziente, sia un approccio di tipo psicologico, per sostenere il paziente nel suo percorso di uscita dalla dipendenza e assicurargli una stabilità psicologica ed emotiva che lo aiuterà senz’altro a gestire gli effetti dell’interruzione dei farmaci.

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Meditazione, IStock

Anche in questo caso l’art therapy, lo yoga e tutte le tecniche di gestione dello stress si riveleranno estremamente utili, dal momento che insegneranno al paziente a tenere sotto controllo i fattori scatenanti dell’emicrania e a far leva sulla propria forza interiore piuttosto che affidarsi ciecamente ai farmaci.

Anche seguire una dieta equilibrata, specifica per tenere sotto controllo il mal di testa, potrebbe essere di grande aiuto nel periodo di “disintossicazione”.

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