Chiusura discoteche: DJ a favore, imprenditori contro: la situazione

La chiusura delle discoteche ha scatenato la polemica sui social tra DJ, governo e imprenditori. Ecco le voci più autorevoli.

chiusura discoteche situazione
(Fonte: Pixabay)

La chiusura delle discoteche immediatamente dopo il Ferragosto ha scatenato una serie di reazioni piuttosto violente su diversi fronti.

Se molti locali hanno effettivamente aperto tentando di rispettare tutte le misure di sicurezza imposte dal governo, molti personaggi del mondo della notte si erano dichiarati assolutamente contrari alla riapertura.

protestare dopo la chiusura dei e a seguito nuovo obbligo di portare mascherine all’aperto è invece il massimo esponente dell’imprenditoria italiana.

Nel frattempo, i ragazzi che hanno affollato le discoteche negli ultimi giorni stanno subendo le conseguenze della precarietà delle misure di sicurezza applicate. A farne le spese anche il figlio di una famosa conduttrice italiana, che lavora come DJ.

I DJ appoggiano il governo sulla chiusura delle discoteche: il paradosso di Briatore

linus discoteche dovevano restare chiuse
Linus (Foto Instagram @linus_dj)

Il settore dello spettacolo ha subito una gravissima batosta economica a causa della crisi Coronavirus che ha costretto per diversi mesi i locali alla chiusura.

Per questo motivo, e in concomitanza con l’estate, il Governo ha voluto dare la possibilità agli imprenditori e agli altri lavoratori dello spettacolo di riaprire le attività nella speranza che le misure di sicurezza contenitive e un comportamento responsabile da parte dei clienti dei locali bastassero a non far impennare di nuovo la curva dei contagi.

Purtroppo le cose non sono andate come sperato e il governo ha imposto a malincuore una nuova serrata di discoteche e locali in genere.

In maniera piuttosto paradossale sono stati molti i DJ a schierarsi a favore del provvedimento, nonostante il fatto che il blocco degli eventi estivi li avrebbe ulteriormente danneggiati dal punto di vista economico.

Il più deciso nel far sentire la propria voce a sostegno della nuova chiusura è stato Linus, che ha aspramente criticato il tentativo di riapertura.

Anche un vero e proprio guru della musica house, Gigi D’Agostino ha manifestato il proprio sostegno a favore della nuova chiusura dei locali con un post sui social che è stato condiviso anche da Elettra Lamborghini. Quest’ultima ha tentato di far partire una serie di concerti e di eventi in giro per l’Italia ma dopo le critiche ricevute ha dovuto prendere una decisione davvero drastica.

Anche Gabry Ponte, altra colonna portante della dance italiana, ha manifestato il proprio sostegno al governo italiano con un post che lascia da parte le buone maniere per andare dritto al sodo.

https://www.instagram.com/p/CD9fd68BXQk/?utm_source=ig_embed

Anche tra i cantautori c’è una profonda spaccatura ideologica sull’argomento. Il toscano Motta ha puntato il dito contro tutti coloro che hanno irresponsabilmente deciso di approfittare della situazione per riaprire i locali e guadagnare il più possibile accogliendo all’interno delle strutture più persone possibile, incassando in nero e pagando in nero i lavoratori dello spettacolo (che tra l’altro da tempo stanno chiedendo al governo sostegno economico).

“Il mondo della musica si è praticamente fermato mesi fa e c’è ancora gente che giustifica l’operato delle discoteche, dei soldi in nero, dei dj set/ concerti (?) che ancora prima del Coronavirus hanno provocato stragi. Andatevene affan***o e rispettate le regole come tutti” ha scritto Motta su Instagram, facendo chiaramente riferimento all’incidente di Ancona in cui persero la vita sei fan di Sfera Ebbasta.

A prendere invece una strada completamente diversa è stato invece Bob Sinclair, che ha accettato l’ingaggi per un DJ set in un locale di Gallipoli (lo stesso che ha successivamente ospitato il concerto di Elettra Lamborghini). In quell’occasione ben 2000 persone si sono radunate all’interno del locale, la maggior parte delle quali non ha indossato la mascherina. Il Codacons ha chiesto che vengano presi provvedimenti a carico degli organizzatori della serata.

Sempre dalla parte di coloro che sono sconcertati per la nuova chiusura dei locali e per l’obbligo dell’utilizzo di mascherine all’aperto c’è anche Flavio Briatore, che in questo periodo sta affrontando uno dei rari flop della sua brillante carriera da imprenditore.

L’imprenditore milanese negli scorsi mesi si è spesso schierato contro le iniziative del governo italiano, accusato spesso di incompetenza. Anche in questo caso, secondo Briatore, la scelta di imporre l’uso delle mascherine dalle 18:00 alle 6:00 è una “scelta elettorale” che servirebbe ad “accontentare” quella parte dell’elettorato spaventato dalla possibilità del ritorno della pandemia.

“Volevano trovare un capro espiatorio simbolico- aggiunge- e l’hanno trovato nelle discoteche. Come la vedono loro, sembra che questo virus agisca solo di notte e non di giorno, potrebbero ribattezzarlo il virus del panettiere: che si alza la notte per lavorare e dorme di giorno. Questi qui sono degli incapaci” ha dichiarato l’imprenditore ad AdKronos, affermando però di essere favorevole alla limitazione degli ingressi nei locali per evitare assembramenti eccessivi.

Inoltre l’imprenditore ha dichiarato di apprezzare particolarmente la linea dura del Principato di Monaco, che ha chiuso definitivamente le discoteche e ha chiarito fin dal principio che non sarebbero state riaperte. “Qui invece non si rendono conto di come si prendono le decisioni. Ad esempio la gente che abbiamo assunto per la stagione che fine farà? Quei ragazzi lì dove li mettiamo? La marcia indietro a metà stagione è chiaramente un problema.”

Nel frattempo Paola Perego e il marito Lucio Presta stanno toccando con mano l’inefficacia delle misure di controllo attivate sui clienti delle discoteche in cui sono stati rilevati casi di contagio.

Il figlio della Perego (nato dal primo matrimonio) ha partecipato in qualità di DJ a una serata durante la quale erano presenti persone positive al Coronavirus. Avrebbe dovuto eseguire il tampone per accertarsi di non essere stato contagiato ma è stato letteralmente impossibile a causa della lentezza e dell’inadeguatezza delle procedure, che sono costate al ragazzo ben sei ore di fila in auto per sentirsi dire di presentarsi la mattina successiva.

https://www.instagram.com/p/CEAOWN3ovh6/

Attualmente la decisione del governo di chiudere tutti i locali per evitare assembramenti notturni rimane assolutamente ferma, almeno fino a nuovo ordine.

 

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