Impetigine e bambini | Cos’è e come combattere l’infezione della pelle

L’impetigine è un’infezione della pelle molto frequente nei bambini favorita dal clima caldo umido. Scopriamo cos’è e come combatterla.

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È una delle infezioni della pelle tra le più comuni in età pediatrica che si sviluppa principalmente con il clima caldo umido. Si chiama impetigine e ogni estate molti genitori si trovano costretti a fare i conti con questo genere di malattia che colpisce i propri figli.

La stagione estiva, infatti, spesso favorisce lo sviluppo di questa infezione della pelle molto contagiosa causata dallo Staphylococcus aureus o dallo Streptococcus pyogenes.

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Generalmente si presenta sotto forma di lesioni rossastre e papulose, che provocano forte prurito. Poi in un secondo momento diventano delle piccole vescicole piene di liquido che rompendosi formano delle crosticine giallognole.

Tutto quello che c’è da sapere sull’impetigine un’infezione della pelle comune nei bambini

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Impetigine (Adobe Stock)

Con l’arrivo dell’estate, complice il clima caldo umido, molti bambini sono colpiti dall’impetigine. Un’infezione della pelle comune in età pediatrica, specie fra i 2 e i 5 anni, che si riduce dopo i 15 anni di età.

I due batteri che generalmente la causano sono lo Staphylococcus aureus e lo Streptococcus pyogenes (anche conosciuto come streptococco beta-emolitico di gruppo A).

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Anche se i nomi ingannano sono entrambi microorganismi molto comuni. Il primo ad esempio è responsabile anche di molte altre infezioni cutanee come foruncoli o orzaioli. Mentre il secondo provoca le faringotonsilliti e in alcuni casi anche la scarlattina.

Lo sviluppo della malattia avviene generalmente attraverso un taglio, un graffio o un morso di insetto. La presenza della cute lesa infatti può favorire l’insorgere di questa infezione facilitando l’ingresso dei batteri nell’organismo.

Non solo, può capitare che l’impetigine insorga come malattia secondaria quando già sussistono altre patologie come pidocchi, scabbia o eczema.

Altri fattori che determinano lo sviluppo dell’impetigine sono il clima caldo umido, la scarsa igiene personale, i deficit nutrizionali e patologie croniche come il diabete.

L’impetigine può presentarsi sia in forma non bollosa che bollosa, ed entrambe sono molto contagiose. La manifestazione non bollosa è quella più comune ed è causata principalmente dallo Staphylococcus aureus anche se non è escluso lo Streptococcus pyogenes. Generalmente si presenta su una cute già lesa e le lesioni all’inizio sono rossastre, papulose e creano molto prurito al bambino. Poi si trasformano in vescicole piene di liquido che grattandosi si rompono formando le tipiche crosticine giallognole.

Se non trattata l’infezione dura 2-3 settimane e poi guarisce senza lasciare cicatrici. Ad essere colpiti sono le zone intorno alla bocca, la zona del naso, specie le narici, e gli arti sia inferiori che superiori.

La forma di impetigine bollosa invece è meno frequente ed è causata dallo Staphylococcus aureus. Questa tipologia è caratterizzata dalla presenza di grandi bolle tondegganti che contengono liquido sieroso. Tra le zone più colpite tronco, ascelle e area del pannolino. Se le lesioni sono molto estese, specie nei neonati, possono comparire anche febbre, malessere, debolezza e diarrea.

Il contagio per entrambe le forme di impetigine avviene attraverso diretto contatto con un malato oppure tramite asciugamani o biancheria. Capita addirittura che un paziente affetto si porti l’impetigine su altre zone del corpo.

Il periodo d’incubazione della malattia va da 1 a 3 giorni nel caso dello streptococco mentre da 4 a 10 nel caso dello stafilococco.

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Nonostante l’infezione si risolva spontaneamente è bene ricorrere ad un trattamento antibiotico. O a livello locale tramite l’utilizzo di una pomata, oppure per bocca, secondo le indicazioni del medico.

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Per prevenire tale infezione inoltre è raccomandato attenersi alle misure di igiene personale, lavando ad esempio spesso le mani ed evitando di utilizzare asciugamani comuni. Tagliare le unghie e cambiare spesso vestiti e biancheria. Inoltre, cercare di non grattarsi per non trasferire l’infezioni anche in altre parti del corpo.

Infine, per non facilitare la diffusione è bene tenere il bambino lontano dai coetanei finché il pediatra non stabilirà la guarigione.

(fonte: medical facts)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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Impetigine (Adobe Stock)

 

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