Luis Sepùlveda | Meravigliosa poesia d’amore dedicata alla moglie Carmen

Luis Sepùlveda è morto in queste ore a causa del Coronavirus. Lo ricordiamo con una delle sue più belle poesia, La più bella storia d’amore, versi dedicati alla moglie Carmen Yanez.

Luis Sepùlveda scrittore
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Il mondo piange la morte di una delle sue penne e menti più brillanti.

Luis Sepùlveda, come riportato da El Pais, è morto nell’ospedale di Oviedo in Spagna, dove era ricoverato a causa di complicazioni dovuto al Covid-19.

Uno die primi casi di positività della Spagna ma, soprattutto, una perdita incommensurabile per la letteratura mondiale.

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In molti ne stanno celebrando le grandi opere, le celebri frasi, una vita carica di avversità e di confini da superare.

Noi vogliamo ricordarlo con amore, con quell’amore che lui stesso ha cantato e che lo ha unito, nell’arte e nella vita, a una grande poetessa, Carmen Yanez.

Luis Sepùlveda “La più bella storia d’amore”

Luis Sepùlveda poesia
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La poesia fu pubblicata con il titolo originale La más bella historia de amor nella raccolta Poesie senza patria, edita da Guanda (2003).

Si tratta della celebrazione di un amore che sembra uscito da un romanzo. Costretti all’esilio, poi separati per diversi anni e infine ricongiunti, la storia d’amore fra Luis Sepùlveda e la moglie Carmen Yanez, poetessa cilena, è un’epopea romantica, di quelle che, per l’appunto, solo i grandi poeti possono cantare.

Si erano incontrati nel 1968, quando alla guida del Cile c’era ancora il socialista Salvador Allende. Carmen aveva appena 15 anni ma le bastò arrivar ea diciotto per decidere di sposare Luis con una cerimonia a Santiago del Cile.

Dopo la nascita del primo figlio, un feroce colpo di Stato mise fine alla presidenza di Salvador Allende, instaurando il regime di Pinochet. Per la coppia ha inizio un periodo di clandestinità, arresti, torture e repressione.

Sepúlveda lascia il Cile nel 1977, Carmen quattro anni dopo. Le loro vite si separano. Lui andò a vivere in Germania e lei in Svezia.

Il destino però ogni tanto tutela i grandi sentimenti e così i due si ritrovano nel 1996, nella Foresta Nera. Pochi giorni dopo partirono per Parigi e nel 2004, a Gijón in Spagna, si sposarono ancora una volta.

Un amore sopravvissuto al tempo, alla più spietata politica, alla distanza e a ogni genere di barriera. Un amore che ha saputo lottare e vincere. Un amore reso poesia da uno dei suoi protagonisti

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L’ultima nota del tuo addio
mi disse che non sapevo nulla
e che arrivavo
al tempo necessario
di imparare i perchè della materia.
Così, fra pietra e pietra
seppi che sommare è unire
e che sottrarre ci lascia
soli e vuoti.
Che i colori riflettono
l’ingenua volontà dell’occhio.
Che i solfeggi e i sol
raddoppiano la fame dell’orecchio
Che è la strada e la polvere
la ragione dei passi.

Che la via più breve
fra due punti
è il giro che li unisce
in un abbraccio sorpreso.

Che due più due
può essere un pezzo di Vivaldi.
Che i geni gentili
stanno nelle bottiglie di buon vino.

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Una volta imparato tutto questo
tornai a disfare l’eco del tuo addio
e al suo posto palpitante scrissi
la Più Bella Storia d’Amore
ma, come dice l’adagio,
non si finisce mai
d’imparare e aver dubbi.

Così, ancora una volta
facilmente come nasce una rosa
o si morde la coda un a stella cadente,
seppi che la mia opera era scritta
perchè La Più Bella Storia d’Amore
è possibile solo
nella serena e inquietante
calligrafia dei tuoi occhi

poesia
Foto da Pixabay

Un virus e la morte sembrano ora aver separato questa coppia.

Viene però da pensare che, dinnanzi a un simile amore, neanche la morte possa mettere il punto definitivo. Come la poesia, i sentimenti sanno come sopravvivere.

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