Martin Scorsese | Il regista statunitense lavora al suo primo film western

Martin Scorsese sta lavorando al suo ultimo film. Dopo “The Irishman”, il regista statunitense vuole cimentarsi con il western. L’adattamento di cinematografico di “Killers of the Flower Moon” è prossimo alle riprese.

Scorsese alle prese con il cinema western
Scorsese alle prese con il cinema western (Getty Images)

Capacità di adattamento per evitare l’estinzione, questo è in linea di massima il principio da seguire in ogni ambito artistico: inseguire l’avanguardia, tendere alla modernità, per portare qualcosa di nuovo. Fine ultimo, fra le altre cose, della Settima Arte: il cinema, oramai, è sempre più un prolungamento delle nostre coscienze. L’equilibrio fra domanda e offerta cinematografica si basa prevalentemente su quale fase storico-culturale il pubblico stia – di volta in volta – attraversando.

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Dopo un periodo di crisi, l’industria cinematografica si sta lentamente rimettendo in moto: merito di registi e produttori che hanno scelto – a ragion veduta – di rimboccarsi le maniche e proporre qualcosa di diverso persino guardandosi indietro. Si sta riscoprendo il valore della scrittura come architettura principe di una storia, che poi andrà resa sul grande schermo. Ecco, dunque, l’esigenza di scrivere sceneggiature partendo da qualcosa che già esiste a livello letterario: sia esso romanzo, saggio o racconto biografico.

Scorsese si prepara a girare (e a produrre) il suo primo film western con Di Caprio e De Niro

Scorsese sta lavorando al suo prossimo film
Scorsese sta lavorando al suo prossimo film (Getty Images)

Una penna al servizio del cinema, così – nel recente passato – si è andati a rispolverare quegli autori dimenticati dando nuova linfa alle loro suggestioni che avevano (in tempi non sospetti) riportato su carta. L’hanno fatto persino coloro che, in qualche maniera, una storia (cinematografica) l’hanno scritta senza l’aiuto di nessuno; mettendo semplicemente a frutto il proprio estro e capacità.

Il nuovo anno, però, è sinonimo di collaborazione, sviluppo e approfondimento. Persino nel mondo della celluloide. È arrivato a pensarlo addirittura una leggenda della cinematografia come Martin Scorsese che, alla veneranda età di 78 anni, è pronto a rimettersi in gioco. Non gli è bastato il successo – seppur parzialmente criticato – di “The Irishman” che gli è valso due candidature agli Oscar: miglior regista e miglior film. Lo statunitense vuole strafare e gettarsi a capofitto laddove non aveva mai osato spingersi.

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Scorsese intende strizzare l’occhio, per poi sviluppare e approfondire, ad una nuova idea di cinema western: desidera bagnarsi i piedi alla fontana da cui hanno attinto per anni i vari Sergio Leone, Sergio Corbucci e Sergio Sollima. La S di Spaghetti Western al servizio, forse, degli Usa: ci ha provato Tarantino nel recente passato, con diversi omaggi in Django Unchained e Once Upon a Time in Hollywood. Il regista di Gangs of New York, invece, punta a una vera e propria restaurazione senza stravolgere i canoni principali del genere.

L’opera si chiamerà “Killers of the Flower Moon”, adattamento cinematografico dell’omonimo best seller scritto da David Grann. Scorsese ha voluto al suo fianco, per la sesta volta in carriera, Leonardo Di Caprio – anche stavolta al fianco di Robert De Niro – con cui ha un vero e proprio sodalizio artistico.

Stiamo pensando ad un film western. Racconta una vicenda avvenuta fra il 1921 e il 1922 in Oklahoma. Sono quindi dei cowboy che hanno delle automobili, ma anche dei cavalli. Il film racconterà principalmente della tribù indiana degli Osage alla quale fu affidato questo territorio orribile. Un territorio che però amavano perché credevano che i bianchi non si sarebbero mai interessati. Poi però hanno scoperto il petrolio e per circa dieci anni gli Osage diventarono tra i più ricchi del mondo. Poi, come nello Yukon e nelle regioni minerarie del Colorado, arrivarono gli avvoltoi, i bianchi, gli europei e tutto si distrusse. In quel periodo era più facile andare in galera per aver ucciso un cane che un indiano”, ha rivelato il regista a Cahiers Du Cinèma.

Le riprese del film inizieranno in primavera. Un bell’azzardo per Scorsese che sarà anche produttore del girato, assieme a Bradley Thomas, Emma Tillinger Koskoff e Dan Friedkin. Quest’ultimo nome suona familiare all’Italia: il magnate texano sarebbe, infatti, sul punto di acquistare la Roma. Nel frattempo, dal campo verde al campo lungo, l’appuntamento al cinema con queste premesse pare già inevitabile.

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