Il Winter Blues, nello specifico la depressione invernale, si combatte anche con precise scelte alimentari. La Dott.ssa Nicoletta Bocchino prova a fornire qualche suggerimento.
Difficoltà ad alzarsi dal letto, reiterate occhiaie, voglia continua di posporre la sveglia. Desiderio sfrenato di restare in casa, lampante apatia e visibile smarrimento. Si chiama, generalmente, “Winter Blues”: meglio conosciuta come depressione invernale e colpisce soprattutto nei mesi più freddi, o peggio ancora con l’avvento delle feste.
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È questione d’umore, ma anche di ritmi e metabolismo. Sì, perchè questa condizione è possibile combatterla: non servono medicinali o prescrizioni particolari, basta fare attenzione a ciò che mangiamo. Il sorriso e la voglia di vivere, in inverno, può tornare grazie al cibo. Lo spiega meglio la Dott.ssa Nicoletta Bocchino, biologa e nutrizionista: “Le temperature più basse e la minore esposizione alla luce del sole tipiche del periodo favoriscono la diminuzione della produzione dei neurotrasmettitori che condizionano l’umore e i livelli di energia. Di conseguenza nei mesi più freddi ci sentiamo più tristi, stanchi e con poco sprint“.
“Winter Blues”, curare la depressione invernale con il cibo. I consigli della nutrizionista Bocchino
Da questo l’esigenza di una scelta mirata nel corso della nutrizione: “Pesce, semi oleosi, ma anche frutta secca a guscio, cioccolato ne assicurano buone quantità”, sottolinea. L’importante è ricorrere a cibi con considerevole apporto di triptofano che favorisce la produzione di serotonina. Inoltre, ben accetti sono anche gli alimenti che contengono tirosina: “Si tratta di un altro aminoacido essenziale che favorisce la produzione della dopamina, l’ormone del piacere e della motivazione. Ne sono buona fonte per esempio le mandorle e i legumi”, precisa la Dott.ssa.
Per quanto riguarda gli Omega 3, anche quelli aiutano a sentirsi meglio, è consigliabile mangiare: “Il pesce in particolare quello azzurro, come sardine, alici, salmone e sgombro”, suggerisce l’esperta. Il buon umore, durante i primi freddi, passa anche dal frigo. Non solo dal portafoglio. Siamo ciò che mangiamo, dunque, all’insegna di una spesa sempre più consapevole.
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