Sessantenne sposa ventenne: “un amore che trascende sesso e denaro”

Lui 63 anni, lei 22 anni e sono sposati. La gente pensa a una relazione di scambio, basata sul denaro in cambio di sesso. Lui spiega come stanno invece le cose.

Fonte foto The Huffington Post US

Quarant’anni, tanti ne passano tra l’autore del post che condividiamo con voi oggi e sua moglie.

Una vita, la differenza di età che, oggigiorno, corre sempre più spesso tra genitori e figli e, persino in questi casi, ai più sembra un pochino troppa. Figurarsi se quei quarant’anni separano allora un marito da una moglie. Quasi inevitabile pensare a una “relazione di scambio”, come la definisce il diretto interessato: lei sta con lui per i soldi, lui sta con lei per il sesso.

Peccato che la moglie in questione venga da una famiglia benestante e ha costruito una fulgida e redditizia carriera. Ancor più peccato poi che il marito sia un pensionato del mondo immobiliare con pochi risparmi e stipendi spesi per casa, figli e bollette.

Tutto ciò però ancora non basta. Sebbene qualcosa sembri proprio non tornare, superare il pregiudizio, si sa, è un percorso tortuoso e difficile: come può una donna così giovane amare un uomo tanto più grande? E come può quest’uomo non nascondere qualche perversione dietro l’attrazione per una donna che potrebbe esser se non sua nipote almeno sua figlia?

L’idea che si tratti semplicemente di amore pare restia nell’attecchire. E’ per questo che il marito in questione ha deciso di dire la sua, di spiegare un rapporto che, probabilmente, solo vivendolo può essere compreso a pieno.

No, non è la solita storia del “solo chi è in una coppia può capirne veramente le dinamiche”. Quando la società nel suo complesso, inclusa buona parte delle persone vicine alla coppia, sembrano rifiutarne la stessa esistenza occorre uno sguardo più intimo e attento, capace anche di spiegare che un sentimento puro può esistere oltre il muro della temuta differenza d’età.

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Sposati con quarant’anni di differenza: “Tutti pensano a una relazione di scambio”

Foto da iStock

“Col senno di poi, non riesco neanche a credere di averle scritto quando tutto ha avuto inizio. A sessant’anni suonati, ormai ero in pensione e avevo lasciato la familiarità rassicurante del Canada per trasferirmi nella Repubblica Dominicana, avevo lasciato molte responsabilità ai miei figli, ormai adulti, e avevo divorziato da mia moglie più di tre anni prima.

Dopo aver adottato già otto cani randagi per le strade di Puerto Plata, stavo spulciando la pagina Facebook di un rifugio per animali a cui avevo fatto una donazione, quando mi saltò all’occhio il suo post. Benché Alex avesse solo vent’anni e vivesse negli Stati Uniti, le inviai un messaggio. E benché io avessi quarant’anni di più, lei rispose.

Le nostre comunicazioni online si trasformarono in telefonate lunghe tutta la notte finché, un giorno, non le chiesi di venirmi a trovare. Prima di acconsentire al viaggio, la madre di Alex, quasi dieci anni più giovane di me, mi cercò su Google e stabilì una “parola di sicurezza” (pane di segale) che la figlia avrebbe usato in caso fosse stata rapita o costretta a una vita di sfruttamento. E così, pochi mesi dopo i primi convenevoli su Facebook, Alex scese da un aereo ed entrò nella mia vita. Poco più di un anno dopo, senza mai lasciare la Repubblica Dominicana, mi ha sposato.

Quando ci siamo scambiati i voti, avevamo già fatto esperienza del disagio sociale che la nostra unione sembrava suscitare negli altri. I miei amici, e anche i suoi, mettevano in dubbio il buonsenso della scelta di dedicarci l’uno all’altro. I miei figli – intellettuali colti, liberali – non sapevano come metabolizzare il fatto che avevano almeno sei anni in più della nuova compagna del padre.

Mia madre, ebrea, accolse la notizia del mio matrimonio con una donna più giovane di quarant’anni con la stessa ripugnanza che avrebbe mostrato se le avessi detto che stavo pensando di unirmi a Scientology. La mamma di Alex, che in seguito avrei imparato ad adorare, era altrettanto allarmata.

Ma quello che ci faceva più angosciare era l’idea generale che avessimo intrapreso una relazione di scambio.

Una relazione di scambio si basa sul tornaconto di entrambe le parti, ognuno fa qualcosa aspettandosi di ricevere qualcosa a sua volta. La classica relazione di scambio, per esempio, è quella in cui uno dei due, di solito l’uomo (o quello più anziano), provvede al sostegno economico dell’altra persona, di solito la donna (o quello più giovane), che in cambio offre del sesso. Nei casi in cui l’uomo è molto più vecchio e la donna è sproporzionatamente più bella, quest’idea attecchisce ancora di più nell’opinione generale.

Una relazione del genere si fonda in sostanza sulla mancanza d’amore, di rispetto o devozione, perché si desidera ricevere ma non dare. Nel nostro caso, l’ironia sta nel fatto che mia moglie non solo viene da una famiglia benestante ma che, dopo una straordinaria carriera tardo adolescenziale nel mondo delle competizioni equestri, ha già i suoi bei risparmi. Mentre io, dopo anni di matrimonio infelice, non avevo bisogno di sesso ma di intimità e attenzioni amorevoli. Il pensiero di barattare la mia futura felicità per quattro capriole tra le lenzuola era un’offesa alle mie esigenze emotive.

Non dovevo certo sposarmi per fare sesso e lei non aveva bisogno di sposare me per i soldi, anche se la pensavano tutti così.

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