Caso Weinstein, la cronaca nera sul grande schermo: presto un film horror sulla vicenda

Il caso Weinstein diventerà un film horror, Brian De Palma curerà la regia. Qualche anticipazione sul lavoro che già divide pubblico e critica.

Il regista Brian De Palma (Getty Images)

Le luci si accendono ulteriormente sulle ombre del cinema. L’occhio di bue, da qualche tempo, è puntato su Harvey Weinstein: l’ex magnate dei film di Hollywood è stato condannato per stupro, molestie e cattiva condotta sessuale nei confronti di due donne. Arrestato il 25 maggio di quest’anno a New York.

L’uomo non ha mai goduto di ottima fama in relazione a certi argomenti, a rincarare la dose ci hanno pensato le dichiarazioni di Asia Argento – che ha attaccato direttamente l’uomo, venendo poi accusata a sua volta – insieme alle testimonianze di altre donne che nel corso degli ultimi mesi (un passato recente che ormai dura da un po’) hanno dato vita al movimento #MeToo. La questione ha toccato anche il nostro Paese, ma in proporzione meno di quanto sta accadendo negli Stati Uniti.

Brian De Palma porta Weinstein sul grande schermo: da magnate ad aggressore

Brian De Palma ai Filmmaker Awards (Getty Images)

Se da noi su certe tematiche non viene abbassata la guardia, è per merito di attori e attrici, come – tra gli altri – Monica Bellucci, che sollevano l’annosa questione delle molestie nel mondo del cinema (e non solo) appena ne hanno occasione pubblicamente. In America, però, questo tema ormai viene affrontato quotidianamente nei talk-show e nei salotti mondani, in cui non soltanto cronisti continuano a formulare ipotesi e a fare congetture. Basta ricordare la vicenda legata alla figura dell’attore Kevin Spacey.

Questo, e molto altro, verrà raccontato in un film da Brian De Palma: il regista, come annunciato qualche mese fa, starebbe lavorando a un progetto horror con protagonista Harvey Weinstein  e tutto quello che ha scaturito, nel mondo della celluloide a stelle e strisce, la sua figura? Segreti, bugie, insubordinazioni, molestie e scelleratezze in nome della fama. O più semplicemente di un lavoro, che aveva ed ha bisogno di proseguire per chiunque, nonostante tutto: chi sapeva perchè taceva? Come mai l’ha fatto per tutto questo tempo?

Questi ed altri interrogativi daranno pathos e materiale ad un’architettura scenica in continua evoluzione: “Il personaggio non si chiamerà Harvey Weinstein. Ma sarà un horror, con un aggressore sessuale. E la storia sarà ambientata nell’industria cinematografica”, ha detto precisato il regista. Il suo ultimo lavoro risale al 2012, “Passion”, con Rachel McAdams e Noomi Rapace.

Sette anni per seguire la situazione Weinstein da vicino, quindi, facendo i conti, molto prima che esplodesse mediatamente lo scandalo. La curiosità attorno a questo lavoro è molta, come agirà il regista? Racconterà tutto? Se sì, in che modo? Parecchie domande rimarranno insolute ancora per qualche tempo, in attesa di poter cogliere qualche anticipazione in più. L’auspicio è che non si faccia un progetto furbo, mirato solo agli incassi, ma possa essere raccontata una cronistoria fedele e pungente per aprire ulteriormente gli occhi su uno spaccato di vita marcia che, purtroppo, malgrado i passi avanti intrapresi resta ancora in penombra fra dubbi insoluti e atroci certezze.

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