Venezia76, Monica Bellucci: “Facciamo cinema per amore del rischio”

Monica Bellucci torna a Venezia76, per parlare di sé stessa, della sua carriera e delle scelte che ha compiuto, con un accenno al tema degli abusi nel mondo del cinema e non solo.

Monica Bellucci a Venezia76 (Getty Images)

Venezia 76. È la volta di Monica Bellucci, attrice ed icona del nostro tempo, che torna al Lido per presentare la versione reversibile di Irreversible – film cult di Gaspar Noè, che l’ha consacrata grazie alla scena di uno stupro violento – ora non più montato al contrario ma in ordine cronologico: dallo stupro all’amore.

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Tornare a parlare di sentimenti, di violenza di genere e di abusi è quasi doveroso con l’onda emotiva e civile del MeToo che, dall’America all’Italia, ancora riscuote consensi dopo la vicenda Weinstein e il vaso di Pandora contenente ricatti e sevizie appartenenti al mondo del cinema: il lato oscuro della celluloide è stato scoperchiato e Monica ne vuole parlare, ad ampio raggio, partendo dalle basi per poi approfondire ciascun aspetto con dovizia e precisione.

Monica Bellucci a Venezia: “Degli abusi bisogna parlare, i tempi stanno cambiando”

“Sono temi scottanti di cui però in questo momento bisogna parlare. L’abuso è una brutalità che può capitare a chiunque. Ma i codici stanno cambiando, le generazioni stanno cambiando: sono più preparate, quando si parla di argomenti così delicati. Anch’io sono cambiata. Rispetto ad allora (era il 2002, ndr) ho due figlie, a cui auguro un mondo migliore. Un mondo in cui non ci si fa la guerra tra uomini e donne, ma dove il rapporto tra i sessi è in grado di evolvere. Un mondo in cui poter discutere, senza paura di parlare. Siamo in un momento di evoluzione estrema, anche se critichiamo sempre tutto. Vado a scuola a prendere le mie figlie e vedo un sacco di papà: prima mica c’erano. E sono tante donne registe, donne in politica, donne scienziate. Sono piccoli passi, ma la nostra presenza nella società si vede. E gli uomini entrano nelle nostre sfere: stanno coi bambini, fanno le cose “nostre” che prima sottovalutavano. L’equilibrio tra i sessi esiste, è sempre maggiore, continuiamo su questa strada”, ha detto l’attrice.

Venezia76, Monica Bellucci: “Facciamo film perché amiamo prenderci dei rischi”

Monica Bellucci sul red carpet di “Irreversible” (Getty Images)

A proposito di strada da percorrere, poco dopo, la Bellucci fa un vero e proprio excursus – fra ricordi e considerazioni – della sua carriera sottolineando come, con l’usura del tempo e l’avanzare degli anni, sia sempre più soddisfatta delle scelte che ha compiuto in ambito lavorativo: “Da giovane facevi tutto con la pancia, solo ora che invecchi vedi il puzzle dei film che hai scelto. Io oggi li metto insieme. Irréversible ma anche Malèna, e La Passione di Cristo, storie di donne da sole in un mondo di uomini, ciascuna di loro deve fare una sua guerra personale. Oggi vedo che era tutto collegato”.

Infine, un accenno a chi l’ha diretta negli anni: “Facciamo i film perché ci piace prendere dei rischi. Penso a Irréversible come ad Arancia meccanica, a Festen, colpi nello stomaco che però hanno aperto dibattiti sociali. Le cose che non riusciamo a dire nella vita le diciamo con il cinema. Il regista che mi ha capita meglio? Non sono i registi a capire le attrici, sono le attrici che capiscono i registi, ha concluso.

Monica Bellucci lascia il Lido portandosi dietro una maggiore consapevolezza del suo appeal, magari l’ha sempre avuta, però il suo concedersi poco (anche nelle interviste o apparizioni pubbliche) le sta offrendo una rendita maggiore a livello di impatto e catalizzazione: i giornalisti, e non solo, pendevano dalle sue labbra. Parole mai banali per una donna dalla spiccata femminilità e dal pensiero tutt’altro che convenzionale.

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