Fame emotiva: come gestirla prima e durante le feste

Scopri come gestire al meglio la fame emotiva, sia prima che dopo le feste di Natale.

abbuffata Fonte: Istock photo

La fame emotiva è una condizione nella quale chi ne soffre tende a mangiare anche al di fuori dei pasti, senza un reale senso di fame e soprattutto senza aver pianificato prima di farlo. A condurre il tutto, come lo stesso nome suggerisce, è infatti l’aspetto emotivo che spesso si mette in mezzo portando chi si trova coinvolto a ricorrere al cibo per appagare un senso di frustrazione o di malessere generale.
È ormai scientificamente appurato che il cibo, oltre che essere il nutrimento per il nostro organismo è anche un modo per donare una sensazione di benessere alla mente e questo fa si che quando ci s sente scarichi o particolarmente demotivati si ricorra ad alimenti ricchi di zuccheri o di grassi, ovvero gli alimenti che tra tutti riescono a portare un maggior senso di benessere mentale a chi li mangia.
Ovviamente, le conseguenze della fame emotiva e delle abbuffate che spesso ne conseguono sono l’aumento di peso ed un alimentazione troppo carica per l’organismo, cosa che nel lungo tempo può portare anche a problemi come il diabete o il colesterolo alto. Cosa fare, quindi, per evitarla? Le possibilità sono tante e dipendono dalla gravità del problema che in alcuni casi potrebbe aver bisogno del contributo di un esperto per poter essere risolto.
Un altro aspetto da non sottovalutare è l’arrivo imminente delle feste che statisticamente porta ogni anno sempre più persone a soffrire di fame emotiva che, unita agli alimenti tipici del Natale, può rappresentare un grande problema sia per la linea che per la salute. Cerchiamo quindi di capire come fare a gestire la fame emotiva prima e durante le feste.

Fame emotiva da feste: come gestirla

dimagrire senza rinunce Fonte: Istock photo

L’arrivo delle feste, come molti sapranno, per quanto sia un evento piacevole ha spesso anche un’altra faccia della medaglia che spinge a sentirsi tristi, carichi di aspettative da esaudire, stressati, etc… Queste emozioni tendono a spingere verso un appagamento immediato che il più delle volte si trova proprio nel cibo. Unendo a ciò la presenza di dolci come torroni, panettoni e pandori e di pranzi o cene in famiglia che dai primi di Dicembre iniziano a diventare una dolce abitudine, il rischio di prendere peso è praticamente dietro l’angolo.
Per fortuna anche la fame emotiva, se limitata a qualche evento sporadico, può essere gestita e per farlo basta seguire qualche piccolo accorgimento.

Imparare a riconoscerla. Il primo passo da compiere è sicuramente quello di riconoscere la fame emotiva. In questo modo, infatti, si avrà maggiormente il controllo sulle proprie azioni, arrivando a gestire la fame senza che questa gestisca le azioni che si compiono. Riconoscerla è piuttosto semplice perché si ha solitamente voglia di alimenti grassi e ricchi di zuccheri come cioccolatini, caramelle, alimenti fritti e ricchi di creme o salse. Quando si ha davvero fame, ogni cosa è utile allo scopo e anche un cespo di insalata o un frutto possono aiutare a placarla. Se si ha solo fame di alimenti normalmente considerati come nocivi, allora si tratta quasi sicuramente di fame emotiva.

Scegliere cosa mangiare. Se ci si trova nella posizione di soffrire spesso di fame emotiva è importante imparare a gestirsi al fine di non essere delle vittime inermi ma di prendere in mano la situazione in modo efficace. Se si sente l’improvvisa voglia di qualcosa di buono e si sa già che cercare di evitare la cosa porterà ad un’abbuffata nelle ore successive, allora è meglio cercare di sedarla con qualcosa di piccolo e che non crei particolari danni. Possono essere una buona scelta una manciata di noci, due o tre datteri per addolcirsi con qualcosa di salutare, un cioccolatino dietetico, qualche quadretto di pandoro tostato da mangiare insieme a dello yogurt come spuntino o un caffè con un paio di biscotti. In questi casi bisogna ragionare d’anticipo e spesso privarsi del tutto suona come una punizione verso se stessi che non fa che aumentare il bisogno di appagamento. Sedarlo sul nascere, purché ciò non avvenga più volte al giorno, può essere un buon modo per concedersi qualcosa di buono ma non dannoso.

Fare pasti sani e bilanciati. Diversi studi hanno dimostrato che la fame emotiva si presenta con più forza in quelle persone che sono solite fare diete drastiche o che per lungo tempo tendono a privarsi del cibo. In questi casi, infatti, alle emozioni in subbuglio si aggiunge anche il bisogno di cibo che spinge, seppur in modi sempre diversi, a ricorrere ad alimenti considerati nocivi. Per eliminare le così dette abbuffate è quindi necessario imparare ad alimentarsi nel modo corretto, mangiando senza mai privarsi di nulla e imparando ad avere un miglior rapporto con il cibo. In questo modo anche un momento in cui si ha effettivamente fame sarà più semplice da gestire.

Concedersi qualcosa di buono ogni tanto. Sempre dagli studi già menzionati, è emerso che privarsi per troppo tempo di alimenti “buoni da mangiare” può portare ad averne sempre più voglia, fino a cedere a delle abbuffate. Se si sa di poter sempre contare su un cioccolatino, una pizzetta o qualsiasi altra cosa, il bisogno di mangiarne senza un freno tenderà a svanire, lasciando il posto ad un maggior controllo sui propri impulsi.

Praticare il rilassamento. Discipline come lo yoga o la meditazione, sono delle ottime alternative alle abbuffate. Se si impara ad ascoltarsi e a rilassare la mente anche l’arrivo di un crisi emotiva sarà più facile da riconoscere e da gestire e alla fine ci si troverà a sapersi gestire con più semplicità, evitando quelle abbuffate che spesso lasciano ferite emotive ancora più grandi.
Si tratta di poche e semplici regole che, seguite tutte insieme, possono fare la differenza, rendendo più piacevole il periodo delle feste nel quale si riuscirà a mangiare ciò che si desidera davvero e tutto senza eccessi.

Attenzione, però, perché la fame emotiva può essere il campanello di qualcosa di più grande. Se si soffre da tanto di questo problema e si riconosce di non saperlo gestire, la mossa più giusta è quella di rivolgersi ad un professionista che sarà sicuramente in grado di trovare la vera causa e di dare gli strumenti giusti per gestirla fino a risolverla.

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