Sofia Corradi, conosciuta anche come “mamma Erasmus”, è la professoressa che nell’anno 1987 fondò il programma Erasmus.
Studenti Erasmus Fonte: Campusdelmar
Professoressa di Educazione Permanente all’Università Roma Tre fino al 2004, Sofia Corradi è la fondatrice del programma di mobilità studentesca dell’Unione europea conosciuto come “programma Erasmus“. Dal 1987 a questa parte, grazie a lei più di 5 milioni di studenti europei hanno potuto passare almeno un semestre in un’università straniera.
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Chi è Sofia Corradi
Sofia Corradi – Fonte: La Repubblica
Nel 1958, Sofia Corradi aveva appena concluso un master alla Columbia University di New York grazie alla prestigiosa Fullbright Scholarship. Le mancavano tre esami per conseguire la laurea in Giurisprudenza, ragion per cui richiese il riconoscimento dei suoi studi negli Stati Uniti. La risposta che le diedero fu: “Columbia University? Non ne ho mai sentito parlare in vita mia. Vada a casa e studiare.”
Per i docenti di quei tempi, studiare in un paese straniero poteva significare solo una cosa: voler evitare di sostenere gli esami in Italia perché più difficili da superare. Ma le aziende non erano affatto d’accordo con questo pensiero, in quanto le esperienze all’estero erano particolarmente apprezzate dalle stesse aziende tanto oggi come allora.
Sofia Corradi, infatti, dopo la laurea trovò subito lavoro. Lei stessa racconta la sua esperienza personale in un’intervista sul giornale spagnolo EFE: “Mi sono resa conto che studiare all’estero era molto apprezzato dalle aziende. Quell’anno all’estero mi aveva cambiata. Ero una persona molto più aperta, indipendente e sicura di me. Così pensai che che era giusto che più persone avessero l’opportunità di vivere quest’esperienza. Il mio obiettivo era quello di democratizzare gli studi universitari, e ci riuscii.”
Perché è importante fare l’Erasmus
Sofia Corradi ha spesse volte sottolineato che le persone che ¡ hanno preso parte al programma Erasmus, in molti casi occupano posizioni importanti nelle istituzioni europee, come ministri o parlamentari, o carichi manageriali in aziende multinazionali.
Secondo Sofia Corradi, la creazione del programma Erasmus, acronimo di “European Region Action Scheme for the Mobility of University Students”, ha due obiettivi principali: la promozione della pace e l’europeizzazione dell’individuo, dato che, alla fine dell’Erasmus, ogni studente inizia a sentirsi cittadino europeo e non più solo italiano, francese o spagnolo. Per cui l’Erasmus non è solo un programma di studio, ma un programma di esperienza e di immersione totale in un’altra cultura. Grazie ad esso, ogni studente diventa una persona libera da pregiudizi, indipendente, aperta a conoscere qualsiasi cultura e senza paura di affrontare da solo nuove sfide.
“È anche vero che durante il periodo di mobilità gli studenti si divertono molto. Ma quando ci si diverte e si è interessati, si produce di più in un’ora rispetto a quando si studia in modo più noioso o meno entusiasta”, conclude mamma Erasmus nell’intervista sul giornale spagnolo EFE.
Scritto da: LUCIA SCHETTINO
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