Matrimonio per procura: cos’è e chi può farlo. Tutte le info

matrimonio per procura
Matrimonio per procura: cos’è? (Istock Photos)

Matrimonio per procura: cos’è, chi può farlo e come organizzarlo. Tutte le informazioni utili per sposarsi anche a distanza seguendo il giusto iter burocratico

Il matrimonio è una cosa seria e si sa, i due futuri sposi devono essere entrambi presenti il giorno delle nozze. Questa è la routine, è come conosciamo e intendiamo noi il matrimonio ma, cosa succede se due persone che si amano vogliono sposarsi ma uno dei due, per motivi politici o di guerra, non può essere presente? Si deve rinunciare al matrimonio? No, per alcune persone che presentano la voglia di unirsi in matrimonio esiste il matrimonio per procura. Ma cos’è, nello specifico, questo tipo di matrimonio? Come avviene e chi può richiedere il matrimonio per procura? scopriamo insieme come avviene, quali documenti servono e come organizzarlo al meglio. Tutte le informazioni per un matrimonio “diverso” nella forma ma identico nel rispetto dell’amore dei due partner.

Potrebbe interessarti anche: Matrimonio civile: come si svolge? tutto quello che devi sapere

Matrimonio per procura: cos’è?

matrimonio per procura (Istock Photos)

Iniziamo subito con l’affermare che il matrimonio è un atto molto personale, che non può essere compiuto mediante un rappresentante, volontario o legale così come è stabilito dal codice civile: va quindi compiuto personalmente dagli sposi che non possono farsi rappresentare da nessuno. Questo è chiaro a tutti ma la legge ammette però delle eccezioni solo in alcuni casi specifici che vengono descritti con dovizia di dettagli. Il legislatore concede cioè la possibilità di effettuare quello che viene definito matrimonio per procura. 

Tale tipo di matrimonio può essere compiuto mediante un rappresentante, “volontario o legale” per conto dello sposo che non può presentarsi alle nozze. E’ bene specificare che la procura non genera una rappresentanza vera e propria in quanto il rappresentante, che prende il posto dello sposo assente, non esprime una sua volontà propria, ma si limita a riportare quella del rappresentato il quale l’ha già espressa in precedenza.

Come abbiamo detto si tratta di casi particolari, il matrimonio per procura è ad esempio consentito in tempo di guerra ai militari e alle persone che per ragioni di servizio si trovano al seguito delle forze armate. Si può ricorrere alla celebrazione del matrimonio per procura anche se uno degli sposi risiede all’estero e concorrono gravi motivi che devono essere valutati dal tribunale nella cui circoscrizione risiede l’altro sposo.

Mentre l’autorizzazione è concessa con decreto non impugnabile emesso in camera di consiglio dopo aver ascoltato il parere del pubblico ministero. La procura deve contenere l’indicazione della persona con la quale il matrimonio si deve contrarre. Tale documento deve essere redatto per atto pubblico; i militari e le persone al seguito delle forze armate, in tempo di guerra, possono farla nelle forme speciali a loro consentite e stabilite dalle leggi militari.

Potrebbe interessarti anche: Relazione a distanza: per il 71% degli italiani, rafforza il sentimento d’amore

Non viene specificato dalla legge quali siano i gravi motivi che giustifichino un matrimonio per procura o se uno degli sposi risieda all’estero.

Un grave motivo potrebbe essere quello legato alle condizioni del rifugiato politico all’estero. Non si può dire se l’impossibilità di ottenere un visto turistico e le difficoltà economiche per incontrarsi possano essere valutate dal giudice come valide ragioni al conferimento dell’autorizzazione a sposarsi per procura, perché non si è trovata giurisprudenza in merito. Si può tentare facendo ricorso al tribunale dove risiede.

La procura deve rivestire la forma dell’atto pubblico e deve contenere specificamente la persona che si intende sposare.

Potrebbe interessarti anche: Come organizzare un matrimonio in 6 mesi: la lista delle priorità

Dunque ricapitolando, la legge consente il matrimonio per procura, ossia tramite una terza persona, solo in precisissimi casi previsti dal diritto privato e cioè:

  • Ai militari e alle persone chiamate alle armi in caso di guerra (art. 111 codice civile);
  • Quando uno degli sposi è residente all’estero e per importanti motivi, né l’uno può recarsi all’estero né tanto meno l’altro può venire in Italia (art. 144 codice civile).

Attenzione però, una volta rilasciata la procura alla terza persona, il matrimonio deve essere celebrato entro sei mesi.

Come si svolge il matrimonio per procura: l’iter burocratico

documenti
Matrimonio per procura, i documenti (Istock Photos)

Prima del matrimonio è necessario fare le pubblicazioni, non è possibile sposarsi senza. Le pubblicazioni sono l’esposizione in Comune (e in chiesa, se le nozze sono concordatarie) dell’annuncio che, alla tale data, avverrà il matrimonio. In questo modo, chiunque ne abbia interesse, può opporsi al matrimonio. Se entro alcuni giorni nessuno si oppone, il Comune rilascia il nulla osta affinché avvengano le nozze.

I futuri sposi devono fare richiesta di pubblicazioni al Comune. Se però uno o entrambi sono impossibilitati a recarsi in Comune, è possibile delegare a una terza persona il compito di fare richiesta, per nome e conto del coniuge. La procura deve essere compilata e firmata e occorre allegare la copia del proprio documento di identità.

Potrebbe interessarti anche: Come organizzare il viaggio di nozze: meglio da soli o in agenzia?

Per lo svolgimento di un matrimonio per procura (ossia conferendo la propria rappresentanza a una terza persona) è necessario avere tutti i documenti da presentare. Nello specifico  ricorda di portare con te tutti i tuoi documenti, l’estratto di nascita (non quello classico, ma quello multilingue), lo stato civile e il passaporto. Alcuni stati richiedono anche il certificato di capacità matrimoniale. Contatta l’ambasciata italiana presso cui sposarvi e chiedi con precisione quali documenti dovete presentare. Questo in caso di un coniuge straniero non comunitario europeo.

  • Consegnare al Comune tutti i documenti previsti per il matrimonio classico (quindi documenti di identità, estratto di nascita degli sposi, stato civile);
  • Consegnare il nulla osta al matrimonio rilasciato dal consolato della persona che si trova all’estero);
  • Aver fatto le pubblicazioni (anche quelle per procura).

Il matrimonio per procura è un’eccezione alla regola. La richiesta va fatta in Tribunale. Il giudice, ascoltato il caso e verificata la situazione di particolare gravità, autorizza o meno la procura.

E se uno dei due coniugi è uno straniero extracomunitario senza visto o permesso di soggiorno? In tal caso sorgono dei problemi di non poco conto. Con il matrimonio, lo straniero otterrebbe il permesso di soggiorno, ma per sposarsi occorre il permesso di soggiorno (legge n. 94 del 15 luglio 2009). Un problema che quindi sembra di difficile soluzione. Eppure l’alternativa c’è.

Potrebbe interessarti anche: Le 5 proposte di matrimonio più originali: idee e consigli

Al posto di ricorrere al matrimonio per procura, se uno risiede in Italia e l’altro all’estero e/o non ha il permesso di soggiorno, è possibile sposarsi comunque, nello stesso luogo e senza alcuna procura. L’italiano deve andare nel Paese del fidanzato/a straniero e lì sposarsi.

Quindi un classico matrimonio, senza alcuna procura. Per velocizzare la procedura, la soluzione è sposarsi presso l’ambasciata italiana all’estero, in modo da ottenere per il neo-coniuge il visto di ingresso per entrare in Italia. All’ambasciata italiana nel paese straniero in cui avviene il matrimonio, è necessario chiedere la traduzione e la trascrizione dell’atto di matrimonio nel Comune italiano. A tutto questo provvede l’ambasciata italiana del Paese straniero. Se dopo il matrimonio volete rientrare subito in Italia, l’ambasciata potrebbe non concedere subito il visto di ingresso al coniuge straniero, poiché decidono di rilasciarlo solo quando il matrimonio è trascritto anche in Italia (entro 90 giorni dalle nozze). Di fatto quindi, impedendo l’accesso in Italia al coniuge straniero. Non è una scelta dell’ambasciata: è l’articolo 130 del codice civile a stabilire che il matrimonio ha effetti solo dopo la trascrizione in Italia.

Termini di scadenza dei documenti

Termini di scadenza del matrimonio per procura (Istock Photos)

Il matrimonio non può essere celebrato quando sono trascorsi 180 giorni dalla data in cui la procura è stata rilasciata perché dopo tale termine perde di validità. La coabitazione, anche temporanea, dopo la celebrazione del matrimonio, elimina gli effetti della revoca della procura, ignorata dall’altro coniuge al momento della celebrazione.

Gli elementi indispensabili e necessari a rendere valida l’atto per celebrare il matrimonio per procura sono dunque due:

  • la forma, che deve essere quella dell’atto pubblico
  • l’indicazione della persona da sposare che deve essere certa e identificata per mezzo di documenti validi.

Oltre la scadenza di tale termine il matrimonio per procura è da ritenersi nullo. In tal caso, si è già avuta manifestazione da parte della persona che vuole contrarre l’unione del consenso per la celebrazione del matrimonio, pur dopo la revoca della procura.

Il matrimonio così celebrato risulterà valido solamente nel caso in cui i due coniugi abbiano coabitato in seguito alla celebrazione del matrimonio per procura, e stante l’ignoranza, da parte del coniuge fisicamente presente alle nozze, dell’avvenuto annullamento della procura.

Se vuoi restare aggiornata su tutto ciò che riguarda la relazione, le dinamiche di coppia e come organizzare il tuo matrimonio CLICCA QUI!

Matrimonio via Skype: un’unione telematica per tutta la vita

matrimonio per procura, skype
matrimonio via skype: un’unione telematica (Istock Photos)

In relazione al matrimonio via Skype, c’è una pronuncia della Suprema Corte di Cassazione. Si tratta, precisamente della sentenza n. 15343/2016, che ne ha riconosciuto la validità in Italia se l’unione “telematica” sia riconosciuta dalla legge straniera. Se una persona italiana sposa una persona straniera e, secondo la legge dello Stato di quest’ultima, il matrimonio è valido anche se contratto via internet, l’ufficiale dello Stato civile italiano non può rifiutare la trascrizione nei registri dello stato civile. Coloro che si vorrebbero sposare con una persona che abita all’estero, si dovrà informare se in quello Stato il matrimonio contratto via internet sia valido, se lo è, si potrà sposare e successivamente chiedere la trascrizione dell’atto in Italia.

Al fine di ottenere il visto turistico per l’Italia ci si deve recare presso l’ambasciata italiana più vicina e preparare la documentazione necessaria che consistente nella compilazione di un formulario per la domanda del visto d’ingresso (come motivazione si potrebbe indicare Turismo, oppure viaggio da famiglia/amici), una fotografia recente in formato tessera, un documento di viaggio in corso di validità con scadenza superiore di almeno tre mesi a quella del visto richiesto, il titolo di viaggio di andata e ritorno (o prenotazione), oppure la dimostrazione della disponibilità di mezzi di trasporto personali, la dimostrazione del possesso di mezzi economici di sostentamento, la documentazione giustificativa della propria condizione socio-professionale, una dichiarazione di ospitalità.

Certo il matrimonio per procura non sarà il classico matrimonio religioso con la chiesa addobbata di fiori e lustrini, invitati emozionati e super eleganti, fiori, location spettacolari e tanto altro. Non sarà uno dei matrimoni più romantici di sempre ma, in fondo, come si dice? L’amore basta, e in questo caso, anche quello a distanza. Perché, finché ci si ama, il resto è secondario.

Chedonna.it è stato selezionato dal nuovo servizio di Google News, se vuoi essere sempre aggiornato dalle nostre notizie SEGUICI QUI

Impostazioni privacy