Pamela Prati, parla il presunto sposo: “quello in tv non sono io”

Pamela Prati, parla il presunto sposo su Facebook dopo le foto mostrate in tv a Live, Non è la D’Urso: “quello in tv non sono io”.

pamela prati sposo

Pamela Prati ha confermato il proprio matrimonio ai microfoni di Verissimo. Nel frattempo, l’uomo mostrato in tv a Live, Non è la D’Urso, ha pubblicato un lungo post su Facebook in cui ha spiegato di non essere il fidanzato di Pamela Prati e di non conoscerla. Durante la scorsa puntata di Live, Non è la D’Urso sono state mostrate alcune foto di quello che sarebbe il fidanzato di Pamela Prati. In realtà, l’uomo delle foto non è Marco Caltagirone, il vero fidanzato di Pamela Prati, ma si chiama Daniele Cortis ed è un avvocato.

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Pamela Prati, parla il presunto sposo: “hanno rubato le mie foto, quello non sono io”

Pamela Prati, verità sul futuro marito
Fonte: Instagram @pamelaprati

In un lungo post pubblicato su Facebook, Daniele Cortis ha spiegato di non essere il fidanzato di Pamela Prati come alcuni hanno pensato dopo aver visto le sue foto in tv. “Mai avrei pensato di dover scrivere sui social per smentire una notizia assurda e ridicola, in relazione ad una vicenda folle in cui mi sono trovato, mio malgrado ed a totale mia insaputa, coinvolto. Alle ore 19,45 di ieri sera ho ricevuto un messaggio da un amico collega che mi chiedeva se fossi al corrente che sul sito Dagospia fossero state pubblicate due mie fotografie (rubate da facebook), in quanto individuato come futuro marito di Pamela Prati”- scrive.

Le sorprese, però, non finiscono qui perchè poco dopo le sue fotografie vengono mostrate anche in importanti trasmissioni televisive trasmesse sulla tv nazionale. “Immediatamente attivatomi, ho dovuto constatare che non si trattava di uno scherzo e che veramente le foto pubblicate dal sito fossero le mie e che dell’argomento si sarebbe parlato di lì a poco nel programma Live Non è la D’Urso di Canale 5. Non ho focalizzato neppure l’attenzione sui nomi dei protagonisti della vicenda, tanto la mia attenzione è stata rapita dalla presenza delle foto e dalla necessità urgente di smentire tutto e di evitare che questa assurda falsità divampasse più di quello che già era”, scrive ancora.

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L’avvocato ha così immediatamente inviato una mail a Dagospia spiegando di non conoscere la signora Pamela Prati e smentendo qualsiasi collegamento con la vicenda. Successivamente, si è messo in contatto con “il mio amico giornalista Pablo Trincia (tra le altre cose, una Iena … ), tramite il quale ho avuto la possibilità di sentire telefonicamente la giornalista Selvaggia Lucarelli, da subito dimostratasi gentilissima e disponibile a smascherare le folli bugie che stavano dietro alla vicenda. Selvaggia ha immediatamente pubblicato un post sui suoi canali social twitter e instagram, in cui avvisava tutti che le foto del sig. Caltagirone erano in realtà “foto rubate dell’avvocato cagliaritano Daniele Cortis”.

Daniele Cortis, poi svela un retroscena che lo ha portato a ricostruire tutta la vicenda capendo che il fatto che siano state prese le sue foto non sia casuale. “Ho focalizzato l’attenzione sui nomi dei protagonisti della vicenda ed in particolare sul presunto (inesistente?) sig. Marco o Mark Caltagirone – futuro marito della sig.ra Prati – e sull’agente della predetta soubrette, tal sig.ra Pamela Perricciolo. Non erano nomi nuovi per me. Facendo mente locale, ho ricollegato e verificato sul mio cellulare che in data 6 giugno 2018 ho ricevuto un messaggio whatsapp da tale “Pamela della Dreaming srls, società di pubblicità”, la quale mi contattava nella mia qualità di Direttore Generale e legale rappresentante della Scuola Calcio Gigi Riva di Cagliari, cui un loro cliente – poi individuato nella persona di tale Marco Caltagirone, politico siciliano a capo di alcune associazioni – avrebbe voluto “dare la sua sponsorizzazione perché è una Holding che sta rientrando in Italia e vuole investire sui ragazzi”. Trattandosi di associazione sportiva non avvezza a ricevere contributi e sponsorizzazioni, mi sono reso disponibile al dialogo per capire cosa realmente proponessero. C’è stato quindi uno scambio di messaggi e telefonate, tutte vertenti sulla possibilità mia di andare a Roma da loro (da me negata) o viceversa la possibilità del sig. Caltagirone di venire a Cagliari a vedere il nostro centro sportivo e come lavoriamo con i ragazzi, per verificare con mano se fosse possibile darci una sponsorizzazione. Appuntamenti telefonici e non bruciati a più riprese, fino a quando al mio messaggio – era ottobre 2018 – che ormai credevo si trattasse di una burla, la sig.ra Pamela mi ha risposto che ero una persona insensibile perché il sig. Caltagirone era rimasto vittima di un brutto infarto e che quindi loro avessero altro a cui pensare. Auguri al sig. Caltagirone e rapporto, se così si può chiamare questo preliminare tentativo di truffa, chiuso così. Ecco, dalle verifiche fatte ieri, a parte sui nomi, è emerso che il numero da cui ho ricevuto messaggi e chiamate fa capo alla sig.ra Pernicciolo (con tanto di foto sul profilo whathapp che la ritrae, ora che ho collegato i visi) e che quindi l’aver pescato le mie foto non era poi così tanto casuale come pensavo all’inizio. Ma questo conta poco, o meglio conta di più il fatto che – nonostante Pablo Trincia e Selvaggia Lucarelli, che ringrazio pubblicamente, si siano prodigati per parlare con D’Agostino e, tramite lui, con la sig.ra D’Urso – quest’ultima abbia portato avanti due ore, diconsi due ore, di trasmissione sul nulla, con la didascalia sotto che avrebbero mostrato per la prima volta le foto mai viste del presunto Mark Caltagirone e poi comunque deciso di mostrarle agli ospiti ed al pubblico in studio, per poi mandare in onda a tutto schermo la mia fotografia seppur pixelata in volto. Nel frattempo Dagospia aveva pubblicato la smentita”, scrive ancora l’avvocato.

Lo sfogo di Daniele Cortis si conclude così: “Pur ringraziando le testate giornalistiche e le trasmissioni televisive che mi hanno contattato per fornire la mia versione e smentire quindi l’assurda notizia, confermo che ho declinato e declinerò qualsiasi invito perché non intendo in alcun modo prendere parte a questo circo mediatico. Sono consapevole che questa querelle, per chi non la vive direttamente, potrebbe essere foriera di prese in giro e facili battute. Purtroppo però, fidatevi, è una cosa seria, tanto da costringermi ad invitare anche i miei amici più cari ad evitare di commentare alimentando il tutto invece che aiutarmi a spegnere “le luci”.

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