Dieta del miele: perdere peso dicendo sì al dolce

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Dieta, nell’immaginario comune una sequela di rinunce per raggiungere l’aspetto che tutte desideriamo. Tra le prime cose a cui dire addio ci sono senza dubbio loro, i dolci, un peccato di gola a cui sarebbe meglio rinunciare per non vedere i fianchi lievitare oltre misura. C’è però chi non è d’accordo.

Lui si chiama Mike McInnes ed è il nutrizionista ideatore della dieta del miele, un regime alimentare basato sul presunto effetto dimagrante del miele, che andrà a sostituire tutti gli zuccheri raffinati all’interno di una dieta poco restrittiva.Cerchiamo di capire meglio di che cosa si tratta.

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La dieta del miele si base sull’idea che questo magico ingrediente possa esercitare principalmente due effetti benefici sulle nostre abitudini alimentari, uno di natura prettamente psicologica e uno più specificatamente metabolico: riduzione del desiderio di alimenti dolci e miglioramente del metabolismo lipidico, per spiegare più dettagliatamente. In pratica i glucidi del miele reagiscono in maniere differenze rispetto a quelli degli zuccheri raffinati, evitando il picco glicemico e insulinico che,a ssumendo questi ultimi, ostacola lo smaltimento lipidico ed incrementa il desiderio di consumare altri dolci. In pratica, assumendo zuccheri abbiamo normalmente sempre più voglia di zuccheri ma non il miele no. Ciò consenti di non elimenare gli alimenti edulcoarateli e assumerli, seppur con moderazione, all’interno di una dieta che non richiede conteggio calorico o grammature troppo rigide e consente di perdere sino a 1,5kg a settimana.

Ma quali sono le caratteristiche base della dieta del miele?

1- Eliminare lo zucchero classico e tutti i cibi che lo contengono sostituendolo con il miele

2 – Evitare carboidrati raffinati come pasta e riso bianco, colpevoli di elevati picchi glicemici, preferendo loro le varianti integrali, ricche di fibra e capaci di saziare avendo un miglior impatto su metabolismo e mobilità intestinale. Alternateli se possibile ai legumi e un giorno a settimana depennateli in toto dal menù

3 – Verdure e proteine sempre presenti, a ogni pasto di cui costituiranno i 3\4

4 – Prediligere latte e derivati non scremati poichè la scrematura può comportare l’aggiunta di zuccheri

5 – Eliminare cibo spazzatura, bevande frizzanti e alcolici, regni dello zucchero per eccellenza

6 – Dire no alle patate, responsabili del picco glicemico per eccellenza

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Questo regime alimentare si caratterizza per une levato apporto proteico, riducendo drasticamente l’apporto di carboidrati. Poco adatto dunque a chi pratica sport aerobici a alti livelli e risentirebbe die classici sintomi dell’ipoglicemia: debolezza, pressione bassa, etc.

Anche le persone ansiane e chi si trova in gravidanza dovrebbe evitare un simile regime alimentare, adatto invece a chi soffredi problemi legati all’elevata glicemia.

 

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