Eligia: i Ris esaminano la telefonata al 118 di Christian

Gli ultimi sviluppi sul caso di Eligia Ardita, la giovane infermiera uccisa dal marito. Da CheDonna.it nella sezione attualità.

Eligia Ardita (web)
Eligia Ardita (web)

Vi avevamo proposto alcuni stralci della terribile telefonata al 118 da parte di Christian Leonardi, marito di Eligia Ardita, la notte del 19 gennaio scorso quando la donna perse la vita.

Dalla telefonata, fatta ascoltare dalla trasmissione Mattino 5, la voce di Christian Leonardi era sembrata subito “strana”, troppo calma, fredda e distaccata per essere la richiesta di soccorso da parte di un marito con la moglie in pericolo di vita. Nell’audio si sente perfino lo stesso operatore del 118 dubbioso. Ma quello che ha destato subito sospettto, e che ora è al vaglio degli inquirenti, sono i rumori strani che si sentono in sottofondo.

Proprio per dare una spiegazione all’origine e alla natura di questi rumori, la telefonata di Christian al 118 è ora all’esame dei carabinieri del Ris di Messina, gli stessi che già le scorse settimane avevano ispezionato a fondo la casa dell’uomo, e della moglie defunta, trovando le tracce del delitto. Quelle che poi avevano spinto Leonardi a confessare l’uccisione della moglie. Confessione di cui in seguito sono emersi anche particolari agghiaccianti.

Quello che ora gli investigatori vogliono accertare è se Leonardi avesse avuto dei complici nell’occultare le tracce dell’uxoricidio. Il sospetto, sollevato anche dalla famiglia di Eligia, è che qualche amico possa aver aiutato l’uomo a pulire e sistemare la casa prima dell’arrivo dei soccorsi, chiamati appena un’ora dopo l’aggressione mortale alla moglie. Secondo i familiari di Eligia, il tempo per pulire il muro e il pavimento dalle tracce del vomito della povera donna, che si è sentita male quando il marito l’ha percossa, e per pulire Eligia e cambiarle i vestiti sarebbe stato troppo breve perché una persona facesse tutto da sola. Al momento si tratta solo di sospetti. Ed è per fare chiarezza che le indagini vanno avanti e gli investigatori analizzano ogni elemento, tra cui la telefonata al 118.

La traccia audio di quella chiamata verrà ora esaminata dagli esperti. Stando a quanto fatto ascoltare a Mattino 5 e in altre trasmissioni televisive, in sottofondo si sentirebbero rumori sospetti, come lo scricchiolio di una porta, e perfino alcune voci lontane, qualcuno farebbe il nome di Christian. Secondo il legale della famiglia Ardita, “ci sono dei sospetti in merito alla presenza di altre persone che erano con Christian in quella drammatica notte finita in tragedia. Si avvertono, infatti, dei rumori per non parlare di alcune voci che lasciano dei dubbi sulla presenza di qualcuno”. Così l’avvocato Francesco Villardita al Giornale di Sicilia.

Un altro epsiodio che ha sollevato dei dubbi è quello di una telefonata intercettata tra Christian Leonardi e il fratello Pierpaolo.

Eligia Ardita è l’infermiera uccisa lo scorso 19 gennaio a Siracusa all’età di 36 anni. La donna era incinta di una bambina di 8 mesi, Giulia, purtroppo anche lei morta nel terribile delitto. In un primo momento, il marito aveva accusato i sanitari che erano intervenuti per soccorrere la donna, denunciando un caso di malasanità. Era perfino riuscito a convincere la famiglia della moglie a sporgere denuncia. Tuttavia, con il passare del tempo, la posizione dell’uomo è risultata sempre meno chiara, mentre i sopetti e le accuse a medici e infermieri si rievalavano infondati. A seguito degli esami dei Ris nell’appartamento che Christian Leonardi condivideva con la moglie sono venute fuori tracce di una colluttazione che smentivano le dichiarazioni dell’uomo, fino a farlo crollare e confessare. Ora che il marito di Eligia ha confessato l’uccisione della moglie, gli inquirenti sono al lavoro per accertare le modalità con cui è stato commesso il delitto, essendo molti punti ancora oscuri, e soprattutto se Christian Leonardi avesse avuto dei complici.

Sabato 3 ottobre era il compleano di Eligia, la donna avrebbe computo 37 anni. La famiglia e gli amici l’hanno voluta ricordare con una messa e un toccante lancio di palloncini bianchi fuori dalla chiesa.

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