Il Veneto sugli scudi. La Regione inasprisce le misure preventive a scopo cautelativo: nuove ordinanze per evitare assembramenti. La strategia di Zaia fino al prossimo 4 dicembre. In attesa del nuovo DPCM, non mancano le stoccate al Premier Conte. Scontro aperto sui Ristori.
Il Veneto anticipa i tempi: Zaia, infatti, fino al prossimo 4 dicembre (data in cui dovrebbe uscire un nuovo DPCM anche in vista del Natale), mantiene la stretta in Veneto. Misure preventive più serrate. Esclusa, dunque, una riapertura. Evitare gli assembramenti resta il mantra da seguire fino a una nuova prospettiva della pandemia: al momento non sembrano arrivare segnali incoraggianti.
Zaia, nuove misure in Veneto: “Non possiamo permetterci aperture”
Il governatore lo dice chiaro: “Le nuove ordinanze sono in linea con le precedenti, non siamo in grado di creare allentamenti“. Niente linea morbida, dunque. Zaia – così come De Luca in Campania – approfitta dell’arbitrio regionale per inasprire le misure cautelative alla luce delle cifre poco rassicuranti in merito al contagio da COVID-19.
“Occorre dare una sferzata”, sottolinea Zaia. Quindi quello che conta è la responsabilità dei cittadini, stimolata anche da una condotta – perlomeno sul piano normativo e formale – irreprensibile. Il Veneto, dunque, serra le fila. “Sui ristori ancora non c’è stata data risposta – la stoccata del governatore a Conte – se la situazione, in un futuro prossimo, lo permetterà, cercheremo di allentare le misure vigenti per dare un po’ di respiro agli esercenti in sofferenza. Non è ancora il momento delle valutazioni, a tempo debito prenderemo in esame ogni aspetto”, conclude il Presidente della Regione Veneto.
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— Luca Zaia (@zaiapresidente) November 23, 2020