Arriva Pasqua, prepariamo il casatiello: tutti gli errori che lo rovinano

Il casatiello napoletano è uno degli antipasti culto a Pasqua, dalla lievitazione agli ingredienti, possiamo evitare tutti questi errori

Quando arriva Pasqua, possiamo scatenarci con le ricette tipiche e il casatiello napoletano è in cima alla lista. L’antipasto che diventa un piatto unico, il compagno ideale per le gite fuori porta, un mix tra lievitato, formaggi, salumi che affonda nella tradizione.

Casatiello
canva

Una torta salata che richiede qualche attenzione e deve essere a prova di errore. Il primo è la fretta: la tradizione napoletana richiede certi ingredienti, che dobbiamo seguire quasi alla lettera, ma anche certi tempi. La prima lievitazione deve essere seguita da una seconda, non si scappa.
Ecco perché il nostro consiglio è preparare l’impasto base la sera prima per risparmiare tempo prima di farcirlo e lasciarlo lievitare di nuovo. Con i lievitati, i tempi sono fondamentali: se abbiamo fretta, meglio fare altro.

Arriva Pasqua, prepariamo il casatiello gli errori da non commettere

A proposito di impasto, non dobbiamo avere paura a stenderlo, diventa anche un bell’esercizio fisico. Dopo la prima lievitazione, versiamolo sul piano di lavoro e diamo la forma di un rettangolo. Ma mi raccomando, non troppo sottile perché poi deve racchiudere tutto il ripieno senza rompersi. Solo a quel punto, farciamolo con gli ingredienti e chiudiamolo a rotolo. Lo stampo deve essere quello delle ciambelle, con i bordi alti, già unto con lo strutto, non dimentichiamolo.

casatiello
canva

Già, lo strutto (o la sugna). L’errore che molti commettono è quello di sostituirlo con un altro grasso come il burro o l’olio. Forse più salutare, ma non è casatiello: lo strutto ha un sapore speciale, insostituibile e serve da ‘collante’ per salumi e formaggi. Seguiamo le dosi senza paura, ce lo chiede il casatiello.
Farina, lievito, strutto e ora cosa manca? Due degli ingredienti tipici, i salumi e formaggi. Ogni ricetta del casatiello ha le sue caratteristiche, come tutti i piatti tradizionali: salame napoletano, cicoli, pancetta, pecorino ma anche provola e scamorza.

Sulla quantità, valutiamo anche l’appetito dei nostri ospiti e quante fette di casatiello vogliamo servire per ogni persona. Ma l’errore più grave è quello di distribuire male il ripieno: così rischiamo solo di avere delle fette squilibrate, alcune piene di bontà e altre miseramente scarse.
Per ultime le uova, che sono la parte più bella e decorativa del casatiello. Non abbiamo fretta, devono entrare nel casatiello crudo solo quando lo abbiamo già messo nello stampo. Quante ne dobbiamo usare? Diciamo che in genere con 4, ma meglio 6 uova, non sbagliamo mai.

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