Francesca Cavallin è un’attrice da sempre molto richiesta. Da giovane, però, la talentuosa attrice ha dovuto fare i conti con un dramma che non le ha permesso di vivere serenamente gli anni migliori della sua vita. Ecco il dramma di Francesca Cavallin raccontato a Verissimo.
Francesca Cavallin è un’attrice di indiscutibile talento. Non tutti sanno, però, che la bella Francesca ha vissuto anni di grande dolore emotivo a causa di una malattia molto grave. Ecco quale.

Il dramma vissuto da Francesca Cavallin
Intervistata da Silvia Toffanin nel salotto di Verissimo, Francesca Cavallin ha raccontato il dramma dell’anoressia, malattia di cui ha sofferto in gioventù: “L’anoressia è arrivata quando ho capito di non avere le stesse forme di mia madre e mia sorella che erano più mediterranee, quando ho preso la consapevolezza di avere un fisico diverso”, ha spiegato Francesca.

“E questo ha coinciso con l’epoca delle top model che proponevano un modello fisico inarrivabile. Queste due cose hanno contribuito a voler ingaggiare con me stessa una sorta di lotta, in un periodo in cui avevo iniziato a lavorare come modella, volevo essere ancora di più. Se non potevo essere come mia mamma e mia sorella allora volevo essere perfetta in senso opposto”.
“A quell’età si è fragili”, ha aggiunto la l’attrice 45enne. “Una sfida che mi ha portato a essere magrissima, mangiavo poco, ero quasi arrivata a pesare il cibo con le mani, una dieta assurda”.
“Non ero così grave da ricovero, ma ho avuto problemi fisici importanti: non ho avuto il ciclo per nove mesi, i capelli si erano diradati”.
Francesca ha poi rivelato di aver sviluppato col tempo anche la bulimia: “è ancora più infida perché non la vedi, ti dà l’illusione del potere sul cibo sul tuo corpo, è una malattia difficile da estirpare dalla testa”.
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Secondo quanto affermato dall’attrice, a guarirla è stato l’amore per il fidanzato: “Avevo un fidanzato allora che mi amava per quello che ero. Aveva capito che avevo delle insicurezze. Ed era uno sportivo, grazie a lui in me è nato l’amore per la convivialità. È stato il mio angelo”.