Hai un rigonfiamento nelle parti intime? Potrebbe essere bartolinite

Scopri cos’è la bartolinite. Un problema strettamente femminile che può venire per diversi motivi e che può essere curato con vari rimedi.

Si stima che almeno una donna su 50 nel corso della sua vita possa andare incontro ad un episodio di bartolinite. Si tratta dell’infiammazione di una delle ghiandole di Bartolini che si trovano nella vagina e, più precisamente nella zona della parte inferiore delle grandi labbra.

bartolinite
(Adobe Stock photo)

Queste ghiandole, che servono per la lubrificazione della donna, a volte possono ostruirsi gonfiandosi. Si tratta di un sintomo non necessariamente doloroso ma che può recare fastidio. Cosa che avviene maggiormente quando si infettano diventando vere e proprie cisti che se non curate possono portare alla necessità di un intervento chirurgico. Cerchiamo quindi di saperne di più e di capire come riconoscerle e trattarle nel modo corretto.

Bartolinite: come riconoscerla e quali sono i rimedi migliori

Per bartolinite si intende l’infiammazione di una o più ghiandole di Bartolini. Sebbene nella maggior parte dei casi si tratti di un evento di poco conto, che quasi non si nota e che può rientrare da solo, a volte a causa di infezioni si può arrivare ad un’infiammazione e al così detto ascesso.

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Quando ciò avviene, i sintomi per riconoscerla, oltre alla posizione specifica sono, la formazione di una cisti della grandezza che va da una nocciola ad una noce, il dolore nella zona gonfia e la febbre.

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Quando questa si present ala prima cosa da fare sarebbe quella di sentire il proprio ginecologo al fine di capire il modo migliore per agire. Ciò vale sopratutto dopo i quarantanni, età in cui potrebbe non essere una cisti ma un problema di altro tipo e che pertanto non andrebbe trattato in modo errato.

Ma cosa fare se le ghiandole si infiammano spesso?
Una volta spiegato dal ginecologo come riconoscerle, si può provare a far regredire il problema da solo. Per farlo si può tentare di curare la bartolinite con dei rimedi casalinghi come l’ittiolo o dei lavaggi a base di acqua e sale.

In caso di ascesso vero e proprio, si può aggiungere l’assunzione di un antibiotico scelto dal medico curante e associato alle cure sopra descritte. Qualora il problema non dovesse rientrare da solo potrebbe essere necessario l’intervento chirurgico.

Questo andrà scelto dal ginecologo in base all’entità del problema è può consistere in un drenaggio (da effettuarsi in anestesia locale) ad una marupizzazione (sempre in anestesia totale) o nell’asportazione della ghiandola stessa. Quest’ultima tecnica viene scelta solo quando la bartolinite si presenta più e più volte e senza mai rientrare spontaneamente e richiede l’anestesia generale. Si tratta però di un caso più raro. Nella maggior parte dei casi, infatti, con i rimedi giusti la bartolinite tende a rientrare da solo.

Ovviamente, mentre si cura la ghiandola di Bartolini è indispensabile curare al massimo la propria igiene personale, evitare abiti attillati o biancheria irritante e non avere rapporti sessuali. In caso contrario il rischio di peggiorare o di andare incontro a nuovi infezioni potrebbe farsi più grande.

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Quanto alla prevenzione, non esistono trucchi da mettere in atto se non quelli normalmente suggeriti per vivere al meglio la propria femminilità e solitamente idonei a non correre il rischio di infezioni.

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