Perché usiamo i nomignoli in coppia: a spiegarlo è la scienza

Se in coppia utilizziamo dei nomignoli non dobbiamo vergognarcene: anzi, è la scienza a spiegare perché lo facciamo. 

Se finora lo avete sempre fatto di nascosto, magari evitando anche di farvi sentire in pubblico da oggi potrete stare tranquille che non c’è nulla di sbagliato. Chiamare il vostro fidanzato o marito in modo strano, utilizzando magari un nomignolo particolare è una cosa normalissima.

Anzi è la scienza a spiegare perché usiamo i soprannomi per chiamare il nostro partner. Specie quelli più strani, buffi e anche teneri, tanto da risultare a volte anche imbarazzanti. Pensiamo al ‘raviolo’ usato da Chiara Ferragni per chiamare il suo Fedez.

nomignoli coppia
Fonte: Canva

Scopriamo allora cosa ha svelato la scienza in merito all’utilizzo dei nomignoli particolari e dolci tra partner e nello specifico perché in coppia tendiamo ad utilizzare il ‘baby talk’.

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Svelato il motivo per cui utilizziamo i nomignoli in coppia

Un cosa è certa. Se tra partner utilizziamo dei nomignoli strani, teneri e dolci non dobbiamo provare vergogna. E la scienza spiega anche perché siamo portati a farlo. Affermando anche che questo modo di relazionarci è indice non solo di affinità di coppia, ma anche di fiducia e stima tra partner.

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Anche se può sembrare il contrario, i nomignoli tra partner sono indice di un legame profondo di coppia. La scienza ha spiegato che dietro all’utilizzo di questi soprannomi strani, particolari e teneri c’è quello che viene definito ‘baby talk’, ovvero il linguaggio che usano le mamme con i bambini.

A spiegarlo è una professoressa di psicoterapia, dell’Illinois, Suzanne Degges-White che afferma su ‘Psichology Today’ che utilizzare in coppia il baby talk, ovvero il linguaggio da bambini, fa dei partner i protagonisti di una relazione solida e matura, si legge su Cosmopolitan.

Non solo, più questi soprannomi si rifanno agli animali, magari quelli più carini e buffi, e meglio è. Tali soprannomi sono infatti il frutto di una storia vissuta insieme, e aiutano a farci sentire più vicini.

E a dirlo è anche un neuroantropologo americano, dell’Università della Florida, Dean Falk che in un’intervista su Broadly ha spiegato i risultati di una ricerca che troviamo nel suo ultimo libro “Finding Our Tongues: Mothers, Infants, and the Origins of Language”.

Il motivo è da ricercarsi nell’infanzia, ovvero, quando la mamma da piccoli ci coccolava utilizzando i nomignoli più teneri e carini per chiamarci. Dei vezzeggiativi che pronunciava con un tono di voce dolce e delicato.

Da adulti, in coppia, non facciamo altro che ripetere quelle abitudini che abbiamo appreso da bambini e che ci ha insegnato nostra madre. E più abbiamo avuto un esempio in questo senso e più saremo bravi ad esprimere tali nomignoli con amore al nostro partner.

Ecco perché cerchiamo di creare con il partner un legame proprio come l’abbiamo imparato da piccoli con la nostra mamma.

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Infine, altri scienziati come Frank Nuessel, professore dell’Università di Louisville sostiene che l’uso di vezzeggiativi infantili aiuti i partner a sentirsi più a proprio agio insieme, svincolandoli dal ruolo di adulti.

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