Frutta cotta, le regole sono chiare: se hai commesso questi errori, puoi rimediare

Serve per le torte, le crostate, le conserve ma è anche buona da mangiare alla fine di un pasto: la frutta cotta è buonissima se sappiamo come rispettarla

Se ci pensate bene questa è la base ideale per le marmellate, per le composte ma anche per diverse torte e crostate. In casa è sempre meglio avere una buona scorta di frutta cotta ma anche se apparentemente sembra una preparazione facilissima, l’errore è dietro l’angolo. Anzi, più errori: ne abbiamo contati almeno 5 che possono rovinarvi la giornata.

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FRUTTA DOLCE, MA DOBBIAMO AROMATIZZARLA
Uno pensa alle mele, alle pere e alle pesche, che sono i frutti per eccellenza migliori per essere cotti, e immagina che vadano benissimo così. In realtà è un errore concettuale perché se è vero che la frutta è dolce per natura, ha bisogno di una spinta in cottura per essere veramente buona.
Aromatizzarla durante la cottura non è un’opzione, ma una necessità. Le spezie, non solo la cannella, aggiunte già in cottura danno un sapore più buono e intenso, metterle solo alla fine non ha molto senso. Inoltre danno anche un sapore speciale al liquido che si forma, quindi perché dobbiamo rinunciare.
L’idea vincente è quella di utilizzare la cannella, che spopola nella frutta cotta, ma anche una bacca di vaniglia incisa nel mezzo per liberare i semini. La spezia più efficace però è una sola: i chiodi di garofano e se riuscite, infilateli direttamente nella polpa della frutta tagliata per la cottura.

FRUTTA COTTA, MA NON TROPPO
Tutte le ricette hanno i loro tempi di cottura che non sono simbolici ma hanno un senso compiuto. Vale anche per la frutta cotta, diversi a seconda della tipologia e della maturazione. Ma soprattutto dovete ricordarvi che non basta allontanare la frutta la fuoco per bloccare la cottura, perché continuerà anche dopo.
Quindi meglio cinque minuti in meno che cinque in più. Se volete essere sicure di essere al punto giusto, infilate uno stuzzicadenti oppure uno stecchino da spiedino in un pezzo di frutta: se non incontra resistenza, siete a posto.

Frutta cotta, le regole per non sbagliare mai

ZUCCHERO, NON GRAZIE
La frutta è zuccherina al naturale e per questo in genere non c’è bisogno di aggiungere dolcificante, fruttosio, zucchero se non è espressamente richiesto dalla ricetta. Ricordatevi sempre che la frutta durante la cottura perde liquidi e quindi si addolcisce in maniera naturale. Ecco perché non serve aggiungere nulla, lasciate fare alla pentila.

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CONSERVAZIONE, SOPLOP SOTTO VUOTO
Quando la frutta è cotta, non dura in eterno perché perde tutti i suoi succhi e deve essere utilizzata al massimo entro due giorni. Non può essere congelata, diffidate da chi ve lo dice, e quindi al massimo potete conservarla sotto vuoto tenendola per una settimana al massimo. Ma questo è anche l’unico modo, una volta che è cotta, per conservarla.

BUCCIA O NON BUCCIA?
Ora che avete un quadro generale di tutti gli errori da non commettere per la frutta cotta, c’è un ultimo particolare non di poco conto da guardare. La frutta si cuoce con la buccia o senza? Una domanda lecita, ma la risposta è chiara: lasciate la buccia.


Ci sono molti motivi per farlo, ma il principale è legato alla consistenza della frutta: lasciare la buccia significa anche proteggere la polpa che così cuocerà in modo uniforme senza spappolarsi. In più, sarà anche bella da presentare in tavola.

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