Come intervenire quando si incontra qualcuno che sta subendo molestie in un luogo pubblico: il metodo delle 5D

Cosa fare per aiutare qualcuno quando vediamo delle molestie in pubblico? Ecco il metodo delle “cinque D” e come puoi applicarlo.

molestie in pubblico metodo delle 5 d
(fonte: CheDonna – realizzata su: Canva)

Ti è mai capitato di assistere ad una situazione inaccettabile, dove qualcuno stava dando fastidio ad un’altra persona in pubblico e tutti fanno finta di niente?

Può trattarsi di una ragazza molestata sull’autobus, di due persone che stanno litigando ad alta voce strattonandosi o, semplicemente, di un atteggiamento violento e imperdonabile che accade vicino a noi.

Non sempre sappiamo cosa fare per combattere una molestia in pubblico e il 79% delle vittime avrebbe desiderato che i testimoni intervenissero in qualche maniera.
Ecco cosa puoi fare quando assisti ad una violenza pubblica.

Molestie in pubblico: ecco come contrastarle con il metodo delle “Cinque D”

L’attrice Carolina De’ Castiglioni ha condiviso sul suo profilo Instagram @carothesituation un video decisamente importante.
Si tratta di un “brevemanuale per imparare a reagire in pubblico quando vediamo qualcuno molestato e non sappiamo assolutamente come comportarci.

Spesso, infatti, di fronte alle violenze fisiche e psicologiche altrui, soprattutto quando siamo per strada, tendiamo a fare finta di nulla.
Cerchiamo di allontanare il pericolo da noi e non sappiamo se sia il caso di intrometterci o se la situazione può peggiorare in maniera esponenziale grazie al nostro intervento.

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Carolina ha riportato in questo video il metodo delleCinque D” imparato grazie ad un webinar gratuito tenuto da Alice Onlus (@associazionealiceonlus), un’ associazione di psicoterapeuti che si occupa, tra le altre cose, anche di prevenzione del disagio.

Ecco in che cosa consistono le “Cinque D“:

  • distrarre: se ti sembra che la situazione non sia violenta ma che il molestatore stia “semplicementeimportunando la vittima, prova ad intrometterti con una “distrazione“.
    Puoi chiedere indicazioni stradali, fare finta di conoscere la vittima o di averla appena riconosciuta o, semplicemente, intrometterti fisicamente tra i due.
    Magari leggendo un cartello, gli orari dell’autobus o facendo finta di non esserti reso conto che i due stanno interagendo.
  • delegare: se, invece, hai paura di intrometterti, chiedi aiuto. Cerca qualcuno nelle vicinanze, chiedi il supporto di altre persone ed attira l’attenzione su quanto sta succedendo.
    Non c’è bisogno di scatenare una caccia all’uomo ma semplicemente di dire: “Sta succedendo qualcosa di poco chiaro, possiamo fare qualcosa per aiutare questa persona?“.
  • dare sostegno: rivolgiti direttamente alla persona molestata e chiedile se ha bisogno di aiuto o come si sente.
    Fallo anche e soprattutto se il molestatore è ancora presente. Ascolta, direttamente dalla fonte, qual è la situazione e cosa puoi fare per migliorarla. Offriti di chiamare un amico o i genitori della vittima se ha bisogno di usare il tuo cellulare e dai il tuo sostegno.
  • documentare: sta succedendo qualcosa ma hai troppa paura per avvicinarti? Riprendi e fotografa il molestatore o la situazione. Ormai abbiamo tutti un telefono con la fotocamera! Puoi dire ad alta voce che stai riprendendo quello che accade ma ricordati di condividere i file solo con la persona che ha subito la violenza.
    Avere una ripresa chiara di quanto è accaduto può essere molto utile e, in ultima istanza, può spaventare il molestatore.
  • dire: non scordarti che parlare apertamente può essere un buon deterrente. Rivolgiti direttamente alla persona che sta molestando e digli che quello che sta facendo non va bene. Non avere paura di confrontarti direttamente con questa persona. Attirare l’attenzione sul suo comportamento sbagliato fa miracoli.

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Il metodo delle Cinque D può essere estremamente utile per dare il proprio supporto alle persone che stanno subendo una molestia in pubblico.
Provare a tenere a mente queste indicazioni può fare la differenza in una situazione a rischio.

Adesso che sai come aiutare gli altri, ti diamo un ultimo consiglio: spargi la voce!

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