Farmaindustria e il suo welfare per le donne. Fa paura il calo delle nascite

Covid, un anno di pandemia. Farmaindustria fa un bilancio e parla del suo welfare a misura di donna. E’ allarme per il tasso di denatalità nel 2020. Sono venuti al mondo meno di 400mila bambini. E’ il dato più basso mai raggiunto negli oltre 150 anni di unità nazionale

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Covid, un anno di pandemia. Il bilancio è negativo anche per l’occupazione femminile. A dicembre 2020 sono stati persi 301mila posti di lavoro, dei quali 99mila erano di donne.

Le restrizioni hanno imposto nuovi ritmi di vita. I figli in età scolare restano spesso a casa, impegnati con la didattica a distanza. Molte donne hanno dovuto scegliere tra lavoro e famiglia. Teresa Bellanova ha chiesto “un nuovo welfare per le donne”. A farle da eco c’è anche la ministra Elena Bonetti, che ha annunciato più aiuti alle famiglie con il Decreto Sostegno.

In un anno di pandemia le donne sono state (e sono) i soggetti fragili del mercato del lavoro. Molte di esse, con partita Iva, hanno già chiuso le attività. Prima dell’emergenza sanitaria l’imprenditoria femminile cresceva a buon ritmo rispetto a quella maschile. Con il Covid si sono fatti mille passi indietro. E’ un’ecatombe occupazionale rispetto alla quale servono più tutele, misure di sostegno e interventi mirati.

Farmaindustria: “Il nostro welfare sostiene le donne”

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Anche il mondo dell’industria guarda con apprensione alla condizione delle donne ai tempi del Covid. Con la pandemia, molte di esse hanno perso il lavoro e non riescono a cercarne un altro. Sta accadendo quello che neppure la madre di tutte le battaglie femministe avrebbe voluto: in molti casi si è costretti a scegliere tra famiglia e carriera.

Farmaindustria, in occasione della Festa della Donna, è scesa in campo per lanciare un messaggio forte e chiaro. “Il nostro welfare è a sostegno delle donne” – ha detto ad Ansa Salute il presidente Massimo Scaccabarozzi.

Il numero uno di Farmaindustria ha espresso apprezzamento per le parole del Capo dello Stato, Sergio Matarella, che nel suo discorso dedicato alle donne ha detto che “il calo demografico e la carenza di occupazione femminile sono tra i fattori più rilevanti del rallentamento della crescita economica”.

Tra le emergenze da fronteggiare c’è anche quella del tasso di denatalità. Nel 2020 ha toccato i minimi storici. In Italia le culle erano già vuote da tempo. Con il Covid la situazione è persino peggiorata. L’incertezza per il futuro frena i giovani a mettere su famiglia. Senza contare che ci sono coppie di promessi sposi che, da più di un anno, complici le restrizioni, non riescono a convolare a nozze.

Secondo i dati Istat, nel 2020, sono morte oltre 700mila persone, ma sono nati meno di 400mila bambini. Si tratta del dato più basso mai raggiunto negli oltre 150 anni di unità nazionale.

Il presidente Scaccabarozzi lancia l’allarme. “Adesso dobbiamo fare in conti con la pandemia da Covid-19, ma è necessario affrontare subito una questione che potrebbe cambiare la struttura sociale, dal sistema sanitario a quello pensionistico, nell’arco di poche decine di anni. Sono temi che devono essere sempre al centro delle scelte politiche e vedere l’impegno comune di tutti. Un impegno condiviso anche dalle imprese del farmaco che da parte loro offrono da anni il proprio contributo in questo senso”.

Bisogna fare molto di più per sostenere la genitorialità, in particolare la maternità. “Grazie a un innovativo sistema di welfare – ha sottolineato Scaccabarozzi – offriamo strumenti concreti in sostegno delle donne: congedi di maternità più lunghi rispetto alla legge e al Ccnl, flessibilità, agevolazioni di orario, smart working, servizi di assistenza sociale e sanitaria, permessi retribuiti per visite mediche, asili nido, rimborsi spese per l’istruzione, check-up dedicati alla maternità.

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(Unsplash)

Le donne devono poter conciliare le ragioni della carriera con le esigenze della famiglia.L’obiettivo in cui crediamo moltissimo – ha concluso il presidente – è quello di favorire la conciliazione vita privata-lavoro e quindi la natalità”.

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