Nessuna donna del Pd nel governo Draghi. Valeria Fedeli è critica

Nel nuovo governo Draghi non ci sono ministre del Partito Democratico. Le deputate dem sono in subbuglio. E’ molto critica anche Valeria Fedeli, ex ministra dell’Istruzione del governo Gentiloni

Valeria Fedeli
(Getty Images)

Il nuovo governo Draghi deve fare i conti, in queste ore, con un tema delicato, ovvero quello della parità di genere. Piovono critiche per la presenza delle donne nell’esecutivo ritenuta insufficiente o, in alcuni casi, inesistente. Per Paola Concia “ci sono troppe ministre senza portafoglio”. La militante del Pd non è l’unica a pensare che, in termini di rappresentanza femminile, si poteva forse fare di più.

Molte deputate dem sono in subbuglio per un motivo preciso. Nell’esecutivo di Mario Draghi non ci sono donne del Partito Democratico. Neppure una ministra. Il dato oggettivo non è sfuggito a Valeria Fedeli. L’ex ministra della pubblica Istruzione del governo Gentiloni, ha espresso tutto il suo disappunto. Ecco lo sfogo sui social.

Governo Draghi, nessuna donna dem. Fedeli: “Non mi capacito”

Valeria Fedeli
(Getty Images)

Nessuna donna del Pd è tra i ministri del governo Draghi. Lo hanno notato tante militanti dem e non poteva non notarlo anche lei, Valeria Fedeli. Anzi, l’ex senatrice, è stata forse tra le prime ad aprire il dibattito. “Non riesco a capacitarmi! Neanche una donna del mio partito nell’elenco di Ministre e Ministri”ha scritto su Twitter.

“Sull’esclusione dei dirigenti donne dalla terna dei ministri nel governo Draghi serve un chiarimento rapido e profondo a partire dalla Direzione nazionale. Se il Pd non cambia subito – ha detto ancora l’ex ministra – rischia di non corrispondere alla priorità indicata dal Recovery Plan del superamento del gendergap.

A distanza di ore, il coro si è fatto sempre più rumoroso. Cecilia d’Elia, portavoce della conferenza delle donne dem, parla di “ferita”. Anche lei, come la Fedeli, non accetta il fatto che non ci sia neppure una ministra del Partito Democratico.

Per Anna Ascani invece “bisogna lavorare a una leadership femminile”, altrimenti non cambierà nulla.

Anche alcuni uomini del Pd hanno espresso solidarietà. Per Antonio Decaro “forse le donne dovranno organizzarsi in una corrente per contare”. Anche Matteo Orfini, ‘striglia’ il Pd. Il rispetto della parità di genere è un valore fondativo del Pd, non a caso scritto a chiare lettere nel suo statuto. Che venga negato in modo così brutale non è un problema delle donne del Pd. È un problema del Pd. E anche piuttosto grande”.

Cecilia d'Elia
(Facebook https://www.facebook.com/cecilia.delia.3)

Restano ancora da riempire le ‘caselle’ di sottosegretari e viceministri. Non si esclude, quindi, che il tiro possa essere raddrizzato in corso d’opera.

 

 

 

 

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