Cinema in stallo: i registi non vogliono cedere allo streaming, la situazione

Cinema, il settore è in crisi. Alcuni registi hanno trovato strade alternative rispetto alle proiezioni in sala. Altri, invece, attendono il ritorno in sala senza cedere alla corte di altri media audiovisivi. Scelte di campo ben precise ai tempi del COVID-19.

Cinema, i registi che non cedono allo streaming (Facebook)
Cinema, i registi che non cedono allo streaming (Facebook)

La pandemia al cinema. La settima arte, come tutto il settore dello spettacolo, sta risentendo non poco della curva dei contagi in aumento: la diffusione del Coronavirus ha fatto sì che molte produzioni fossero bloccate, ma ancor peggio ha imposto uno stop forzato anche alle proiezioni in sala. Cinema e teatri chiusi hanno favorito le proiezioni in streaming di pellicole e spettacoli teatrali per cercare di salvare un indotto al collasso. Allora, per il momento, i lavori che sarebbero dovuti uscire in sala vedono la luce sul Web.

Cinema, i registi che non hanno ceduto allo streaming: nomi e titoli

"Si vive una volta sola", il cast
Cinema, “Si vive una volta sola”, il cast (FilmAuro)

L’hanno fatto coloro che si sono affidati a Netflix o Amazon Prime video cedendo i propri diritti di trasmissione ai colossi. C’è chi, invece, ha preferito giungere sul piccolo schermo attraverso la tivù via cavo. Si veda il caso di Veronesi con il sequel de “I moschettieri del re”, “Tutti per uno, uno per tutti” è approdato su Sky Cinema in dotazione a tutti gli abbonati dell’azienda. Un modo come un altro per cercare di rientrare dei mancati guadagni e non perdere visibilità. Esiste anche chi, però, fra gli addetti ai lavori del cinema, preferisce la sala. E non si arrende al fatto che la situazione possa tornare normale quanto prima: più un auspicio che una reale possibilità, ciononostante le intenzioni di non far uscire il lavoro altrove restano.

Così attori e registi del calibro di Carlo Verdone e Nanni Moretti, per citarne alcuni, preferiscono attendere che la situazione in Italia si ristabilisca e far uscire il film solo quando si potrà tornare al cinema: allora “Si vive una volta sola” – che ha già avuto la presentazione in anteprima dedicata alla stampa – rimane in cascina. Così come “Tre piani”, legato anche al Festival di Cannes (manifestazione che propende verso lo slittamento), che attende di poter essere mostrato alla platea. Stesso destino per “Ritorno al crimine” di Massimiliano Bruno. Idem per “Diabolik”, diretto dai Manetti Bros, che vedrà protagonisti Luca Marinelli, Miriam Leone e Valerio Mastandrea. Anche Paolo Genovese aspetta di poter rendere noto il suo “Supereroi”, tratto dall’omonimo libro. Grande curiosità per “Freaks out”, seconda opera di Gabriele Mainetti dopo il successo di “Lo chiamavano Jeeg Robot”. O la sala o niente. Una scelta di campo ben precisa, volta anche a smuovere le coscienze per tenere alta l’attenzione sull’importanza di un settore artistico e culturale che va difeso e tutelato. Al pari degli altri.

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