Tuo figlio ha spesso il naso che cola? Potrebbe essere questa allergia

Se tuo figlio ha spesso il naso che cola e gli occhi irritati potrebbe non essere un comune raffreddore ma potrebbe trattarsi di una allergia vera e propria. 

bambino con rinite allergica
Pixabay

Quello che può sembrare un semplice raffreddore può invece nascondere una forma allergica ed in particolare un‘allergia ai pollini. Scopriamo come si manifestano, come si effettua la diagnosi e quali sono le principali cure per le allergie nei bambini con il consiglio degli esperti dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù.

L’allergia al polline può diventare un fenomeno importante e invasivo nella vita sia degli adulti ma soprattutto dei bambini per questo riuscire a diagnosticare e a prevenire l’insorgenza dei sintomi allergici sarà fondamentale per garantire una qualità di vita migliore.

Allergia ai pollini: quali sono le principali e quanto dura l’impollinazione

polline ape
Pixabay

L‘allergia ai pollini ha origine da alcune piante in particolare, le quali  hanno dei periodi di impollinazioni diversi tra loro, ecco le principali:

  • le graminacee —–> impollinazione tra marzo e luglio 
  • parietaria—–> tra metà febbraio -marzo e tra ottobre-novembre
  • il cipresso—–> tra fine gennaio e aprile 
  • l’olivo—–> tra aprile e giugno 

Come specificato sul sito dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, le giornate ricche di vento sono senza dubbio le più dure per i bambini che soffrono di allergia ai pollini. Per essere sempre aggiornati sull’impollinazione delle piante, si può consultare “Il Bollettino Pollinico” elaborato dal Centro di Monitoraggio Aerobiologico dell’Università degli studi di Roma Tor Vergata. 

Allergia ai pollini: quali sono i sintomi principali

Durante il periodo dell’impollinazione i granellini si concentrano nell’aria e vengono inevitabilmente trasportati anche dai venti e causano non pochi disagi e sintomatologie nei soggetti allergici come:

  • rinite
  • congiuntivite
  • asma
  • sindrome orale allergica

Per quanto riguarda la sindrome orale allergica, gli esperti dell’Ospedale Bambino Gesù spiegano:

” Quest’ultima è una manifestazione di cross-reattività tra alimenti e pollini che hanno in comune una determinata sostanza (detta antigene), compare tra pochi minuti e 30-60 minuti dal contatto con l’alimento e si manifesta con prurito, bruciore e talora anche comparsa di vescicole nel cavo orale”

Per quanto riguarda altro tipo di sintomatologia, vengono citati anche:

  • orticaria
  • difficoltà nella deglutizione (raramente)
  • dolore gastrico (raramente)
  • vomito (raramente)
  • diarrea (raramente)

L’asma bronchiale è una patologia abbastanza importante, scopri quali sono i principali sintomi e le cure. 

Come si effettua la diagnosi di allergia ai pollini

La diagnosi si basa su una visita accurata e sulla storia clinica del bambino che comprenderà la descrizione di eventuali sintomi da parte del genitore e anche eventuali familiarità con il tipo di allergia.

Per quanto riguarda i test da effettuare, il metodo più utilizzato è il Prick Test che consiste nel praticare delle prove di tollerabilità cutanea facendo cadere una goccia di estratto dell’allergene sulla cute che verrà punta con una lancetta e si aspetterà per osservare la reazione locale.

Si possono anche effettuare dei test sul sangue andando a ricercare gli anticorpi Ige specifici dell’allergene sospetto. Scopri anche cosa sono le apnee ostruttive del sonno nei bambini. 

Allergia ai pollini: come si cura

Polline
Pexels

Per quanto riguarda le cure, sul sito dell’Ospedale Bambino Gesù specificano che:

vaccini anti-allergici costituiscono ad oggi l’unica cura in grado di abituare il sistema immunitario a tollerare meglio il polline incriminato. Sono estratti allergenici che si somministrano tramite iniezionie o sotto la lingua, a dosi ottimali per 3-5 anni. Le iniezioni vengono somministrate dall’allergologo perché richiedono l’esecuzione di una punturina sottocutanea. Questa si effettua di solito settimanalmente per 2-3 mesi, ogni 15 giorni per altri 3 mesi ed una volta al mese dopo 6 mesi dall’inizio della terapia. Oggi si preferiscono i vaccini da somministrare sotto la lingua, che il piccolo può assumere mettendone poche gocce o compresse dispersibili sotto la lingua a digiuno al mattino”

La primavera rappresenta sempre una stagione particolare per gli allergici, se si hanno dubbi su una possibile allergia ai pollini del proprio figlio, questo potrebbe essere il momento giusto per prenotare una visita allergologica.

Fonte: ospedalebambinogesu.it

 

 

Impostazioni privacy