Alba Parietti di Alberto Genovese aveva capito tutto dopo uno sguardo

L’imprenditore napoletano di quarantatré anni Alberto Genovese è ancora in carcere. Il giudice per le indagini preliminari di Milano Tommaso Perna ha convalidato il fermo e disposto, su richiesta della Procura, la custodia dell’imputato. Alba Parietti aveva già inquadrato il soggetto a Courmayeur…

Alba Parietti è sempre schietta nelle sue opinioni. Fonte: Instagram.

La presentatrice televisiva ha tranquillamente detto la sua riguardo all’imprenditore Alberto Genovese. “Questi personaggi fanno sempre la stessa fine. Fondono interi patrimoni, finiscono in guai giudiziari di tutti i tipi, magari finanziari. Quando uno perde il senso della realtà in quel modo e utilizza 4 grammi di metanfetamina, che è peggio della cocaina, al giorno, è vero che si perde lucidità, ma prima di arrivare a quel punto ci sono vari step”.

Alba Parietti aveva capito tutto su Alberto Genovese

Alba Parietti fuori dalla Casa del GF Vip per il figlio Francesco. Fonte: Instagram.

Mentre la vittima delle violenze ha dichiarato: “pensavo di morire”, altre ragazze frequentatrici più o meno abituali delle feste di Genovese, stanno pian piano raccontando le loro versioni. Nessuna vuole esporsi ma, quattro giorni fa, l’amica della vittima ha parlato (senza mostrarsi in volto) ai microfoni di Rai 2 nel programma “Ore 14” condotto da Milo Infante. Alba Parietti aveva incrociato sulle piste da sci in Valle d’Aosta il professionista Alberto Genovese (oggi in carcere per evitare fughe e reiterazioni del reato).

Lo aveva inquadrato subito e, di conseguenza, avrebbe evitato di ritrovarsi in sua presenza una seconda volta. Belen invece si ma di questo vi abbiamo già parlato.

La protesta di Non Una Di Meno il 25 novembre a Milano. Fonte: Instagram.

Si è detto tanto di bello sulle donne in questo periodo. La giornata mondiale per l’eliminazione della violenza contro le donne, infatti, è stata mercoledì 25 novembre. Eppure, nonostante le belle frasi, stupri, femminicidi, stalking, body shaming, restano all’ordine del giorno. L’organizzazione “Non Una Di Meno” ha manifestato davanti agli uffici di Genovese in centro a Milano. La loro richiesta è che il patrimonio dell’uomo sia devoluto alle associazioni di sostegno alle donne ed alle case rifugio.

Alberto Genovese con il commento della redazione di Grazia. Fonte: Instagram

La vittima ha detto che l’esposizione mediatica alla quale è sottoposta è come una seconda violenza per l’odio gratuito nei suoi confronti. Quanti assurdi “ma” abbiamo sentito da uomini, ed anche da molte donne, sui social quasi a giustificare lo stupro e le sevizie subìte dalla ragazza appena maggiorenne. Le giovani donne presenti alla festa del noto imprenditore avrebbero quindi deciso di accettare l’invito per curiosità, per soldi o per droga, per divertirsi o per trovare l’amore della vita. In ognuno di questi casi, però, ci sono la volontà e la consapevolezza delle proprie scelte.
Scelte che non devono comportare mai l’eventualità di esser sottoposte a tortura, sequestro di persona e stupro dove, è più che lampante, la volontà di un essere umano venga meno.

Genovese si era difeso -inutilmente – usando l’attenuante della sua dipendenza dalla droga in quanto se sotto effetto della cocaina non avrebbe più lucidità.

A propositi di feste sane, vi abbiamo raccomandato i must have di Natale.

Alba Parietti mostra il suo nuovo libro. Fonte: Instagram.

Evitare di far di tutta l’erba un fascio sarebbe meglio. Milano è una città che offre molte opportunità. Per questo vi si trasferiscono persone da svariate parti d’Italia ed anche dall’estero. Nella maggior parte delle feste e nei ristoranti non vi è alcuna traccia di stupefacenti. Come in tutte le metropoli però di pari passo con le occasioni aumentano i rischi ed un solo attimo di ingenuità o di pura sfortuna può portarti via tutto, per sempre.

Silvia Zanchi

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