Fidanzato diffonde video privato: preside licenzia maestra d’asilo

Un caso che ha generato non poche polemiche e che porta fuori risvolti molto importanti. La maestra d’asilo chiede giustizia.

revenge porn
Revenge prn fonte (Instagram)

Di diffusione di materiale privato senza consenso se ne era parlato già precedentemente.

Un paio di settimane fa accadde in Sicilia infatti qualcosa di molto simile a quello di cui parliamo ora.

Il caso siciliano però appartiene ad una più vasta scala. Un gruppo più ampio di uomini che diffondeva online materiale privato senza consenso.

Il caso scoppiato in queste 24 ore è invece quello di un singolo uomo, precisamente quello che ormai dovrebbe essere l’ex fidanzato della ragazza, che ha diffuso materiale privato della donna.

Il tutto, ripetiamolo per evidenziarlo, senza assolutamente il consenso di lei.

La vicenda ha bisogno però di essere ben approfondita.

Vediamo in dettaglio.

Diffuso il suo video online, lei viene licenziata. Chiede giustizia. Preside imputata.

Revenge Prn (Fonte: Getty Images)

Le reazioni a questa vicenda sono state subito non delle migliori.

La donna dopo essere stata ingannata dal suo ragazzo è stata anche offesa da due mamme dei giovanissimi allievi.

Non solo, non sono intervenute solo le mamme, ma anche la direttrice dell’asilo che poi per risolvere a suo modo la situazione l’ha licenziata ed ha rivelato a tutti i genitori il motivo della sua decisione.

La preside ha infatti dichiarato di aver licenziato la donna a seguito della diffusione di alcune foto e un video privati che, invece, dovevano rimanere segreti, custoditi almeno nella memoria del telefonino del ragazzo.

La vicenda di questa giovane maestra d’asilo, età sui venti anni, di un paese della provincia di Torino, è una storia che arriverà presto in tribunale secondo quanto riportato dal fatto quotidiano.

Una storia che però ne ricorda molte altre, come quanto accadde per Diletta Leotta.

In questo caso invece saranno ben tre le donne che dovranno difendersi dall’accusa di diffamazione, mentre il ragazzo, ormai ex, dopo aver pagato un risarcimento dovrà dimostrare di essersi ravveduto.

La storia della maestra d’asilo che ha portato in tribunale chi l’ha diffamata

donne maltrattate
Foto da Pixabay

Pochi anni fa la giovane maestra d’asilo aveva mandato alcune immagini personali al suo compagno dell’epoca, il tutto secondo quanto ricostruito dal fatto quotidiano.

Il ragazzo, anziché conservarle per sé le immagini, le condivise sulla chat della sua squadra di calcetto.

La moglie di uno dei suoi compagni scopre le foto e il video sul telefonino dell’uomo e riconosce la maestra del figlio.

A sua volta la signora inviò i file trovati sul cellulare del marito alle altri madri ed addirittura telefonò alla maestra per dirle di non denunciare il suo fidanzato (amico della donna per essere precisi), altrimenti avrebbe informato la direttrice dell’asilo.

Il “ricatto” però non riesce. Secondo quanto riportato dal sostituto procuratore Ruggero Crupi infatti la donna “Non riuscirà nel suo intento solo per la ferma volontà della vittima di denunciare quanto accaduto”.

La madre dell’allievo, dal canto suo, va dalla dirigente e la informa.

A causa di tutto ciò la maestra viene licenziata dopo che la preside viene informata dell’accaduto dalla sopracitata signora.

Quanto descritto però non è l’unico danno che subisce.

La preside della scuola, come detto in precedenza, si precipita ad informare i genitori sulle ragioni per cui ha deciso di licenziare la giovane.

Secondo quanto riporta il fatto quotidiano, la preside della scuola ha poi anche sottolineato ai genitori che in quel modo la maestra poco più che ventenne “non avrebbe trovato lavoro manco per pulire i ce**i in stazione”.

Il tribunale per loro è alle porte.

La maestra, infatti,  assistita dall’avvocato Domenico Fragapane, provvede subito a denunciare tutto.

La questione arriva quindi alla procura di Torino che indaga quattro persone per diffamazione e chiede il rinvio a giudizio.

Per le indagate come diretta conseguenza presto comincerà il processo.

Per tutte le donne coinvolte c’è poi una questione molto spinosa.

Infatti, se non risarciranno la maestra prima dell’inizio, la maestra si costituirà parte civile e, alla fine, il conto potrebbe essere ancora più alto.

Per quanto riguarda invece l’ex fidanzato, difeso dall’avvocato Pasqualino Ciricosta, la situazione è un po’ diversa.

Il ragazzo infatti ha chiesto al giudice Modestino Villani la messa alla prova.

Essa consisterebbe nella possibilità di svolgere dei lavori socialmente utili per un certo periodo (otto ore a settimana per un anno) al termine del quale il giudice valuterà se proscioglierlo oppure processarlo.

Violenza sulle donne coronavirus
donna in sfondo blu (Fonte: Pixabay)

Una storia di giustizia, di violazione della privacy e forse di molte polemiche.

Seguiranno aggiornamenti.

 

Gestione cookie