Nuovo DPCM Italia: regioni a rischio lockdown, i motivi

Nuovo DPCM Italia: ancora prima della firema prevista questa sera il quadro delle regioni a rischio lockdown è chiaro. Ecco perché

La firma del premier Conte arriverà questa sera dopo un ultimo giro di consuitazioni con i governatori regionali previsto dalle 15.30 e poi il parere finale del Cts. Ma già adesso il quadro nel nuovo DPCM Italia sembra sufficientemente chiaro. Regioni divisi in tre blocci che vanno da rosso a verde passando per arancione, a seconda della loro situazione attuale.

Criteri strettamente scientifici per la decisione, lo ha ribadito più volte il Presidente del Consiglio. Quindi ci saranno regole uguali per tutti, come la didattica a distanza al 100 per cento nelle scuole superiori, mobilità limitata tra Regioni a rischio, centri commerciali chiusi nel weekend e nei festivi. Ma anche chiusura di musei, sale bingo e sale scommesse, mezzi pubblici ridotti al 50 per cento di capienza e coprifuoco dalle 21, salvo ulteriori slittamenti.

Nuovo DPCM, le parole di Giuseppe Conte alla Camera (Facebook)
Nuovo DPCM Italia, Giuseppe Conte pronto per la firma (Facebook)

Ma nel nuovo DPCM entro stasera tornerà anche la zona rossa, o meglio alcune regioni entreranno nella fascia rossa, anche se potranno passare di categoria in caso di miglioramenti sostanziali. Tre sono sicuramente dentro, cioé Lombardia, Piemonte e Calabria ma a forte rischio anche Alto Adige e Valle d’Aosta. Qui rimarranno aperte solamente fabbriche, industrie e scuole fino alla prima media (per tutti gli altri didattica a distanza).

Chiusi tutti gli esercizi commerciali non essenziali, compresi parrucchieri ed estetisti. Aperti invece, anche nel weekend, negozi di alimentari e beni di prima necessità, farmacie e parafarmacie. Incentivato lo smart working per snellire il riempimento dei mezzi pubblici soprattutto nelle ore di punta.

Nell’area arancione Campania, Puglia, Liguria e probabilmente Veneto. bar e ristoranti, come nell’area rossa, chiusi tutto il giorno ma salvi parrucchieri e centri estetici. In zona verde, valida per tutti gli altri, centri commerciali chiusi nel weekend e trasporto pubblico dimezzato ma scuole aperte fino alla terza media.

Nuovo DPCM Italia, criterio fondamentale è l’occupazione dei posti letto: la situazione

ospedale covid-19
DPCM Italia, i repsrti degli ospedali occupati sono un fattore (Adobe Stock)

Uno dei criteri principali per la distribuzione delle regioni nelel tre aree previste dal nuovo DPCM Italia è quello relativo all’occupazione di posti in terapia intensiva e negli altri reparti a rischio in ospedale.

I dati sono forniti direttamente da Agenas (Agenzia sanitaria delle Regioni), aggionrati al 2 novembre, e mostrano un’Italia vicina alle due soglie di allarme stabilite dalla Cabina di regia. Otto regioni su 20 superano già la soglia del 30% di occupazione delle terapie intensive (in tutto 7.221 letti sul territorio nazionale). La soglia di sicurezza per i letti di area non critica è invece al 40% e sono 7 le regioni che l’hanno già ragginta o superata negli ultimi giorni.

Facciamo esempi concreti, in base ai dati Agenas? In Lombardia occupati il 42% dei posti sia nelle terapie intensive che nei reparti di area non critica, in Piemonte rispettivamente il 34% e il 61% e in Calabria il 13% e il 20%. La Campania viaggia con il 33% e il 37%, il Lazio con il 22% e il 40%, nella Provincia Autonoma di Bolzano il 42% e il 58%, in Valle d’Aosta il 60% e 144%. In Veneto invece ‘solo’ il 16% e il 17%.

Capitolo fondamentale d’ora in poi sarà quindi quello dei ristori, cioé gli indennizzi pder chi dovrà rimanere chiuso. Il governo ha un pianop preciso per i rimborsi, l’incognita è sempre nelle tempistiche.

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