I Nas: controlli a tappeto su 1900 locali. 351 violazioni e multe

Le indagini condotte dai Nas hanno fatto luce su molteplici violazioni. In appena una settimana più di 300 casi.

indagini from pixabay

Il DPCM del 7 ottobre ha portato restrizioni di non poca rilevanza per i locali e durante questa settimana di indagini ci sono state molteplici violazioni.

Il DPCM ha infatti preso in considerazione non solo, ma soprattutto, la movida e le feste. Per bar, ristoranti, pub, gelaterie e pasticcerie, infatti, sono consentite le attività dei servizi di ristorazione fino alle 24 con servizio al tavolo e sino alle 21 in assenza di servizio al tavolo.

Inoltre sono rimaste consentite la “ristorazione con consegna a domicilio” e la “ristorazione con asporto” ma con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze dopo le 21.

Con queste premesse, il via alle indagini ha però evidenziato infrazioni già dalla prima settimana.

I nas: la prima settimana di indagini

carabinieri nas
poliambulatorio treviso (google)

Le ispezioni sono state svolte dai 38 nuclei dei Nas su tutto il territorio nazionale dal 5 all’11 ottobre, soprattutto in locali della movida e in orari serali o notturni.

Nella prima settimana si sono registrate 1.898 ispezioni condotte dai Nas in ristoranti, pizzerie, fast-food, pub e bar per controllare il rispetto delle misure anti Covid351 sono state le violazioni individuate.

La più diffusa delle infrazioni, pari al 43% delle segnalazioni, è stata il mancato uso delle mascherine.

Nell’ambito dell’emergenza sanitaria che purtroppo continua a fare vittime, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute (Nas) ha intensificato i controlli sulle misure di contenimento dei contagi da coronavirus.

Infatti in collaborazione con il Ministero della Salute, è stato realizzato uno specifico servizio di controllo sulle strutture di ristorazione.

Come però abbiamo già evidenziato, le violazioni che ci sono state solamente per poco più del 40% riguardavano l’assenza di mascherine.

Ci sono state, poi, naturalmente ulteriori violazioni che hanno interessato molteplici aspetti delle norme anticovid.

Seppur in percentuale minore rispetto al mancato utilizzo delle mascherine, che continua ad essere un problema molto grave, si sono infatti verificate ulteriori infrazioni.

Nel 9% dei casi la violazione riguardava la distanza insufficiente fra tavoli, in un altro 9% il mancato distanziamento sociale tra le persone.

Dopodiché nell’8% l’assenza di prodotti igienizzanti all’interno o all’ingresso dei locali nonché poi l’omessa attuazione delle corrette e periodiche procedure di pulizia e sanificazione degli ambienti pari al 3%.

Ovviamente le indagini hanno portato alla luce anche ulteriori inosservanze, pari al 15%, che hanno riguardato altri obblighi previsti sia da normative nazionali che regionali e locali, oggetto di autonome ordinanze, relative ad esempio alla segnaletica orizzontale sui percorsi da seguire, omessa registrazione avventori e la misurazione della temperatura corporea.

Sono state poi oggetto di controllo anche le fasi di preparazione, detenzione e vendita di alimenti.

In questo caso ci sono state, a seguito delle indagini, 30 sanzioni penali e 310 amministrative per violazioni alle norme igienico-sanitarie.

In questo caso, di conseguenza, si è verificato il sequestro di kg. 4.077 di alimenti irregolari, per un valore di 59.000 euro, e la chiusura o la sospensione dell’attività di 49 locali o strutture. 

omicidio Lecce
Carabinieri nel peino di una indagine from pixabay

Le indagini continuano.

 

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