Cefalea a grappolo, mal di testa che stordisce: cos’è e come riconoscerlo

Meno dell’1% degli italiani ne soffre, ma la cefalea a grappolo è a grappolo: mal di testa feroci e che possono durare anche ore. Colme capire se siamo malati?

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Un dolore improvviso e fortissimo, impossibile da prevedere ma anche da sostenere, Noi la chiamiamo emicrania, in termini medici però diventa cefalea a grappolo. Una delle forme di mal di testa più dolorose, che colpisce la stata ma anche la zona attorno agli occhi e impedisce di fatto qualsiasi azione.

La cefalea diventa a grappolo quando gli episodi tornano ciclicamente seguendo uno schema ripetitivo. Gli attacchi hanno una durata che cambia, da alcune settimane ad alcuni mesi seguiti da periodi nei quali spariscono completamente salvo poi ripresentarsi. In genere comunque possono verificarsi al massimo un paio di volte l’anno, altrimenti significa che si tratta di altro.
Ma quando l’attacco arriva, è dolorosissimo. Va da un minimo do 1-2 attacchi al giorno, fino ad un massimo di 7-8, anche se non sempre le fitte danno dolore intenso. Quello che più colpisce però è che la causa di questa cefalea non è stata ancora scoperta con certezza, anche se le ipotesi più plausibili portano ad un cattivo funzionamento dell’ipotalamo. Quella è la sede del sistema nervoso centrale, in mezzo al cranio, e comanda i nostri movimenti.
Ma sono diversi i fattori che possono portare a soffrire di cefalea a grappolo.

Come i cambiamenti dei livelli di alcuni neurotrasmettitori, come la serotonina, che trasportano gli impulsi nervosi, oppure l’aumento dei livelli di alcuni ormoni, come la melatonina e il cortisolo. Non sono state invece almeno per il momento riscontrate connessioni con un’alimentazione scorretta, squilibri degli ormonali sessuali o stress. Ma in ogni caso è sempre meglio evitare l’alcool, anche in quantità modestissime, perché aumenta l’effetto.

Cefalea a grappolo, i sintomi più chiari

Emicrania
Cefalea (Thinkstock)

La cefalea a grappolo colpisce infatti meno dell’1% della nostra popolazione e la ricerca ha scoperto diversi fattori di rischio. Il primo è legato all’età: la maggioranza delle persone che ne soffrono accusa il disturbo per la prima volta poco prima dei 30 anni ma non esiste una regola certa.

La cefalea a grappolo è maggiore tra gli uomini e tra i pazienti più colpiti ci sono i fumatori. Inoltre se un genitore o un fratello hanno sofferto in passato di cefalea a grappolo c’è una possibilità maggiore di essere colpiti.
Ma come si presenta in genere questa cefalea? Un dolore lancinante e improvviso che colpisce un lato della testa ed è molto più forte di una semplice emicrania. Il dolore arriva alla tempia, all’occhio e in casi più rari anche al viso, non facendoci più capire nulla. Può essere accompagnato da pallore o sudorazione in viso, lacrimazione abbondante, arrossamento dell’occhio dal lato colpito e gonfiore della palpebra, ma anche naso chiuso o che cola ma soltanto dalla narice dal lato colpito.
Attacchi che possono durare da un minimo di 15-20 minuti fino a 3 ore. Un periodo più o meno lungo nel quale il paziente accusa senso di agitazione, aggressività, depressione, ansia e confusione ma soprattutto non riesce a reagire.

Quando è quindi il caso di consultare un medico? Se il mal di testa è improvviso e molto intenso, non comune a quelli che possiamo accusare di solito.

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Fonte: Istock

Oppure se è accompagnato da nausea, vomito, febbre e torcicollo, ma anche stato mentale alterato. E ancora perdita di memoria o di equilibrio, confusione, incapacità di pronunciare frasi di senso compiuto. Infine dolore fortissimo intorno o dietro agli occhi oppure sulla fronte con tutti gli altri sintomi di cui abbiamo parlato.

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