Coronavirus: ecco l’elenco delle attività più rischiose secondo i medici

Un’ Associazione composta da 53.000 medici e studenti di medicina, pubblica un elenco di tutto ciò che non dovresti fare per proteggerti da Covid-19.

coronavirus deconfinamento
Photo Pixabay

Siamo in un periodo di deconfinamento, siamo tornati a svolgere le nostre normali attività seppure il Coronavirus mostra ancora la sua presenza. Ogni giorno si susseguono casi di nuovi contagi seppur il numero sia inferiore il pericolo pandemia non è stato ancora scongiurato. Per questo motivo è importante adottare sempre le misure cautelari propagandate dal Ministero della Salute. Inoltre dato il momento particolare che stiamo vivendo molti medici e ricercatori si stanno muovendo per effettuare studi e ricerche atte a fare chiarezza sulla natura del virus ed ottenere tutte le informazioni vitali possibili, come quelli condotti per capire se esistono gruppi sanguigni più vulnerabili al coronavirus.

La Texas Medical Association, per esempio, un’entità composta da 53.000 medici, ha pubblicato un documento nel quale elenca tutte le attività più a rischio da evitare per non essere contaminati dal Covid-19. Questo documento è stato diffuso dal sito britannico The Daily Mail. Scopri tutto ciò che non dovresti fare.

Coronavirus, deconfinamento, quali posti evitare?

coronavirus deconfinamento
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In questo delicato periodo di deconfinamento sappiamo che è ancora necessario essere cauti. Si stanno ancora sviluppando nuovi focolai, rischiamo ancora di essere infettati dal coronavirus. Questo non è il momento ideale per abbassare la guardia. Per facilitarci a comprendere cosa possiamo fare e cosa è meglio non fare, migliaia di medici americani hanno stilato una  lista della attività che rappresentano un pericolo di infezione. Questo documento dovrebbe essere letto attentamente per scongiurare la pandemia.

Elenco delle attività pericolose

I medici ricordano che alcune attività sono più rischiose di altre e che molte persone si sono adagiate sugli allori in questo momento e non pensano più all’eventuale contagio. Gli esperti richiamano sulla necessità di cautela: “Andare in un bar o andare in una chiesa con oltre 500 persone ha un rischio molto maggiore di contrarre il coronavirus rispetto all’apertura di un pacco postale”.

Sulla cima della lista delle attività da evitare troviamo:

  • frequentare i bar
  • partecipare ad eventi religiosi con più di 500 persone
  • andare ad un concerto
  • partecipare ad un evento sportivo

Appena sotto questi luoghi ritenuti a rischio estremo di pericolo di contagio,troviamo altre attività da evitare come:

  •  andare al cinema
  • frequentare la palestra
  • andare al ristorante
  • visitare un parco divertimenti

Queste sono le attività che dovrebbero essere evitate il più possibile per proteggersi dalla malattia.

Perchè è stata redatta questa lista e perchè i medici chiedono la sua diffusione massiva?

Se questo elenco è emerso oggi, è principalmente a causa di un rapporto di contaminazione esasperante che non è passato inosservato ai medici americani dato che gli Stati Uniti hanno registrato un record drammatico. Agli inizi di questo mese gli Stati Uniti riportavano 60.000 nuove infezioni in meno di 24 ore. In totale, questo paese ha registrato circa 131.362 morti dall’inizio della pandemia. Dati rilevanti e preoccupanti che richiedono di continuare ad essere scrupolosi e consapevoli dei rischi che ancora corriamo, anche se sono diversi per ciascun luogo e attività, comunque ci sono.

Indossare una maschera e adottare misure precauzionali è ancora essenziale per evitare di esporsi al pericolo di contaminazione. Le persone dovrebbero capire che indossare la maschera come braccialetto solo perchè potrebbe essere richiesta all’entrata del bar è un atteggiamento toppo frivolo, così come lo è non rispettare il distanziamento o non evitare determinati luoghi ed eventi in cui c’è un certo affollamento. Ricordiamo la possibilità che molte persone potrebbero essere stati contagiati senza saperlo e quindi essere incubatori di virus pericolosi soprattutto per le categorie più vulnerabili, come i bambini e gli anziani per i quali l‘infezione potrebbe essere fatale.

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