Esistono gruppi sanguigni più vulnerabili al coronavirus?

Esiste un nesso tra casi di coronavirus e gruppo sanguigno? Una possibilità c’è ed è emersa da uno studio dell’Università di di Shenzhen e Wuhan.

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Nuovi casi di contagi di Coronavirus continuano ad emergere nel nostro pasese, seppur il numero sia sceso a livello nazionale questi dati dimostrano che il virus circola ancora nel nostro paese e quindi non siamo ancora fuori dal rischio pandemia. Data la sua imprevedibilità e difficoltà di debellazione sono stati condotti molteplici studi scientifici atti a comprendere la natura di questo virus e non si può non rendersi conto, confrontando le diverse informazioni, che questo virus cela molti misteri. Uno di questi misteri riguarda la possibile influenza del gruppo sanguigno sull’infezione di Sars-CoV-2. Esiste davvero una connessione? Ecco cosa abbiamo scoperto.

Coronavirus e gruppo sanguigno, esiste un legame?

covid-19 virus
Foto da Pixabay

A dare una risposta a questo quesito è intervenuta l’Università di Shenzhen e Wuhan. Teniamo a precisare che lo studio è in fase preliminare e che necessita di essere sottoposto ad alti esami ma ad ogni modo i dati raccolti hanno fornito una risposta specifica. Lo studio è stato pre-pubblicato sul portale Medrxiv per essere condiviso dal mondo della scienza.

Lo studio in questione è stato pubblicato sul China Morning Post. Sono stati esaminati 2173 pazienti affetti da Coronavirus e 3694 pazienti sani. Dall’esame è emerso che le persone con gruppo sanguigno A sarebbero maggiormente a rischio di contrarre Covid-19, mentre quelle del gruppo 0 sarebbero più protette. Nello specifico dei pazienti analizzati il 38% aveva il gruppo sanguigno A mentre solo il 9% il gruppo 0.

Oggi, nuove ricerche sono in corso per capire quanto sia attendibile questo studio preliminare, incluso uno studio europeo pubblicato da The New England Journal of Medicine. Questo studio condotto su 1980 persone con Covid-19 avrebbe ottenuto risultati simili allo studio cinese. Un’altro studio di New York, anche questo in fase di pre-pubblicazione sulla piattaforma Medrxiv, si allinea alle osservazioni dei due studi precedenti.

Come si potrebbe spiegare questa correlazione tra gruppo sanguigno e Coronavirus?

Alla luce degli studi effettuati sull’argomento ad oggi, sembrerebbe che gli anticorpi del gruppo 0 sarebbero maggiormente in grado di combattere il Sars-CoV-2. Il dott. Sakthivel Vaiyapuri, professore associato di farmacologia-cardiovascolare e sostanze velenose ha affermato che ciò è dovuto agli anticorpi anti-A e anti-B nel sangue delle persone del gruppo 0.

Esistono infatti quattro principali gruppi sanguigni: il gruppo 0, considerato un donatore universale quando il loro rh è negativo, ha anticorpi anti-A e anti-B nel plasma. D’altra parte, non ha antigeni sui globuli rossi. Il gruppo A, nel frattempo, trasporta gli antigeni A sui globuli rossi e gli anticorpi anti-B nel plasma.

Il gruppo B segue lo stesso principio, contiene antigeni B sui globuli rossi e anticorpi anti-A nel plasma. Infine, il gruppo AB non ha anticorpi ma porta comunque antigeni A e B.

Il dott. Vaiyapuri ha sottolineato che i dati a disposizione non sono ancora sufficienti per affermare con certezza che le specificità del gruppo sanguigno abbiano un nesso con il nuovo coronavirus poichè ad oggi manca uno studio che dimostri in modo inequivocabile questi risultati. Stando alle parole del medico: “Esiste solo un piccolo tasso di protezione o rischio di infezione, il che indica chiaramente che diversi altri fattori sono coinvolti in questa malattia”.

Al di  la del gruppo sanguigno bisogna continuare a no sottovalutare i gesti barriera indicati dal Ministero della Salute e non abbassare la guardia.

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