Coronavirus | “Morto a 38 anni, era fragile ma può colpire chiunque”

Coronavirus, morto a soli 38 anni. Parla il padre: “non aveva nessuna malattia pregressa. Questo è un virus infame che ti toglie tutto”.

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Fonte foto: Instagram

Maurizio è morto a soli 38 anni e a raccontare la sua storia ai microfoni di TPI è il padre Antonio Pinto. Maurizio non era stato fermato da un incidente gravissimo, dalla dialisi, ma il coronavirus che continua a far paura in Italia con il Governo che ha adottato nuove misure restrittive e che il padre  di Maurizio definisce un “virus infame che toglie tutto” gli ha tolto il bene più prezioso: la vita.

Coronavirus, Maurizio muore a soli 38 anni. Il padre: “questo è un virus infame che toglie tutto”

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Foto da Pixabay

Maurizio aveva 38 anni, non aveva patologie pregresse respiratorie e cardiache e non era entrato in contatto con le zone focolaio delle regioni settentrionali. Eppure Maurizio è morto in poche ore presso la terapia intensiva del Policlinico di Bari.

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“Non sappiamo come è stato contagiato. E nemmeno ci interessa. Però tutti devono saperlo: questo è un virus infame, che toglie tutto. Ha tolto la vita a nostro figlio. E a noi, a me e a mia moglie, il diritto di assisterlo, sino all’ultimo minuto. Per questo vi chiedo, vi supplico, questa è una malattia tremendamente seria: restate a casa, per favore. Fatelo voi. Fatelo per chi vi vuole bene”, ha raccontato Antonio Pinto, padre di Maurizio, ai microfoni di TPI.

Lo scorso 5 marzo, Maurizio comincia ad avere la febbre prima a 37 e poi a 38. Le prime radiografie hanno evidenziato una polmonite. Poi è risultato positivo al coronavirus. “Da quel momento non lo abbiamo più visto – spiega il padre –  perché è stato portato in isolamento in terapia intensiva. La cosa più sconcertante è che fino alle 21 Maurizio ancora parlava e stava reagendo bene alla terapia. Alle 23 ci hanno dato la terribile notizia”.

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Il dolore per la morte di Maurizio è grandissimo per Antonio che, ora, è in quarantena con la moglie e si augura “che la sua fine prematura e inaspettata a soli 38 anni sia di monito a tutti i giovani che vedo ancora al bar e che sembra non abbiano ancora capito la pericolosità di questo virus”. Gli italiani, per vincere la battaglia contro il coronavirus, restano a casa e diminuisce il numero dei denunciati.

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