Coronavirus | Dottoressa 35enne contagiata: è grave

Coronavirus, anestesista 35enne contagiata a Padova: secondo Il Gazzettino, sarebbe in condizioni critiche e ricoverata in rianimazione.

contagio coronavirus
Foto da Pixabay

Una brutta notizia arriva da Padova e riguarda il contagio di un’anestesista di 35 anni che sarebbe stata infettata dal coronavirus da un paziente positivo. La dottoressa sarebbe in condizioni critiche. A riportare la notizia è Il Gazzettino.

Coronavirus, positiva un’anestesista di 35 anni: sarebbe in condizioni critiche

Coronavirus #iorestoacasa
Foto da Facebook @GiuseppeConte64

Come fa sapere Il Gazzettino, un’anestesista sarebbe stata contagiata da un paziente positivo al coronavirus e le sue condizioni si sarebbero aggravate. La dottoressa che ha soli 35 anni, sarebbe stata intubata e ricoverata in rianimazione. La notizia ha fatto rapidamente il giro del web soprattutto per la giovane età della dottoressa a dimostrazione del fatto che il coronavirus colpisce tutti e non fa alcuna distinzione come ha spiegato anche l’ex tronista di Uomini e Donne Leonardo Greco.

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I medici, gli infermieri e tutto il personale che lavora in ospedale sono sicuramente quelli più a rischio. Da quando è scoppiata l’emergenza coronavirus, gli appelli agli italiani di restare a casa si sono alzati da più parti. L’appello arriva anche direttamente da chi scende in campo in prima linea come la giovane infermiera come Alessia Bonari.

 

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Sono i un’infermiera e in questo momento mi trovo ad affrontare questa emergenza sanitaria. Ho paura anche io, ma non di andare a fare la spesa, ho paura di andare a lavoro. Ho paura perché la mascherina potrebbe non aderire bene al viso, o potrei essermi toccata accidentalmente con i guanti sporchi, o magari le lenti non mi coprono nel tutto gli occhi e qualcosa potrebbe essere passato. Sono stanca fisicamente perché i dispositivi di protezione fanno male, il camice fa sudare e una volta vestita non posso più andare in bagno o bere per sei ore. Sono stanca psicologicamente, e come me lo sono tutti i miei colleghi che da settimane si trovano nella mia stessa condizione, ma questo non ci impedirà di svolgere il nostro lavoro come abbiamo sempre fatto. Continuerò a curare e prendermi cura dei miei pazienti, perché sono fiera e innamorata del mio lavoro. Quello che chiedo a chiunque stia leggendo questo post è di non vanificare lo sforzo che stiamo facendo, di essere altruisti, di stare in casa e così proteggere chi è più fragile. Noi giovani non siamo immuni al coronavirus, anche noi ci possiamo ammalare, o peggio ancora possiamo far ammalare. Non mi posso permettere il lusso di tornarmene a casa mia in quarantena, devo andare a lavoro e fare la mia parte. Voi fate la vostra, ve lo chiedo per favore.

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Quello che chiedo a chiunque stia leggendo questo post è di non vanificare lo sforzo che stiamo facendo, di essere altruisti, di stare in casa e così proteggere chi è più fragile. Noi giovani non siamo immuni al coronavirus, anche noi ci possiamo ammalare, o peggio ancora possiamo far ammalare. Non mi posso permettere il lusso di tornarmene a casa mia in quarantena, devo andare a lavoro e fare la mia parte. Voi fate la vostra, ve lo chiedo per favore”, scrive Alessia mostrando i lividi che le lascia la mascherina indossata per ore per assistere tutti i malati.

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