Dolcevita o lupetto: differenze e scopri il modello più adatto per te

Che differenza c’è tra dolcevita e lupetto? Scoprilo con noi e capiamo poi insieme quale modello si adatta di più alle tue esigenze.

maglione dolcevita
Foto da Pinterest

Donne che temete il fatidico colpo d’aria sul collo, che convivete con il mal di gola un giorno sì e l’altro pure, che avete il raffreddore come compagno stabile del vostro lungo inverno, questo è l’articolo che fa per voi.

Oggi infatti affrontiamo i segreti di un dettaglio fashion che non potrete far a meno di amare: il collo alto.

Quando sciarpe, foulard e pashmine non bastano ecco che il collo alto giunge a donarci quel plus di calore che ci fa sentire al sicuro dai colpi di freddo, almeno per il momento.

Ci sono i colli ampi e morbidi, quelli tanto di moda negli ultimi anni, ma senza dubbio gli evergreen di questo settore sono sempre e solo loro: dolcevita e lupetto.

Dei veri e propri classici della moda, quelli a cui anche la divina Audrey Hepdurn non sapeva resistere.

Sono molte, del resto le icone fashion, che negli anni hanno reso celebri questi capi che, udite udite, non sono affatto la stessa cosa. Non molti sanano infatti che lupetto e dolcevita hanno in realtà caratteristiche diverse.

Oggi le esploreremo insieme e cercheremo di capire come valorizzare al meglio entrambi i capi, anche in base alla nostra fisicità.

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Dolcevita o lupetto: impara a distinguerli

dolcevita Audrey Hepburn
Foto da Instagram @audr.eyhepburnfanpage

Il più famoso tra i due capi è senza dubbio lui, il dolcevita, quello che prende il nome dal celebre film di Fellini.

Fu indossato per primi dai marinari che lo trovavano perfetto per proteggersi dai venti marini non potendo utilizzare delle sciarpe. Fu poi il noto scrittore e drammaturgo Noël Coward a renderlo popolare soprattutto tra gli uomini.

Questa coincidenza con il mondo maschile lo trasformò in seguito, negli anni ’50, in un capo icona del femminismo, immancabile nei guardaroba di quelle donne che volevamo affermare l’uguaglianza tra i sessi.

E poi? Be’, ci pensò Audrey Hepburn nel film Funny Face, una Cenerentola a Parigi, del 1957, a renderlo veramente immortale, seguita poi da altre star che se ne innamorarono perdutamente: Marilyn Monroe, Julia Roberts, Demi Moore sono solo alcune delle donne che hanno dato lustro a questo semplice ma versatile capo.

Il dolcevita è infatti perfetto sia da solo che sotto una giacca, abbinato a jeans super casual ma anche a gonne più formali, un jolly da sfruttare in ogni momento del giorno e della sera.

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Ma come è fatto un dolcevita? Si tratta di un maglione chiuso sia davanti che dietro e che dunque non ha uno scollo, bensì si caratterizza per un collo alto che viene ripiegato ordinatamente su se stesso (a circa metà altezza).

Il lupetto invece non ha il collo lungo da ripiegare su stesso bensì un collo di media lunghezza che copre senza pieghe, in linea di massima, fino a metà del collo, aderendo perfettamente alla pelle.

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Sono le pieghe dunque a fare la differenza tra i due capi ma certo non limitano la loro versatilità, anche se un piccolo limite però c’è: se avete un viso troppo tondo ahimè dolcevita e lupetto non vi aiuteranno, evidenziando molto i lineamenti.

Infine un consiglio speciale: indossate questi maglioni sempre prima del trucco e, in caso di dolcevita, piegatelo un po’ più basso del solito per la fase di make up. Solo così vi garantirete zero macchie!

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