Che cos’è la “sindrome della vagina morta”?

L’espressione terrificante “vagina morta” si riferisce ad una sindrome che sta colpendo molte donne, scopri se è un problema fisico o mentale.

Dentifricio in vagina, una pratica contro la quale insorgono i ginecologi
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“Vagina morta” è a dir poco è una denominazione spaventosa, ma niente panico questa sindrome è meno terrificante di quanto possa sembrare e non celebra il funerale della nostra vita sessuale.

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Sindrome della vagina morta cos’è e come si manifesta

sindrome vagina morta
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Questo termine fiorito su Internet per un breve periodo sta causando un violento allarme nelle nostre menti. La prima persona a coniare questo termine è stata l’attrice statunitense Olivia Wilde (co-protagonista della serie TV “Vinyl”) nel 2012, che presso un evento pubblico organizzato da Glamour, aveva iniziato a raccontare i suoi problemi sessuali a seguito della separazione del marito usando queste parole: ”Ho la sensazione che la mia vagina sia morta, si sia spenta, sia apatica… Puoi mentire ai tuoi parenti durante il pranzo di Natale dicendo che la tua vita è tutta una meraviglia. Ma non puoi mentire alla tua vagina”.

Da quel momento in poi il web si è chiesto se questa sindrome esistesse davvero o fosse solo collegata a un calo del desiderio. Successivamente anche la scienza ha approfondito l’argomento arrivando alla conclusione che non ci sono prove scientifiche per dimostrare l’esistenza di una patologia simile.

La “sindrome della vagina morta” non è altro che la sensazione di intorpidimento momentaneo del clitoride che può verificarsi a seguito dell’uso di un vibratore; questo anestetizza tutti i genitali per un pò. In effetti, con alcuni modelli che raggiungono 10.000 giri al minuto, non c’è da meravigliarsi considerando che il clitoride a volte si surriscalda sotto l’intensità. La sindrome della vagina morta potrebbe avere gravi conseguenze sulla vita sessuale delle donne, poiché le renderebbe incapaci di avere un orgasmo, in ogni caso, a causa dell’alta tolleranza alla stimolazione clitoridea e vaginale, che il l’uso di giocattoli sessuali provocherebbe.

Questo intorpidimento è reversibile, come conferma Nan Wise, neuroscienziato e sessuologo, che in una intervista per HuffPost, ha confermato che non esistono prove empiriche che l’uso del vibribratore possa causare desensibilizzazione a lungo termine del clitoride.

Inoltre, uno studio pubblicato nel 2009 sul Journal of Sexual Medicine, riporta che solo il 16% delle donne intervistate ha provato questa spiacevole sensazione dopo essersi deliziata con un sex toy.Di queste, solo lo 0,5% ha avuto intorpidimento durante il giorno.

I casi di desensibilizzazione del clitoride a seguito di un uso eccessivo di giocattoli sessuali sono quindi rari. Tuttavia, se sei soggetta a questo disagio temporaneo, si consiglia ovviamente di abbassare l’intensità del proprio vibratore. A proposito di sex toys, sapevate che presto sostitueranno gli uomini a letto con un robot? e le donne li preferiranno per 6 motivi.

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