Serena Enardu, la sorella Elga annuncia: “querelo tutti”

Serena Enardu attaccata sul web dopo la prima puntata di Temptation Island Vip 2019: la sorella Elga annuncia azioni legali.

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Serena Enardu, dopo la prima puntata di Temptation Island Vip 2019, è finita nel mirino del pubblico e del popolo del web che ha criticato l’atteggiamento dell’ex tronista di Uomini e Donne. A difendere Serena ci ha pensato Elga Enardu che ha annunciato azioni legali.

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Serena Enardu attaccata sul web dopo la prima puntata di Temptation Island Vip 2019: la sorella Elga annuncia azioni legali

serena enardu
Serena Enardu Temptation Island Vip

Ai microfoni del quotidiano L’Unione Sarda, Elga Enardu ha parlato dell’avventura e delle pesanti critiche (in primis quelle dell’ex fidanzato Giovanni Conversano) che la sorella Serena sta ricevendo per la èartecipazione Temptation Island Vip 2019 insieme al fidanzato Pago.

“Ho tentato di abbassare i toni chiedendo di non commentare e ignorare le storie di quel povero sfigato che cerca ancora di grattare un po’ di visibilità grazie a Serena e non perde l’occasione di sfruttare ogni situazione, sia frivola o delicata. Tutto nasce dal video che riprende Serena in braccio al suo tentatore, Alessandro, che la butta in mare per una penitenza in un gioco del programma: immagini delle quali approfitta Conversano per farsi avanti, accusando mia sorella di averlo tradito quando invece è provato che il traditore è stato lui. Una bugia che ha scatenato e alimentato le reazioni di sconosciuti sul web, parole denigratorie che feriscono me, i miei genitori e mia sorella, ancora ignara di tutto, visto che tutti i partecipanti di Temptation non potranno varcare la soglia del resort finché dura il programma”.

Elga, poi, ha aggiunto: “Non sono manifestazioni di pensiero, è normale criticare personaggi pubblici ma quel che è successo è un abuso della parola che ferisce più di una coltellata. Mia sorella ha la libertà di verificare la solidità della sua relazione, ed è in nome di questa libertà, parola con la quale siamo cresciute in famiglia, che scendo in campo ora, difendendo nella sede idonea la dignità e reputazione di Serena, vittima di un’aggressione senza ragioni davanti alla quale non posso restare indifferente”.

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“Procederemo per diffamazione e calunnia. […] Stiamo raccogliendo tutti i messaggi, siamo preoccupati anche per l’effetto psicologico che possono avere su Serena: lei è ancora lì, a Is Morus, non si aspetta l’exploit tv del suo ex, non può difendersi ed è una vittima. Consegneremo il fascicolo in tribunale, ravvisando in quel che è accaduto la diffamazione e la calunnia. Dobbiamo far tacere queste voci perché incitano il pubblico alla violenza, proprio contro Serena: chi ha letto i messaggi capisce bene perché la famiglia ha deciso di agire e non passarci sopra, in un momento in cui si invita il Paese a combattere la violenza contro le donne”, ha aggiunto ancora.

In seguito ai messaggi ricevuti, Elga Enardu, attraverso una serie di storie pubblicate su Instagram ha precisato i motivi che l’hanno spinta ad agire legalmente per difendere la sorella Serena:

“Voglio specificare che la mia azione legale non è legata a chi sostiene che Serena non sia sta garbata perché noi non possiamo piacere a tutti e, attenzione, soprattutto non ci interessa neanche piacere a tutti. Noi compiamo delle azioni, ognuno è libero di farlo e nessuno deve giudicare… uno può dare un parere, un’opinione, “a me è piaciuta“, “io non mi sarei comportata così“. L’azione legale, il disappunti, nasce nel momento in cui delle persone si permettono di affermare questo nel modo sbagliato e usando dei termini che non sono consoni alla comunità di Instagram, che non sono consoni alla società in generale ma che probabilmente sono molto consoni nelle proprie famiglie. Soprattutto intraprendo un’azione legale nei confronti di una persona che offende, una persona che inventa e dice delle bugie e va fermato. Questo era per precisare perché, per carità, ognuno è libero di fare ciò che vuole ed ognuno è libero di pensare che quello che fa un altro è di suo gradimento oppure no. Libertà ma non offese, non violenza”.

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