L’arte del riciclo: ridurre gli sprechi rende più ricchi

La salvaguardia del pianeta fa bene alla nostra salute e al nostro portafoglio. Come essere green e ridurre le spese attraverso semplici gesti

Ghiacciai in scioglimento (Getty Images)

Recentemente si è tornato a parlare di ambiente, in particolar modo dell’impatto climatico sulla nostra vita quotidiana: il problema del riscaldamento globale inizia ad essere concreto, soprattutto dopo lo scioglimento di alcuni ghiacciai in Groenlandia. Tutto sta cambiando, in peggio. Non fa che ripeterlo la giovane Greta Thunberg, divenuta un simbolo in fatto di ambiente: esempio per molti giovani (e non solo) che adesso vogliono impegnarsi per salvaguardare il nostro pianeta.

Riscaldamento globale, ma anche inquinamento dato dai nostri rifiuti: lo smaltimento delle risorse, infatti, ha un ruolo fondamentale nella salvaguardia ambientale. Non è un caso, dunque, se anche nel nostro Paese, da qualche tempo, si parla di raccolta differenziata. C’è chi la fa, quasi tutti, chi prova a trascurare la procedura perché confuso riguardo a come, e soprattutto dove, depositare i diversi tipi di rifiuti e chi ricicla gli eccessi di materie prime. Questa nuova tendenza, quindi, non può più essere ignorata se vogliamo impegnarci a migliorare il pianeta.

L’acqua del rubinetto è preferibile a quella in bottiglia: tutti i vantaggi

Manifestazione per salvaguardare il pianeta (Getty Images)

Oltre ai molteplici lati positivi che il rispetto dell’ambiente e una gestione corretta degli scarti di materie prime può offrire, saper amministrare correttamente gli esuberi di sostanze garantisce anche uno sviluppo economico piuttosto rilevante. In Italia, ogni abitante consuma circa 220 litri d’acqua potabile al giorno. 7 famiglie su 10 comprano acqua minerale in bottiglie di plastica (materia che inquina enormemente ed è difficile da smaltire). Questo influisce notevolmente sulla spesa di ciascun nucleo familiare, l’alternativa valida può essere quella di bere acqua del rubinetto: l’acqua distribuita dalla rete idrica non viene né imballata né trasportata e ha un costo dalle 200 alle 300 volte minore.

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Eppure il 29% delle famiglie italiane ancora non si fida ed è riluttante a bere acqua dal rubinetto. Ritrosia dovuta, nella maggior parte dei casi, al gusto: il sapore di cloro che contraddistingue l’acqua presa dalla rete idrica potrebbe risultare sgradevole. Per evitarlo, tuttavia, basterebbe versare l’acqua in una caraffa e tenerla in frigo per alcuni minuti. Quel retrogusto amaro sparirà in men che non si dica, per coloro che invece prediligono l’acqua frizzante è possibile ottenerla anche tramite quella naturale che esce abitualmente dai nostri impianti. Ormai ci sono congegni appositi che garantiscono le “bollicine” all’acqua liscia. Un ottimo rimedio per risparmiare qualche soldo ed inquinare meno.

In tema di carta, fortunatamente, i risultati sono più rassicuranti: la materia si ricicla più facilmente, infatti quasi 8 famiglie su 10 sono solite riciclarla. Qualche anno fa i numeri erano più allarmanti, ma c’è ancora molta strada da fare. Ad ogni modo, il riciclo della carta ha un notevole impatto sui costi e le spese collettive: questa buona abitudine permette una riduzione di 6kg di rifiuti all’anno circa. cifra raggiungibile e superabile se solo centellinassimo, di volta in volta, i documenti da stampare: ormai ciascuna informazione può essere digitalizzata. Dunque, riflettiamo bene prima di mettere su carta un documento. Se proprio non se ne può fare a meno, è preferibile utilizzare la stampa fronte-retro onde evitare l’utilizzo – e lo smaltimento successivo – di più fogli.

“Too good to go”: l’applicazione che combatte gli sprechi alimentari

Numeri che poi tornano utili all’interno delle nostre tasche. Infatti, laddove vi è un riciclo – quindi un riutilizzo maggiore delle stesse risorse – vi è un guadagno dovuto al mancato spreco. Possiamo, dunque, reinvestire quanto risparmiato in altro. Questo discorso torna utile anche, e soprattutto, con il cibo.

Se con i materiali facciamo difficoltà a vedere immediatamente il risparmio, attraverso gli alimenti ci accorgiamo immediatamente dei guadagni che potremmo incamerare se solamente riducessimo gli sprechi. Ciascun alimento costa e se non lo riusciamo ad utilizzare totalmente è come se buttassimo una parte dei soldi spesi, che avremmo potuto utilizzare diversamente. Anche per questo è nata “Too good to go”, l’applicazione che permette ai ristoranti e agli esercizi commerciali di mettere in vendita dei piatti costituiti da pietanze in esubero, ovviamente a buon mercato: un modo utile per combattere gli sprechi e offrire da mangiare a chi non potesse permettersi cene o pranzi proibitivi. I costi, infatti, vanno dai 2 ai 6 euro per ciascuna pietanza. Il progetto è partito in Danimarca, ma è presente anche a Torino, Milano e Bologna.

È già presente in altri 10 Paesi d’Europa e conta ad oggi oltre 10 milioni di utenti. Questo significa che ridurre gli sprechi, a qualunque livello, è possibile facendo rete ed essendo uniti in un unico intento. Salvaguardare il pianeta aiuta la nostra salute e le nostre tasche, pochi e semplici rimedi ce lo ricordano quotidianamente.

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