Carabiniere ucciso, le ultime parole prima di morire

Nella giornata di lunedì c’è stato il funerale del povero carabiniere ucciso a Roma da due ragazzi americani: Mario Cerciello Rega

«Aiuto, mi stanno ammazzando». Queste sarebbero le ultime parole di Mario Cerciello Rega, il militare ammazzato a coltellate mentre era in servizio a Roma nella notte tra giovedì e venerdì scorso. Secondo quanto riporta il Messaggero,” avrebbe gridato subito dopo quel colpo al cuore fatale inferto dal giovane americano Finnegan Lee Elder, mentre il collega Andrea Varriale era impegnato in un corpo a corpo con l’altro ragazzo americano. E intanto, quest’ultimo – Christian Gabriel Natale Hjorth – punta sulla linea difensiva distanziandosi dall’amico”.

«Non sapevo che avesse il coltello», ha detto agli inquirenti riferendosi al ragazzo statunitense.

carabiniere ucciso

«La sua posizione è estranea all’imprevedibile condotta di Lee che ha portato alla morte del servitore dello stato», ha sfatto sapere  il suo legale Emiliano Sisinni. Il vicebrigadiere dell’Arma dei Carabinieri si è spento nella notte tra il 25 e il 26 luglio dopo essere stato colpito da undici fendenti, come ha rivelato l’autopsia effettuata sul corpo del giovane di Somma Vesuviana.

Vedova del carabiniere: le toccanti parole al funerale di Mario

Rosa Maria Esilio, vedova del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ha commosso tutti al funerale del marito con le sue parole. Nonostante il dolore per l’omicidio di Mario, ucciso da undici coltellate mentre svolgeva il proprio dovere, Rosa non solo ha scelto di accompagnare il feretro del marito nel suo ultimo viaggio, ma al termine delle esequie, è salita sull’altare per leggere la preghiera della moglie del carabiniere e, con le ultime forze che le erano rimaste, per pronunciare le promesse di matrimonio dette solo poco più di un mese fa.

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Vedova del carabiniere: ripete le promesse di matrimonio

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Foto da Facebook www.facebook.com/mariocercy

Al termine della funzione funebre in memoria di Mario Cerciello Rega, la vedova Rosa Maria Esilio, ha ripetuto le promesse di matrimonio pronunciate solo un mese e mezzo fa nella stessa chiesa dove, oggi, è stato dato l’ultimo saluto al vicebrigadiere. «Prometto di amarti e onorarti sempre tutti i giorni della mia vita», ha detto Rosa che ha anche trovato la forza per leggere la preghiera della moglie del carabiniere che dice:

“La moglie di un Carabiniere non si è mai arruolata nell’Arma, non ha mai indossato l’uniforme (almeno ufficialmente visto che in tante hanno provato quella del marito), ma ne ha da sempre accompagnato la sua vita. Questa storia è proprio la storia di una di loro, una ragazza di 23 anni che decide di lasciare la propria città, la propria grande città, per andare a vivere in un piccolo paesino della Sicilia. Tutto è diverso, tutto sembra più lento, la sua vità cambia, quel marito che lavora tutto il giorno indossa un’uniforme e lei lo capisce. Moglie di Carabiniere. Il tempo passa, i Carabinieri sanno che una sede non sempre sarà quella definitiva e la moglie del Carabiniere ha già preparato gli scatoloni.

La sua prima avventura nei traslochi è iniziata. Eppure lei non si era arruolata, lo ripetiamo ancora. Nuova sede, nuova vita, nuova città, e poi di nuovo nuova sede, nuova vita, nuova città. Ma lei non ha scelto l’Arma, ma ama il marito e quindi ama l’Arma. La moglie del Carabiniere è quella figura che, fin quando le donne non erano arruolate, facevano le perquisizioni alle donne portate in caserma.

Quante mogli lo hanno fatto? Anche lei un pomeriggio è stata chiamata per farne una, quella moglie nel piccolo paese, il terzo da quando è sposata, si mette a perquisire una ragazza come lei. Ma lei non percepisce alcuno stipendio. Quante serate ad attendere, quanti pranzi, quante cene buttate perché il marito non arriva per un impegno improvviso. Quanto amore nel preparare un panino al marito che ha solo pochi minuti. Lei lo aiuta in tutto. L’uniforme? La prepara lei. Eppure lei non è un militare. Nel frattempo, giusto perché quello che fa è poco, ci sono due bambini da far crescere, sempre con l’amore di una mamma, moglie di un Carabiniere. Una mattina il marito arriva a casa dopo essere stato tutta la notte fuori, le chiede una cosa…

Un reggiseno. Che strana richiesta. Eppure grazie alla moglie con un piccolo gesto, una ragazza che era stata violentata può indossare nuovamente quell’indumento strappatole da chi l’aveva trattata come un animale. Anche per queste cose la moglie del Carabiniere diventa la parte integrante della vita del Carabiniere. E a Natale, quando tutti mangiano, festeggiano, lei prepara da mangiare e mentre prepara lascia una porzione di ogni cosa per il militare di servizio, quel ragazzo in uniforme che si trova lontano dalla sua famiglia. E così arriva quel giorno, moglie del Carabiniere, torni a casa, torni nella tua città, te lo meriti.

Sei la moglie di un Carabiniere, sei la colonna portante della sua vita. Grazie a te, moglie del Carabiniere, lui può fare quello che giornalmente deve fare. E non essere gelosa se tuo marito ha due amori, forse tre (oltre ai bambini) te, l’Arma dei Carabinieri e…qualcosa di cui non devi comunque essere gelosa”.

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