Fave: proprietà nutrizionali e valori benefici sull’organismo

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Proprietà benefiche e origine delle fave (istock Photos)

Fave: scopriamo perchè fa bene mangiarne e quali sono gli effetti che ha sul nostro organismo. Proprietà nutrizionali e valori benefici della fava

La fava è una pianta con una infinità di proprietà nutrizionali e dai valori benefici sul nostro organismo. Essa si presenta con un colore verde chiaro. Fa parte delle famiglie delle Papilionacee e, nell’antichità veniva considerata come “la carne dei poveri”. È una pianta annuale, che si semina in genere a novembre e dicembre in terreni argillosi. Il suo clima ideale è il temperato asciutto. Il fusto eretto può esser alto circa un metro. I frutti sono baccelli schiacciati lunghi fino a 30 cm, che contengono appunto le fave.

Fave: proprietà nutrizionali e valori benfici sull’organismo

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Fave: proprietà nutrizionali ed effetti (Istcok Photos)

Forse non tutti sanno che le fave hanno una moltitudine di proprietà nutrizionali e un valore  benefico altissimoper il nostro organismo. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e scopriamo perché è così importante il suo consumo. Anzitutto pochi sanno che le fave sono ricche di proteine e fibre vegetali, ma sono anche povere di grassi. Rappresentano una fonte naturale di molti degli elementi nutritivi necessari per la nostra alimentazione, come vitamine e minerali.

In particolare, contengono una buona quantità di ferro, una sostanza considerata essenziale per il trasporto dell’ossigeno nel sangue. Il ferro, insieme al rame, costituisce una risorsa fondamentale per la formazione dei globuli rossi. Questo legume è indispensabile a chi vuole perdere peso. Infatti aiuta molto nella riduzione del peso corporeo ma è anche un buon alleato per quelle persone che vogliono mantenere il proprio peso forma ottimale. Infatti le fave fresche sono i legumi meno calorici. Ovviamente il discorso cambia drasticamente con quelle essiccate, poiché con l’essiccazione, l’acqua contenuta al suo interno diminuisce ed aumenta l’apporto calorico. Dunque, le fave fresche sono indicate per tutti gli sportivi e per chi volesse diminuire il proprio peso.

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Le fave hanno anche una grande quantità di potassio che stimola la diuresi e contrasta la ritenzione idrica. Quindi, utile a contrastare l’inestetismo della cellulite e a combatterla. Importante l’assunzione delle fave anche in gravidanza, poiché il valore alto di ferro contenuto nelle fave, aiuta il giusto apporto di ferro che, in gestazione, serve maggiormente. Per di più, la fave è ricca di acido folico, un minerale indispensabile per il corretto sviluppo del feto.

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Le fave, per di più, contengono vitamina B1.  La vitamina B1 è importante per il corretto funzionamento del sistema nervoso e per il metabolismo dell’energia. Mangiare fave regolarmente, aiuta anche ad abbassare il colesterolo, infatti risulterebbero efficaci, in modo particolare, per abbassare il colesterolo LDL. Grazie, appunto, agli steroili vegetali contenuti in buona quantità sia nelle fave fresche che in quelle secche, vanno a ridurre l’assorbimento del colesterolo a livello intestinale. In più, apportano benefici anche al sistema cardiovascolare. Un maggior consumo di fave potrebbe aiutare a prevenire malattie come il morbo di Parkinson, poiché la dopamina, presente nella fave, aiuterebbe a stimolare alcune sostanze presenti a livello cerebrale. Tra i nutrienti benefici presenti nelle fave non dobbiamo dimenticare la vitamina A, che aiuta a mantenere la pelle in salute e a renderla luminosa. La vitamina A non solo protegge e mantiene sana la pelle, ma è utile per favorire lo sviluppo delle ossa e garantire il benessere degli occhi e della vista.

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Tutte queste caratteristiche fanno delle fave un cibo ipocalorico e con ottimi benefici sulla salute. Il basso apporto calorico, circa 50 kilocalorie per 100 grammi di fave fresche, ne fa un cibo adatto alle diete ipocaloriche; ovviamente si parla di fave fresche, poiché quelle essiccate hanno valori nutrizionali completamente diversi e sono molto più caloriche. Infatti 100 grammi di fave secche corrispondono a 340 kilocalorie.

In una dieta ipocalorica, le fave fresche sono particolarmente indicate principalmente per due motivi:

  • danno sazietà per lungo tempo, poiché ricche di aminoacidi e fibre, fungono da spezza-fame;
  • possono essere poste come secondo piatto a basedi proteine senza un eccessivo apporto di grassi ed essere sostituite alla carne e ai formaggi, molto più calorici.

Il contenuto proteico ne ha fatto per lunghi periodi uno dei classici cibi dei poveri, grazie al prezzo economico, alla facilità di coltivazione e diffusione, e alle ottime proprietà salutari e nutrizionali. Come tipico dei legumi, le fave mostrano una certa versatilità nella conservazione, per cui posso essere reperibili sia fresche, sia essiccate, sia congelate. A differenza di fagioli, ceci e lenticchie, per esempio, le fave presentano il vantaggio di poter essere mangiare anche crude. Un vantaggio sia dal punto di vista del sapore, sia da quello delle proprietà nutritive, poiché vitamine e minerali non vengono distrutti dalla cottura.  Ma come pulire le fave fresche? Il procedimento è semplicissimo, basta verificare che i baccelli risultino croccanti e pieni, privi di macchie e screpolature. L’interno del baccello deve essere assolutamente umido e fresco al tatto.

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Quindi, ricapitolando, se si opta per le fave fresche, che in genere si iniziano a trovare a primavera inoltrata, è sufficiente aprire il baccello, estrarre il seme ed eliminare la pellicola che lo racchiude. Le fave così consumate possono essere accompagnate da formaggi, come faremo con la nostra ricetta con il pecorino, ma anche da salumi, come pancetta o prosciutto. Può inoltre fungere da antipasto ma anche da specialità tipica del periodo.

Effetti collaterali delle fave

Le fave, sebbene sembrino innocue, possono causare enormi danni alla salute di talune persone. Specie per chi soffre di favismo ma non solo. Assumere una grande quantità di fave, può comunque portare dei disturbi a livello gastrico e soprattutto, intestinale. Tra i più noti, ricordiamo la Diarrea,  che può essere causata, in particolar modo dal tegumento esterno della fava (pellicina), poiché va ad incidere proprio sul transito intestinale favorendo l’insorgere di spasmi intestinali. E’ sconsigliato assumere grandi quantità di fave soprattutto a chi è in cura con farmaci anticoagulanti, poichè possono inibire l’azione attivata dalla vitamina K, la stessa presente nelle fave. Ma anche per chi è in cura con  alcuni antidepressivi, con i quali la levodopa, contenuta nelle fave può depotenziare l’effetto del farmaco stesso.

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Anche i diabetici dovrebbero evitare di mangiare le fave, sia crude che cotte. Anche se hanno un basso apporto calorico, le fave contengono, al tempo stesso, un alto indice glicemico rispetto agli altri legumi, quindi per tale motivo, è sempre meglio evitare o, comunque diminuire l’assunzione della fava. E, ovviamente, assolutamente da evitare a chi soffre di Favismo. Quest’ultima, è una malattia genetica causata dalla carenza di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (un enzima dei globuli rossi coinvolto nella produzione degli acidi nucleici). La carenza di questo enzima comporta, difatto, la distruzione dei globuli rossi e dunque, anemina emolitica ed ittero. L’assunzione, per chi soffre di favismo, di questo legume, comporterebbe dunque l’alterazione del metabolismo dei globuli rossi con la conseguenza comparsa di febbre, ittero, debolezza e difficoltà respiratorie gravi.

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