Come difendersi da chi giudica

Scopri le strategie da mettere in atto per difenderti da chi ti giudica costantemente.

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Ansia e attacchi di panico

Quante volte ti è capitato di doverti difendere dal giudizio altrui? Purtroppo ci sono persone che quando ne incontrano altre, invece di limitarsi ad ascoltarle, finiscono quasi sempre con l’emettere dei giudizi che il più delle volte non sono stati neppure richiesti. Si tratta di un modus operandi che è impossibile evitare ma che si può imparare a contrastare lavorando su se stessi ed imparando a lasciar scorrere ogni singola parola senza che ci rimanga addosso. Se sei curiosa di sapere come fare, continua a leggere perché oggi, noi di chedonna.it, ti sveleremo alcune semplici strategie per far si che il giudizio altrui resti tale e non faccia più alcun male.

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Ecco come non lasciarsi coinvolgere dal giudizio degli altri

Quando si ha un vissuto minimamente diverso da quello degli altri è facile iniziare a ricevere giudizi da parte delle persone che senza alcuna richiesta si sentono obbligate a dire la loro, a volte anche in modo scortese o senza alcuna sensibilità. Se da un lato ascoltare i consigli degli altri è sempre una buona cosa, dall’altro diventa del tutto controproducente se i suddetti consigli diventano per lo più giudizi sulla persona e sul suo modo di agire.
L’unica cosa che conta in questi casi è quindi quella di riuscire a difendersi dai giudizi altrui e per farlo basta prendere spunto da alcune riflessioni e strategie da mettere in atto.

Chi ti giudica, in realtà, sta giudicando se stesso. Sembra banale ma le persone critiche e che tendono sempre a giudicare, in realtà hanno un pessimo rapporto con se stesse. Loro vedono il mondo dal loro punto di vista che è sempre negativo e riconoscono negli altri le cose che più odiano di se stesse e che quindi giudicano. Da oggi, quindi, quando qualcuno di giudicherà per qualcosa, ricorda che è a se stesso che sta parlando e non a te.

Le critiche costruttive sono sempre educate. Molti ti diranno che esiste anche la critica costruttiva, ed è vero. La differenza sta però nei modi. Chi critica in modo costruttivo starà sempre attento a non ferirti e ti dirà le cose in modo gentile, addolcendo la pillola e aggiungendo qualche consiglio per migliorarti. Chi giudica sarà aggressivo, scortese e per nulla interessato a come le sue parole ti faranno sentire. Basta davvero poco per cogliere la differenza e comprendere quali sono le parole a cui prestare ascolto e quali quelle da ignorare.

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Tu sei molto più di ciò che vedono gli altri. Ricorda sempre che per quanto tu possa spiegare qualcosa, l’unica ad averla vissuta sei tu. Per questo motivo non dovresti ascoltare chi si limita a fare da spettatore ma ignorarlo e andare avanti per la tua strada.

Le critiche che fanno male sono quelle che ti fai tu stessa. Ti sarà certamente capitato, almeno una volta, di ricevere un commento o una critica sul quale ti sei trovata a sorridere. Ciò avviene quando la critica non ci tocca perché non la sentiamo risuonare dentro di noi. Quando le parole degli altri ti fanno male è perché vanno a dar voce a qualcosa che hai già dentro di te. Può trattarsi di accuse con le quali sei cresciuta o di una critica che tu stessa di sei già fatta. Ciò non rende i giudizi altrui più veri ma mette in risalto il bisogno di far pace con te stessa. Cosa che avverrà quando le parole degli altri ti scivoleranno addosso. Dopotutto nessuno avvertirebbe come pungente una critica sui capelli troppo lisci se questi in realtà sono ricci, no? Questo è il principio da seguire.

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Queste piccole strategie sono solo alcune delle “pillole di saggezza” consigliate dagli psicoterapeuti e sono certamente molto utili per sentirsi meglio con se stessi in un mondo dove la gente è sempre più pronta a giudicare che a guardarsi a fondo. Se il senso di disagio per ciò che pensano gli altri si fa troppo forte è però consigliabile rivolgersi ad uno psicoterapeuta che sarà in grado di offrire ancora più spunti utili, risalendo anche all’origine del problema. In questo modo imparerai la meraviglia del sentirsi leggeri al di là di cosa possono dire gli sguardi e le parole degli altri.

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