Paura di volare: cinque trucchi per viaggiare sereni e sconfiggerla

paura volare
(Pixabay)

Avete davvero paura di volare: ecco i cinque trucchi per viaggiare sereni e sconfiggerla, ricordandovi che non siete gli unici ad averla.

Qualche tempo fa, vi abbiamo svelato una ricerca condotta da Eurodap (Associazione europea disturbi attacchi di panico) che evidenzia come alla base della fobia per l’aereo ci siano timori più concreti e circoscritti. Si tratta di una paura che coinvolge sei italiani su dieci. Vi abbiamo così evidenziato 5 trucchetti pratici da mettere in atto per riuscire a salire in aereo. Oggi ve ne proponiamo ulteriori cinque, perché non sono mai troppi.

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Quali sono cinque trucchi per superare la paura di volare

Innanzitutto occorre immaginarsi altrove: è quella che gli psicologi chiamano visualizzazione. La tecnica è molto semplice: dovete chiudere gli occhi per qualche minuto, immaginandovi altrove, magari proprio dove si trova la destinazione del vostro viaggio. A confermarlo è una ricerca condotta dallo psicologo americano Elisha Goldstein. Per altri psicologi, occorre esercizio e preparazione mentale prima della partenza. Questo vuol dire che se da qualche settimana prima iniziamo a lavorare sulla nostra ansia, poi i risultati si vedranno. A tal fine si possono scaricare app adatte o vedere tutorial per la meditazione mindfulness direttamente su Youtube.

Un altro trucchetto è quello di scrivere il proprio nome con la mano non dominante. Secondo Ron Nielson, pilota con oltre 40 anni di esperienza, si tratta di un esercizio che coinvolge così tanto da far dimenticare le proprie ansie. Altra modalità per superare questo tipo di paura è respirare profondamente. Occhio però a non eccedere: l’effetto collaterale è che dall’ansia si può passare all’attacco di panico. Occorre un respiro dolce, leggermente più profondo del normale, portando la lingua contro il palato. Va fatto per un tempo compreso tra i 2 e i 5 minuti. In ultimo, va considerato il controllo dei pensieri, evitando quelli del tipo “cosa succederebbe se”. Debbie Joffe Ellis, prof. di psicologia presso la Columbia University, sostiene che questi vanno bloccati sul nascere, pensando alle cose belle.

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