Lavinia Flavia Cassaro, assalto al Facebook della prof No Tav

Lavinia Flavia Cassaro
Lavinia Flavia Cassaro

Lavinia Flavia Cassaro, l’insegnante licenziata per gli insulti ai poliziotti, è ricercatissima su Facebook

Alla fine è arrivato il licenziamento per Lavinia Flavia Cassaro, la maestra che qualche mese fa fu beccata mentre, durante una manifestazione, urlava insulti irripetibili ai poliziotti che aveva di fronte. L’insegnante era stata indagata dalla Procura di Torino per avere insultato, durante un corteo contro CasaPound, i poliziotti schierati. Una condotta considerata “grave”, dall’Ufficio scolastico regionale del Piemonte, dal momento che la Cassaro è stata indagata per istigazione a delinquere, oltraggio a pubblico ufficiale e minacce. Un caso che, secondo il sindacato che ora tutelerà l’insegnante nelle sedi competenti, fu gonfiato dall’attenzione dei media e dall’eccessivo interesse di Renzi sulla vicenda. Da un lato si evidenzia il forte rischio diseducativo derivante da una maestra così aggressiva, dall’altra l’inconsistenza di una decisione ritenuta eccessiva, quella di togliere il lavoro ad una maestra per ciò che fa nella sua vita privata.

Intanto, di fatto, la protagonista di questa storia è una vera celebrità, almeno online: in questi giorni il profilo Facebook di Lavinia Flavia Cassaro è stato letteralmente preso d’assalto. Solo su Google ci sono più di 50mila ricerche per trovarlo, per non parlare della barra di ricerca dello stesso social network. E in realtà non c’è molto da “spiare”: la Cassaro ha chiuso la bacheca e si vedono soltanto post precedenti al 2014.

POTREBBE INTERESSARTI ANCHE –> L’alunno che bullizza la sua insegnante: “Non mi faccia incazzare”

Chi è Lavinia Flavia Cassaro, la maestra che insultava i poliziotti

Lavinia Flavia Cassaro
Lavinia Flavia Cassaro

Un caso che ha fatto più volte il giro d’Italia, quello di Lavinia Flavia Cassaro, l’insegnante che nel corso di una manifestazione contro CasaPound insultò i poliziotti schierati e augurò loro la morte. La donna fu ripresa in un video che diventò subito virale su Facebook e contemporaneamente diventò un caso giornalistico. Matteo Renzi, dagli studi di Matrix, chiese pubblicamente il licenziamento per Lavinia Cassaro dopo aver visto quel video, dando il La ad un’inchiesta che poi ha portato effettivamente a farle perdere il lavoro. Lavinia Flavia Cassaro insegnava all’Istituto Comprensivo Leonardo Da Vinci di Torino, una scuola elementare nella periferia Nord della città dove faceva ore di compresenza in una classe. Nata nel 1980 ad Enna, ma domiciliata a Torino, è componente del centro sociale torinese Gabrio e non era la prima volta che era finita sotto la lente di ingrandimento della Digos per le sue intemperanze nel corso delle manifestazioni.

Non un episodio isolato, quindi, ma una libera scelta di manifestare. No Tav, No Muos, antagonista e fiera antifascista. Vista spesso a manifestare anche in Val di Susa, è una delle figure carismatiche del centro sociale che frequenta e da quando il video di lei che urla “dovete morire” ai poliziotti è diventato così virale ha acquisito parecchia popolarità, soprattutto su Facebook dove viene ricercata in continuazione dagli utenti, forse per solidarizzare con lei oppure per insultarla. Lei ha chiuso parecchi “rubinetti” di privacy e ora dal suo account si può vedere davvero poco. Ma l’interesse nei confronti di questa ragazza di 38 anni, al centro di un caso così spinoso, non accenna certo a scemare.

Impostazioni privacy