Cos’è la pedagogia del rischio? Un approccio diverso dall’iperprotettività che rappresenta un’opportunità di crescita per i bambini.
“Attento”. “Non correre”. “Scendi”. “Cadi”. E quanto potremmo ancora continuare? Quante mamme pronunciano queste frasi almeno una decina di volte al giorno?
Del resto chi più chi meno sono tante le madri iperprotettive e che cercano di salvaguardare i propri figli da eventuali pericoli o cadute.
Si tratta di un modo di educare tipico dei nostri giorni a cui però si contrappone un metodo che parte dall’approccio opposto denominato come la pedagogia del rischio. Scopriamo di cosa si tratta.
Ecco cos’è la pedagogia del rischio
A differenza di qualche generazione fa ora i genitori tendono ad essere molto più protettivi e lasciare meno spazio di manovra ai propri figli per il semplice fatto di aver paura che si facciano male o vadano incontro ai pericoli.
Addio allora all’avventura, alla sperimentazione, al testare i propri limiti. Tutto quello che dovrebbe essere alla base di un sano sviluppo psico-fisico, oggigiorno viene meno. Perché i genitori tendono a tenere i propri figli dentro a una campana di vetro, a voler avere il controllo completo su quello che fanno, e così via.
E allora ecco che a fare da contrappeso c’è quella che in gergo viene chiamata pedagogia del rischio. Che non vuol dire necessariamente mandare i figli allo sbaraglio e incontro ai pericoli ma farli giocare liberamente tollerando la possibilità che possano cadere, sbucciarsi un ginocchio, sporcarsi i vestiti o addirittura romperli.
Insomma tutto quello che è normale che un bambino faccia per sperimentare il mondo e ciò che lo circonda. Se ci pensiamo si tratta di valutare la situazione dalla prospettiva opposta.
Un bambino educato con l’approccio della pedagogia del rischio impara a conoscere le sue paure e a superarle, valuta i limiti, apprende dai suoi errori e cresce.
E l’adulto come dovrà comportarsi in questo frangente? Di sicuro dovrà riuscire a dare fiducia al bambino sempre valutando le situazioni in maniera tale da non esporlo a pericoli seri naturalmente utilizzando il buon senso, valutando il rischio e calcolandolo. Quindi questo non significa mandarlo allo sbaraglio.
Piano piano il bambino, se avrà alle spalle un genitore capace di infondere in lui coraggio crescerà con una buona autostima e con la sana capacità di saper valutare o propri limiti. Qui ti avevamo anche rivelato le 5 frasi che uccidono l’autostima di tuo figlio.