Veneto, banditi i banchi a rotelle. Motivo? “Fanno male alla schiena”

I banchi a rotelle in Veneto finiscono in magazzino. Non saranno usati perché “fanno male alla schiena”

banchi a rotelle
(Repertorio)

Scuola e Covid: tra mille incognite gli istituti scolastici hanno riaperto in quasi tutta Italia, dopo l’ok al ritorno tra i banchi da parte del Comitato tecnico-scientifico. Dopo le lezioni online nelle aule virtuali, tra non poche difficoltà, alunni e docenti dovranno ora conciliare le esigenze della didattica in presenza con le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria.

Gli ambienti sono stati attrezzati per prevenire la diffusione dei contagi. Si andrà avanti, ancora per alcuni mesi, con numero contingentato di presenze, gel, mascherine e banchi a rotelle, fortemente voluti dalla ministra Lucia Azzolina. Non tutte le regioni, però, sono disposte ad utilizzare i nuovi banchi. E’ il caso della regione Veneto, che ha preferito conservarli nei depositi. Ecco perché.

Veneto, banchi a rotelle. “Sono dannosi per la schiena”

Lucia Azzolina
(Getty Images)

I banchi a rotelle sono stati il pezzo forte della ministra Lucia Azzolina, per garantire il distanziamento sociale nelle aule scolastiche. Li ha voluti ad ogni costo, difendendoli da ogni critica. Ne sono stati acquistati 430mila, per una spesa di 119 milioni di euro. Il loro utilizzo, però, non è mai decollato.

Sono tanti gli istituti scolastici che hanno preferito non usarli, decidendo di stoccarli nei depositi. Il caso più emblematico è quello del Veneto dove, l’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan, ha spiegato che non verranno utilizzati perché “fanno male alla schiena”. Lo riporta il Corriere della Sera.

La decisione è arrivata al termine di una riunione con le sigle sindacali, l’assessore regionale ai Trasporti Elisa De Berti, la direttrice dell’ Ufficio Scolastico regionale Carmela Palumbo e la Prefettura di Venezia, convocata in vista del ritorno in classe dei ragazzi delle superiori. A dare notizia del no ai banchi a rotelle è stata Elena Donazzan.

“Abbiamo tutti convenuto che, in questo momento delicatissimo di ripartenza, ci sia bisogno di serenità, soprattutto per le famiglie interessate, di informazioni univoche e certe, evitando continue altalene e cambi repentini di rotta, in particolare a livello centrale. Le parole – ha aggiunto Donazzan – devono essere concrete e utili come lo devono essere i fatti. Bocciamo pertanto interventi assurdi e poco salutari come lo sono stati i banchi con le rotelle che, come è emerso nella riunione, sono stati ritirati dai plessi scolastici in cui erano stati introdotti perché erano causa di mal di schiena”.

Conte e Azzolina
(Getty Images)

La didattica quindi riparte, sì, ma sui banchi tradizionali, opportunamente posizionati per garantire la distanza di sicurezza.

 

 

 

 

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