Covid, immunità dopo il contagio. Uno studio: “Potrebbe durare anni”

Un recente studio condotto negli Stati Uniti dimostrerebbe che, dopo il contagio, si svilupperebbe un’immunità capace di durare mesi e addirittura anni

Un nuovo studio americano dice che l'immunità da covid potrebbe durare anche anni
Covid-19, coronavirus (Adobe Stock)

Altra scoperta sul fronte Covid-19. Nuove notizie per quanto riguarda l’immunità dopo il contagio. Per uno studio americano, gli anticorpi potrebbero durare minimo 8 mesi e,  addirittura, anni.

E’ questa la conclusione di uno studio, non ancora pubblicato ma supportato da altri gruppi di ricerca, condotto da La Jolla Institute of Immunology di San Diego. Una ricerca ambiziosa, che chiama a raccolta diverse menti brillanti.

Tra i firmatari dello studio c’è anche un italiano, lo rende noto il quotidiano La Repubblica. Si tratta di Alessandro Sette, direttore del dipartimento di ricerca sui vaccini dell’istituto statunitense.

L’INDAGINE – E’ stata effettuata su un campione di 185 persone, uomini e donne con età compresa tra i 19 e gli 81 anni, rigorosamente selezionati tra coloro che avevano contratto il virus per la seconda volta. La maggior parte di essi, al secondo contagio, aveva avuto sintomi lievi, senza necessità di ricovero ospedaliero.

Gli scienziati hanno condotto una ricerca attenta, al fine di ricostruire un quadro completo della risposta immunitaria al Covid-19. In particolare, sono stati monitorati quattro fattori: gli anticorpi, le cellule B (che producono anticorpi in base alla necessità) e, infine, due tipi di cellule T.

I RISULTATI – Dopo 8 mesi dalla fine dell’infezione, circa il 90% dei soggetti aveva ancora abbastanza cellule immunitarie in grado di inibire il contagio da coronavirus. Gli scienziati hanno osservato dei tassi di declino molto lenti, che proverebbero un’immunità di lunga durata dopo la guarigione. La copertura anticorporale potrebbe durare addirittura diversi anni.

In altre parole, la risposta immunitaria provocata dal Sars-Cov-2 si avvicinerebbe di molto a quella della Sars, che può creare una protezione fino a 17 anni dopo la guarigione.

A questo studio made in Usa stanno lavorando anche altri team. Si cerca di trarre delle conclusioni definitive per poi procedere alla pubblicazione ufficiale sulle riviste specializzate.

Intanto, se ulteriormente confermati, questi risultati rappresenterebbero il punto di svolta per la comunità scientifica internazionale. La principale preoccupazione condivisa, infatti, è che l’immunità da Covid-19 possa decadere in poco tempo, vanificando tutti gli sforzi per i vaccini contro la pandemia. Attualmente, la sfida è tutta aperta tra Pfitzer-BioNTech e Moderna che partecipano alla corsa globale per la ricerca del vaccino più efficace.

Sempre rimenando in tema di studi sul coronavirus, ce n’è uno molto particolare che riguarda il sistema immunitario dei bambini. Sembrerebbe che, i più piccoli, siano in grado di respingere il virus senza infettarsi.

Covid, molti studi e poche vaccinazioni. Allarme morbillo

A causa della pandemia da coronavirus è allarme sulle vaccinazioni per il morbillo
La pandemia ha rallentato le vaccinazioni per il morbillo (Adobe Stock)

Emergenza sanitaria Covid-19: piovono gli studi ma calano le vaccinazioni, in particolare sui bambini. E’ allarme per quelle contro il morbillo. Gli esperti temono che, nel 2021, si possa avere una vera e propria epidemia della malattia, come conseguenza diretta del calo delle vaccinazioni. Molti piccoli, per il morbillo, non possono garantire un’adeguata risposta immunitaria.

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) in tutto il mondo si registrano ritardi enormi sulle campagne vaccinali come conseguenza della pandemia da coronavirus.

In 26 nazioni del mondo circa 94 milioni di bambini hanno saltato le dosi di vaccino per il 2020. Insomma, c’è un concreto rischio che, nei prossimi mesi, si possa creare un’altra emergenza.

Ritardo in tutto il mondo sui vaccini contro il morbillo a causa del covid
L’Oms denuncia ritardi in tutto il mondo per le vaccinazioni contro il morbillo (Pixabay)

A rischiare di più sono i minori dei Paesi più poveri dove, “la malnutrizione e la carenza di vitamina A sono già aumentate in questi mesi di pandemia” – stando a quanto riferito alla rivista Lancet da Kim Mulholland, del Murdoch Children’s Research Institute and Chair dell’Oms.

 

 

 

 

 

 

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