Bonus, rate e nuove misure: cosa farà il governo per contrastare il caro prezzi

Cosa farà il nuovo Governo per contrastare il caro prezzi nel 2023? Cosa accadrà ai Bonus e alle misure introdotte nel 2022? Cosa succederà insomma alle famiglie italiane? Questo è quello che si stanno chiedendo tantissime persone. Ecco cosa sappiamo fino ad ora.

Cosa accadrà nel 2023 ai Bonus introdotti nell’ultimo anno per cercare di contrastare il caro prezzi? Questa è una domanda che si stanno ponendo tantissime persone.

governo caro prezzi
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Innanzitutto dobbiamo precisare che, in vista delle nuove elezioni, i partiti stanno cercando di fare in modo che i nuovi sostegni non vengano eliminati.

Il problema è il seguente: come anticipato già da Draghi, bisogna assolutamente evitare un aumento del deficit. Che, tradotto, significa che bisogna trovare delle risorse a livello nazionale da destinare alle famiglie in difficoltà.

Cosa accadrà comunque nel 2023? Ecco tutte le ipotesi che circolano in questo periodo.

Ecco cosa farà il Governo nel 2023 per contrastare il caro prezzi

Tra le ipotesi più accreditate, c’è la proroga del taglio delle accise. Ergo, il prezzo della benzina e del gasolio verrà ridotto di 30,5 centesimi.

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Quanto dobbiamo aspettare per averne la conferma? Pochissimo. Il 20 settembre è la data prescelta per sapere cosa accadrà al carburante.

Un’altra ipotesi è la messa a disposizione di un pacchetto di settimane della cassa integrazione gratuita per le imprese in difficoltà a causa del caro prezzi dell’energia. Su questo punto ci sono comunque molti punti interrogativi, ma staremo a vedere cosa accadrà.

E ancora, potrebbe essere rafforzato il credito di imposta sui maggiori costi delle bollette. Attualmente ammonta al 25% nel caso di società energivore e gasivore e del 15% per tutte le altre.

Cosa potrebbe accadere? Che le aliquote del credito di imposta aumenteranno e che quest’ultimo riguarderà anche gli esercizi commerciali e sarà prorogato almeno fino alla fine del 2022.

Novità (forse) anche per le imprese cosiddette energivore e gasivore: loro potrebbero ricevere energia prodotta da fonti rinnovabili e gas prodotto in Italia a prezzi calmierati.

In questo caso, però, servirebbe una copertura finanziaria, quindi questa ipotesi potrebbe non essere applicabile. Ad oggi il meccanismo è semplice: il prezzo dell’energia dipende da quella prodotta con il gas, che oggi è altissimo.

Ovviamente ci potrebbero essere novità anche per le abitazioni private. Cosa accadrà? Le somme verranno rateizzate probabilmente, oppure in alternativa sarà rafforzato il Bonus Sociale destinato alle famiglie con reddito di massimo 12mila euro e sarà anche ampliata la platea di beneficiari.

A quanto ammonterebbero le risorse necessarie perché tutto ciò accada? 20 miliardi di euro più o meno. E ad oggi questa cifra, in sostanza, non è disponibile.

Come reperire altre risorse? Con un aumento della tassa sugli extraprofitti delle imprese del settore energia probabilmente, che ora ammonta al 25%.

Anche in questo caso i problemi però sono dietro l’angolo: ad oggi il Governo ha incassato 1 miliardo di euro a fronte dei 10 preventivati.

Le preoccupazioni non finiscono qui: la situazione microeconomia mondiale desta delle perplessità.

A questo si aggiungono anche le operazioni già precedentemente finanziate ed il fatto che ad ottobre si dovrà varare una nuova legge di bilancio.

Di recente comunque è stato introdotto il Bonus Asili Nido ed ecco tutto ciò che c’è da sapere al riguardo.

In ogni caso, per scoprire cosa accadrà nel 2023 di preciso, non ci resta che attendere.

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