Lotta ai rincari: molti italiani hanno preso una decisione scioccante, cosa aspetti?

I rincari stanno mettendo davvero in ginocchio moltissime famiglie, quindi come hanno reagito gli italiani? Ecco tutta la verità.

La situazione economica italiana (e non solo) è davvero drammatica: la popolazione sta vivendo una crisi senza precedenti, l’inflazione è alle stelle, il caro prezzi è diventato insostenibile.

reagito italiani rincari
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In questo quadro così triste, sono stati tantissimi gli appelli rivolti alla popolazione: come fare per risparmiare sulla benzina, sull’energia, sull’acqua in vista delle crisi idrica, è ormai chiaro a tutti.

Chi non sa come fare, può trovare informazioni utili ormai un po’ ovunque, quindi venire a conoscenza di alcuni escamotage da mettere in pratica per riuscire a ricevere una bolletta meno salata a fine mese.

Sembra quindi che – almeno apparentemente – non dovrebbe essere poi difficilissimo spendere almeno un po’ di meno, ma come hanno reagito gli italiani ai rincari? Hanno messo in pratica i consigli ricevuti? Hanno fatto qualcosa per contrastare gli aumenti dei prezzi? Ecco tutta la verità.

Ecco come hanno reagito gli italiani ai rincari

Come fare a comprendere come hanno reagito gli italiani ai rincari? Basta confrontare i dati del consumo domestico dei principali distributori di elettricità del Paese (quelli nazionali non sono ancora disponibili).
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Detto ciò partiamo dal più famoso, l’Enel. Come sono cambiati i consumi della popolazione? A marzo 2022 sono diminuiti del 3,9%, ad aprile del 7,35% e a maggio del 4,52%. Quindi effettivamente meno persone hanno consumato energia, cercando verosimilmente di risparmiare.
Quanto è stato il consumo complessivo in questi tre mesi? Di di 11,675 miliardi di kWh contro i 12,319 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente. Parliamo quindi di un “taglio” del 5,23%.
Questo a livello nazionale, ma possiamo anche ragionare a livello territoriale. Nel senso che, ad esempio, in Liguria ed in Piemonte è largamente diffuso Ireti, distributore di Iren.
Come sono cambiati i consumi? A marzo 2022 sono calati del 12,12%, ad aprile del 15,53% e a maggio del 12%.
Il totale dei tre mesi? 198 milioni di kWh contro i 228,1 dell’anno precedente. In questo caso la diminuzione è molto maggiore: parliamo del 13.19%.
Soffermandoci a livello comunale, sappiamo che il comune di Milano e quello di Brescia usufruiscono di A2A. In questo caso abbiamo visto un calo dell’utilizzo di energia del 4,47% a marzo, del 5,67% ad aprile e dello 0,07% a maggio.
Nel trimestre A2A ha distribuito 409,1 milioni di kWh contro i 423,7 del 2021 per un calo del 3,45%.
E ancora, in Emilia – Romagna, Hera ha distribuito a marzo il 5,67% in meno di energia, ad aprile il 9,01% (a maggio non conosciamo i dati). Nei due mesi ha registrato un calo del 7,26% rispetto all’anno precedente (da 67,5 milioni di kWh è passato a 62,6 milioni).
Caso analogo quello di Dolomiti, il distributore del Trentino – Alto Adige, che da gennaio a marzo 2022 ha erogato il 5,49% in meno, passando da 123,1 milioni di kWh a 117,1.
Anche Areti, distributore di Acea, che fornisce l’elettricità in Lazio, ha registrato 723,5 milioni di kWh nei primi tre mesi del 2022 contro i 761,7 del 2021, arrivando ad un 5,02% in meno.
Esiste solo un operatore nel Paese che ha registrato un lieve aumento. Trattasi di Plenitude (Eni), che ha visto crescere i consumi dello 0,71% tra marzo e aprile 2022 (da 381,8 milioni è passato a 384,5).

In sostanza, quello che si registra è una sostanziale modifica nelle abitudini degli italiani. Cosa che vale ovviamente anche per il gas.

A questo proposito, ecco un metodo semplice, banale ed immediato per risparmiare proprio sul gas.

Calcolare di quanto esattamente il suo consumo sia diminuito è decisamente più complesso, dal momento che i dati variano a seconda della zona e del clima.

In più c’è da fare una precisazione: i primi mesi del 2022 non sono stati freddi come gli stessi dell’anno precedente. Questo significa che verosimilmente a prescindere dal caro prezzi, meno famiglie hanno tenuto accesi i termosifoni e chi lo ha fatto potrebbe averlo fatto per periodi di tempo più brevi.

In ogni caso, anche nel consumo di gas una diminuzione c’è stata. Questo si evince dai consumi registrati da Inrete, ad esempio, che distribuisce gas naturale tra l’Emilia – Romagna e la Toscana, diminuiti del 2,08%.  a marzo e del 17,44% ad aprile.

Allo stesso modo anche Ireti ha registrato un calo del 20,21% ad aprile e del 15% a maggio.

Detto ciò, quanto hanno risparmiato gli italiani in questo modo? Se volessimo ragionare in termini di kWh, parliamo di circa 735,9 milioni (che tradotto in percentuale significa il 5,32% in meno).

Considerando poi che quasi il 50% dell’elettricità – parliamo del 48% per essere precisi – in Italia è prodotta da gas, sappiamo che abbiamo risparmiato più di 33 milioni di metri cubi.

Questo non solo si traduce in minori costi per le famiglie, ma anche in una maggiore tutela del Pianeta, che in questo modo sarebbe meno inquinato, dal momento che se tutti modificassero i loro comportamenti diminuirebbero in modo significativo le emissioni di CO2.

Ed in euro? Precisamente non possiamo saperlo, dal momento che ogni contratto è diverso, quindi fare un discorso unitario sarebbe del tutto impossibile.

Se prendiamo in considerazione la tariffa definita dall’Arera per il servizio di maggior tutela, nel primo trimestre del 2022 avremmo risparmiato 305 milioni di euro.

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