I capi minimal sono tornati in voga, ma vanno maneggiati con cura!

Se vuoi indossare capi minimal, fai pure, ma attenzione a non cadere in questi errori che potrebbero rovinare completamente il tuo outfit.

La moda minimal ha invaso letteralmente gli anni ’90 in tutto il mondo e quest’anno sta tornando in voga.

capo minimal errori
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Del resto, quella è stata la decade in cui gli eccessi tipici della precedente – di cui è stata un’icona Madonna, tanto per citare un nome – stavano lasciando il posto alla sobrietà.

Linee semplici, pochi colori e non sgargianti, nuance neutre: questa era la base di questa moda, che più che altro possiamo definire un modo di essere, di ragionare, di vivere.

Così le tinte accese degli anni ’80 lasciavano il posto al black & White (e pochissimi altri colori), i volumi eccessivi lasciavano lo spazio necessario ai tessuti sperimentali ed elasticizzati, che potessero valorizzare, ma non dare troppo nell’occhio.

Sexy, glamour, a tratti quasi austera, la donna minimal era talmente richiesta da essere catapultata direttamente sulle copertine delle riviste di moda e delle passerelle più famose di tutto il mondo.

Questa filosofia, verso la fine degli anni ’90, era riuscita a convincere persino Miuccia Prada, che nel 1998 aveva lanciato la sua prima collezione minimal.

E non solo, perché erano tantissimi gli stilisti che volevano assaporare il gusto del less is more in quel periodo.

Tra questi non possiamo non citare Martin Margiela, con il suo stile a metà strada tra l’arte e la moda. Erano diventati emblema di questo movimento i Tabi boots, la sua etichetta con quattro fori, i gilet con frammenti di piatti di porcellana.

Allo stesso modo, anche Calvin Klein aveva detto sì allo stile minimal tra lingerie a vista, denim, magliette di cotone e slip – dress. Tutto espresso attraverso la sua “musa”, Kate Moss, che ha scritto la storia della moda di quel periodo storico.

Helmut Lang poi divenne in quegli anni il “purista” dello stile minimal – tanto da essere premiato addirittura da Artforum come stilista simbolo del movimento – espresso fino alla sua estremizzazione: basti pensare che in quegli anni le sue top model sfilavano senza trucco e con i tacchi bassi.

E non solo perché abbiamo visto la moda minimal addosso a super star di Hollywood, come Gwyneth Paltrow e adesso stiamo ricominciando a vederlo, anche sulle passerelle.

Un esempio? L’abito minimal e passepartout firmato Giada, parte della sua collezione primaverile.

Se quindi vuoi indossare un capo minimal, sappi che è il momento giusto per farlo, ma se vuoi seguire questa filosofia di vita e farla tua davvero, occhio a non commettere errori.

Più che di semplice moda minimalista, dovremmo parlare di una vera e propria estetica, che pervade non solo l’outfit, ma tutto il look in generale.

capo minimal errori
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Ecco perché non basta indossare un abito “semplice”, senza troppi fronzoli. Questa moda rappresenta un ritorno alle origini, un addio a tutto ciò che è superfluo, che non è necessario davvero al 100%.

Se quindi vuoi indossare un abito minimal, occhio a non commettere questi errori.

Nel frattempo, poi, ecco anche gli errori di stile over 40 da evitare nel look da ufficio.

Attenzione ai dettagli

Minimal significa comodo, pratico, semplice. Non possiamo pensare di indossare un abito minimalista e poi eccedere con tutto il resto.

Ecco perché se volessimo seguire alla lettera questo trend dovremmo selezionare con estrema cura gli accessori giusti.

Dobbiamo cioè trovare il giusto equilibrio tra questo trend ed il nostro gusto soggettivo.

Ad esempio, dei gioielli con un tocco arty sono perfetti in questo caso, come lo sono anche borse dalla forma particolare e non convenzionale, per così dire.

Sì quindi in sostanza ad accessori particolari, ma che non siano troppo vistosi, né appariscenti, né tantomeno eccessivamente colorati (altrimenti che moda minimal sarebbe?).

Non mischiare i colori

Sì, è vero, nella moda minimal degli anni ’90 ne abbiamo viste di tutti i colori (ma non nel senso letterale del termine, sia chiaro).

Abbiamo visto ad esempio la giacca Lumps & Bumps di Comme des Garçons, i capi plissettati di Issey Miyake (che avevano trovato la loro collocazione nella linea Pleats Please) e chi più ne ha più ne metta.

Ma tutti loro – anche gli stilisti che a prima vista potevano aver dato vita alle collezioni più “strane” e peculiari – avevano un imperativo: no ai troppi colori.

al bianco, al nero, ai toni neutri del beige. Vanno bene anche dei tocchi di colore (Ann Demeulemeester, altra pioniera dello stile minimalista negli anni ’90, aveva deciso di colorare di lilla parte delle sue collezioni).

Ma appunto, devono essere piccole parti dell’outfit. E, soprattutto, dovresti propendere in ogni caso per tinte non accese e per massimo un colore che non rientri tra quelli che abbiamo citato poco fa.

Rinuncia al mix & match ma non al cut out

Minimalismo e mix & match non possono neanche stare nella stessa frase. Sono agli antipodi, l’uno l’esatto antagonista dell’altro, e non è il caso in cui gli opposti si attraggono.

Possiamo mischiare mode in tanti casi, ma non in questo: lo stile minimal è già di per sé abbastanza “ingombrante”, non ha bisogno di alleati.

L’unica eccezione: l’accostamento tra tessuti. Su questo possiamo giocare tantissimo come desideriamo, non abbiamo limiti.

E poi questo principio non ha nulla a che fare con la forma dei capi che indossiamo: chi ha detto che non possiamo optare per un crop top, oppure per un dettaglio cut out?

Andranno benissimo entrambe le cose, ma ovviamente dovremo comunque scegliere nuance sobrie, ma non dobbiamo assolutamente rinunciare a scoprire un po’ di pelle.

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